Il finto Barolo liofilizzato

Il finto Barolo liofilizzato

Vino liofilizzato
Vino liofilizzato

Basta un clic per acquistare il vino liofilizzato, ne esportiamo a tonnellate. Per chi vuol fare da sé c’è perfino il kit casalingo: polvere e acqua. Un orrore

Mesi d’indagini hanno ricostruito parte della catena della produzione dei vini liofilizzati: dietro la produzione e la distribuzione vi sono alcune aziende italiane. La capofila è una nota azienda emiliana che raccoglie dai produttori il succo d’uva concentrato. Altro prodotto arriva dalla Spagna e da alcuni acetifici emiliani. Quindi, mezzo cisterne, il prodotto da due porti dell’Adriatico raggiunge il Canada. Probabilmente in Canada il mosto viene liofilizzato. La società che in Quebec si occupa del marketing e della commercializzazione dei wine kit ha come soci gli stessi della società emiliana. Dall’Italia non parte solo il succo di uva concentrato, ma anche le etichette, i tappi, i lieviti, gli estratti di castagno e quercia (li fornisce un’azienda con sede in Lombardia). Dal Canada i wine kit vengono esportati anche in alcuni paesi del nord Europa (Danimarca, Svezia e Inghilterra) dove la vendita è legale. Inoltre le confezioni dal Nord America sono inviate in Cina, Stati Uniti, Thailandia e Inghilterra. Da quest’ultima destinazione il prodotto arriva anche in Italia. Così il cerchio si chiude. Le confezioni per la produzione artigianale del vino si possono acquistare anche in rete. È sufficiente inserire nel noto sito di commercio elettronico Amazon (ma con l’estensione .com) la parola chiave wine kit per rendersi conto di come sia facile acquistare il Barolo in busta. Ciò che di tutta la vicenda stupisce, oltre allo svilimento del buon nome dei nostri vini e della nostra immagine, è che il giro del mondo delle buste di vino potrebbe non costituire reato. Probabilmente la nota azienda emiliana potrebbe presto venire accusata di frode in commercio. Altre aziende che importano il prodotto dall’Inghilterra potrebbero venire interessate dall’inchiesta. Alle accuse, ai sequestri potrebbe seguire uno scandalo. Già, ma quanti anni per arrivare ad una sentenza? Quale danno per le aziende che seriamente producono vino autenticamente fatto in Italia?

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Pubblicato da peperonciniedintorni

Calogero Rifici nato a Mirto (ME) nel lontano 13 aprile 1958, sono Perito Meccanico e studio cucina, fotografia, elettronica, informatica, ec, ec. Nel 1982 mi sono trasferito a Firenze, per lavorare nel primo impianto di smistamento d’Italia, nel 1984 mi sono sposato con Marina e ci siamo trasferiti a Livorno, sul mare, perché ci nasce sul mare difficilmente ci rinuncia. Per circa 6 anni ho insegnato Office automation in una scuola superiore, ho tenuto diversi corsi di informatica in diverse aziende. Per tanti Anni ho lavorato come specialista infrastrutture per una grande azienda di servizi, mi occupo di sicurezza. Dal gennaio 2019 sono libero professionista, nel campo enogastronomico Dal 2002 sono membro dell’accademia del peperoncino, dal 2008 sono Sommelier Fisar delegazione Livorno. Da 2013 ho un blog, www.peperonciniedintorni.it dove pubblico notizie enogastronomiche e ricette. Quando nelle ricette uso ingredienti particolari, prima spiego gli ingredienti che uso e poi illustro le ricette. Le mie ricette sono o tradizionali o di mia creazione, cerco di valorizzare i prodotti che uso. Faccio parte della delegazione Slow Food di Livorno, e cerchiamo di far conoscere la natura, specialmente ai bambini.

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