E quanto è più fresco l’ambiente, con temperature tra 4 e 15 C, più è efficace l’effetto dei led sui cibi acidi quali la frutta in busta di IV gamma, che possono essere conservati senza ulteriori trattamenti comunemente necessari. L’esposizione all’illuminazione a led blu, secondo i ricercatori, può provocare la morte delle cellule batteriche le quali sono dotate di determinati composti fotosensibili proprio alla luce blu. Gli studi, infatti, valutano l’effetto antibatterico dei led aggiungendo foto sensibilizzatori ai campioni degli alimenti, oppure li utilizzano ad una distanza inferiore ai 2 cm, tra la sospensione batterica e la sorgente luminosa.Sono stati messi sotto i led a luce blu tre patogeni di origine alimentare, Listeria monocytogenes, Escherichia coli e Salmonella e, variando le condizioni di pH da acide ad alcaline, ne hanno via via verificato l’inattività. Si tratta di una tecnologia che apre un capitolo importante per tutta la filiera agroalimentare, consumatori compresi, che va a toccare sia l’aspetto della sicurezza degli alimenti sia quello economico; può essere applicata agli impianti di refrigerazione e alla catena del freddo per la conservazione di tanti alimenti, ma può risultare utile anche a commercianti, punti di ristoro, supermercati e fornitori di prodotti alimentari.
Fonte Ansa.it
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