In 270 mila spengono le 10 candeline di Cheese

In 270 mila spengono le 10 candeline di Cheese

In 270 mila spengono le 10 candeline di Cheese
In 270 mila spengono le 10 candeline di Cheese
Parole, assaggi, musica: Bra si riconferma la capitale del mondo del latte e del formaggio
Non c’è dubbio, quella di Cheese è una formula che funziona! La manifestazione internazionale si è aperta agli oltre 270 mila visitatori (il 10% in più rispetto all’edizione dei record del 2013, secondo le stime delle forze dell’ordine locali), accogliendoli tra le vie e le piazze di Bra. Decine le occasioni per conoscere le migliori produzioni casearie di oltre 300 espositori da 23 nazioni e per partecipare alle attività di approfondimento e intrattenimento, sotto la guida della parola chiave che contraddistingue tutti gli eventi targati Slow Food: il piacere legato al cibo, che è gusto e conoscenza.Forti i messaggi politici lanciati durante questa decima edizione, come il NO del settore lattiero-caseario di qualità al latte in polvere per produrre formaggi. La petizione lanciata da Slow Food a sostegno della legge italiana 138 dell’11 aprile 1974, che l’Unione europea ci chiede di abrogare entro il 29 settembre, ha raccolto l’adesione di 150 mila persone sulla piattaforma Change.org e attraverso i moduli cartacei. Importante il messaggio del vice ministro alle politiche agricole alimentari e forestali Andrea Olivero che, inaugurando la manifestazione, ha assicurato la difesa a oltranza della legge da parte Governo italiano.

Riflessioni tra tecnici ed esperti del settore e appelli alle istituzioni da parte dei produttori e dei loro rappresentanti sono stati lanciati durante i tanti momenti di approfondimento. Tra i temi al centro del dibattito la fertilità dei suoli, minacciata non solo dalla cementificazione ma anche da una produzione agricola troppo intensiva che non lascia ai terreni il tempo di rigenerarsi. Un allarme lanciato dalla Confédération Paysanne riguarda il rischio di “gigantismo” che sta affliggendo le stalle, e non solo Oltralpe: allevamenti intensivi che non guardano di sicuro al benessere dell’animale né tantomeno alla qualità del latte che, anzi, diventa un sottoprodotto quando obiettivo del profitto sono i liquami per la produzione di biogas… E poi le quote latte, pensate per tutelare i piccoli produttori, disincentivando la produzione al di sopra di un limite fissato per legge, si sono rivelate uno strumento distorsivo del mercato e sono state abolite senza un vero passaggio, con il rischio di mettere in ginocchio i produttori di piccola scala se non si pensa a una regolamentazione più efficace.

Chiudiamo questa decima edizione di Cheese lanciando anche segnali di speranza per un futuro più roseo, in un anno in cui le difficoltà e le sfide per il settore sono state particolarmente sentite da malgari e casari. Arrivano dai tanti giovani che il pubblico ha incontrato nei Laboratori del Gusto e tra gli espositori del Mercato mentre raccontano con orgoglio il frutto del lavoro negli alpeggi e nei caseifici artigianali, di chi ha deciso di tornare in montagna non per ripiego ma per una scelta convinta.

A fare la differenza, in un mercato in cui paradossalmente le grandi aziende vogliono abbattere i prezzi per fare profitto, mentre gli artigiani devono tenerli più alti per poter sopravvivere, siamo tutti noi consumatori. Via libera allora alle attività di educazione al gusto con oltre 1000 partecipanti, tra alunni delle scuole e bambini accompagnati dai genitori, che hanno vestito i panni dell’allevatore per qualche ora. Tra gli appuntamenti sono stati particolarmente apprezzati quelli dedicati ai bambini sordi che, grazie alla collaborazione con l’Ente Nazionale Sordi, sono stati tradotti nella Lingua dei Segni. Anche nella nuovissima Casa Slow Food, lo spazio associativo della Chiocciola, vecchi e nuovi soci hanno allenato le papille in una serie di laboratori per imparare a distinguere le caratteristiche organolettiche dei formaggi artigianali da quelli industriali. Non solo gusto ma anche conoscenza dicevamo, e allora cosa c’è di meglio di un buon libro? Pare in tanti l’abbiano pensata così grazie alle pubblicazioni proposte da Slow Food Editore, tra cui le novità appena presentate come Bambini a tavola! e Osterie d’Italia 2016 e i volumi dedicati agli appassionati del settore, la guida Formaggi d’Italia e il manuale Il Gusto del Formaggio.

E a sentire i pareri degli espositori, tutti contenti per l’apprezzamento dei loro capolavori caseari e non solo, pare proprio che i visitatori di Cheese abbiano capito il valore che ha il cibo fatto con impegno e fatica, con il cuore e la responsabilità di chi guarda non tanto alle proprie tasche ma piuttosto al futuro di questo nostro pianeta. Non si ferma il lavoro di Slow Food in difesa della biodiversità, e così, accanto ai 57 Presìdi italiani e stranieri e ai tanti prodotti dell’Arca presenti, si aggiungono altri formaggi che casari e soci italiani e stranieri hanno consegnato alle cure della Fondazione Slow Food per Biodiversità, affinché possano salire sull’Arca del Gusto ed essere catalogati come prodotti da salvare.

Se anche quest’anno Cheese ha dimostrato di saper suscitare l’attenzione dell’opinione pubblica, delle istituzioni e dei protagonisti dell’agroalimentare internazionale è anche grazie alle tante aziende che hanno sempre sostenuto il lavoro di chi crede in una produzione agroalimentare di qualità, come gli Official Partner della manifestazione Consorzio Parmigiano Reggiano, Lurisia, Pastificio Di Martino, Radeberger Gruppe Italia.

Ma soprattutto il ringraziamento va alla Città di Bra e ai suoi cittadini, che come sempre si sono dimostrati ospitali nei confronti di espositori e visitatori ed entusiasti per il clima di grande festa, e ai tanti volontari che durante l’anno si impegnano nelle Condotte Slow Food del territorio e che durante gli eventi ci aiutano a raccontare con la loro testimonianza cosa fa Slow Food ogni giorno.

Pubblicato da peperonciniedintorni

Calogero Rifici nato a Mirto (ME) nel lontano 13 aprile 1958, sono Perito Meccanico e studio cucina, fotografia, elettronica, informatica, ec, ec. Nel 1982 mi sono trasferito a Firenze, per lavorare nel primo impianto di smistamento d’Italia, nel 1984 mi sono sposato con Marina e ci siamo trasferiti a Livorno, sul mare, perché ci nasce sul mare difficilmente ci rinuncia. Per circa 6 anni ho insegnato Office automation in una scuola superiore, ho tenuto diversi corsi di informatica in diverse aziende. Per tanti Anni ho lavorato come specialista infrastrutture per una grande azienda di servizi, mi occupo di sicurezza. Dal gennaio 2019 sono libero professionista, nel campo enogastronomico Dal 2002 sono membro dell’accademia del peperoncino, dal 2008 sono Sommelier Fisar delegazione Livorno. Da 2013 ho un blog, www.peperonciniedintorni.it dove pubblico notizie enogastronomiche e ricette. Quando nelle ricette uso ingredienti particolari, prima spiego gli ingredienti che uso e poi illustro le ricette. Le mie ricette sono o tradizionali o di mia creazione, cerco di valorizzare i prodotti che uso. Faccio parte della delegazione Slow Food di Livorno, e cerchiamo di far conoscere la natura, specialmente ai bambini.

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