‘Fornaio economista’ Antonio Cera lancia Manifesto del pane

Dopo gli studi universitari a Milano, Cera ha scelto di tornare nella sua cittadina per dare valore al forno di famiglia Sammarco che vanta un secolo di storia e farlo diventare il fulcro del suo impegno per la valorizzazione del territorio. Nel Manifesto del Pane si sottolinea che la cura, il rispetto e la tutela delle caratteristiche vitali dei terreni agricoli rappresentano il primo indispensabile fondamento della panificazione ideale. Si consiglia anche il ricorso alla pietra naturale come tecnica di molitura e si definisce come “indispensabile” il ricorso a farine con caratteristiche integrali o semintegrali. Ovviamente è messo al bando l’utilizzo di miglioratori da parte di chi impasta, quindi nessun uso di prodotti per rendere l’impasto lavorabile più facilmente oppure che diano durabilità al pane e digeribilità. E’ raccomandata inoltre la lavorazione manuale dell’impasto, oppure il ricorso a mezzi meccanici che limitino al minimo la cessione di calore dell’impasto. Consigliata la sosta delle forme su tessuti naturali di stoffa grezza o teli di canapa, affinché il pane possa respirare. Nella grande festa del pane di “Grani futuri”, tra laboratori, percorsi di degustazioni street food, mostre sui pani regionali e dibattiti, spazio anche agli chef stellati come Viviana Varese (Alice Ristorante), Riccardo Monco e Luca Lacalamita (Enoteca Pinchiorri), Nicola Fossaceca (Al Metro’), Errico Recanati (Andreina), Angelo Sabatelli (ristorante Angelo Sabatelli), Michelangelo Doria (ristorante Tenuta di Blasig).”Grani futuri – spiega Cera – è anche l’occasione per valorizzare il contesto territoriale in chiave turistica e culturale attraverso opere di recupero urbano e lo svolgimento di attività sportive nel Gargano. Si svolge in Puglia, il principale produttore di semola di grano duro in Italia, e in giugno – il mese della mietitura – e culminerà con la firma del Manifesto”.