Cefalo o Muggine

Cefalo o Muggine Mugil cephalus

Cefalo, Muggine Gargia D'oro
Cefalo, Muggine Gargia D’oro

Il cefalo o muggine vive in tutte le acque tropicali e temperate calde del mondo (distribuzione circumtropicale), in Europa è diffusa a nord fino al Golfo di Guascogna.
È una specie eurialina, in grado di sopportare ampie variazioni di salinità tanto che si ritrova regolarmente sia in acque marine, che dolci, che salmastre. È in grado di vivere anche in ambienti inquinati, infatti si trova frequentemente all’interno di porti. Vive in branchi (soprattutto i giovani). Lo si incontra soprattutto dove ci siano fondi duri o manufatti ma non disdegna anche i fondi completamente molli purché la profondità dell’acqua sia sufficientemente bassa.
Si presenta con un corpo quasi cilindrico, grandi squame, due pinne dorsali separate ed inserite a metà del dorso, pinne ventrali poco più indietro delle pettorali, bocca e denti piccoli. Il colore è grigio-azzurro superiormente, biancastro sul ventre con striature nere. Si riconosce facilmente dagli altri Mugilidae a causa della testa larga e massiccia e della palpebra trasparente che copre l’occhio, due caratteri assolutamente tipici della specie. Le sue dimensioni massime sono di 100 cm di lunghezza per circa 4,5 kg di peso.
Si nutre di ogni tipo di invertebrato bentonico ed anche di materiale organico in decomposizione. Si alimenta sul fondo anche se è comune incontrarlo in superficie.
Gli esemplari che raggiungono i 20 cm sono maturi sessualmente e depongono le uova in mare. Dopo la schiusa gli avannotti, avvicinandosi prima alla costa, risalgono i corsi d’acqua dolce che sfociano nel mare.
È una delle specie più insidiate dai pescatori sportivi a causa delle carni buone, della sua astuzia e dell’aspro combattimento che ingaggia una volta allamato. In genere vengono usate esche come vermi, sardine spezzettate o impasti di pane, formaggio, pasta d’acciughe, ecc. in varie proporzioni. La pesca professionale lo insidia sia con reti da posta che con nasse ed altre trappole. È uno dei pesci che più di frequente vengono pescati ed allevati nelle lagune costiere e nelle valli di pesca. Con le sue uova si prepara la bottarga di muggine.

I più pregiati che si possono pescare nei nostri mari sono:

Liza aurata, Mugil auratus, Cefalo dorato, Lotregano a Livorno (Gargia D’Oro)
Il suo areale comprende tutto il mar Mediterraneo, i mari Nero e d’Azov e le coste europee ed africane atlantiche tra il sud della Norvegia e le isole del Capo Verde.
Il suo habitat è lungo le coste rocciose e nelle lagune e le foci, come gli altri cefali. Evita però le acque a salinità troppo bassa.
Descrizione

Molto simile a Mugil cephalus (cefalo comune) ma ha una testa più piccola e stretta, il labbro superiore sottile e una larga macchia dorata molto evidente sull’opercolo.
È piuttosto difficile da riconoscere le tre specie europee appartenenti al genere Liza. Questa forse è la più facile da identificare a causa della macchia dorata sull’opercolo, sempre ben visibile (e spesso accompagnata da un’altra macchia più piccola più vicino all’occhio). Inoltre, contrariamente ad altre specie del genere, è assente la macchia nera all’ascella delle pinne pettorali.
Alimentazione

Si nutre sul fondo aspirando sedimenti e alghe incrostanti dal fondo e dagli scogli. Si nutre di detrito e di piccoli invertebrati bentonici.

Oedalechilus labeo, Cefalo schiumarolo, Cefalo labbrone a Livorno (Sciolina)

Questa specie è la più meridionale tra i Cefali mediterranei, infatti il suo areale è limitato al mar Mediterraneo ed alle coste atlantiche del Marocco, non è presente nel mar Nero. All’interno del mar Mediterraneo frequenta di preferenza le coste meridionali ma, forse in seguito alla meridionalizzazione di questo mare, inizia ad essere frequente anche più a nord.

Il suo habitat è essenzialmente marino e legato alle coste rocciose, si ritrova molto raramente in acque salmastre e mai in acqua dolce. È sua tipica abitudine il trattenersi nella schiuma che la risacca forma attorno agli scogli (donde il nome di “schiumarolo”).
a il tipico aspetto da cefalo ma ben distinguibile dalle altre specie in base ad alcuni particolari:

il labbro superiore è molto spesso e carnoso (molto più che in Chelon labrosus) mentre l’inferiore è sottile ed appuntito.
La sagoma è sensibilmente più tozza e panciuta la pinna anale ha 11 raggi molli (contro 6-7 negli altri generi mediterranei della famiglia) le dimensioni non superano i 25 cm.

Altri tipi di Cefalo:
Cefalo comune
Cefalo bosega
Cefalo calamita
Cefalo verzelata

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

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Pubblicato da peperonciniedintorni

Calogero Rifici nato a Mirto (ME) nel lontano 13 aprile 1958, sono Perito Meccanico e studio cucina, fotografia, elettronica, informatica, ec, ec. Nel 1982 mi sono trasferito a Firenze, per lavorare nel primo impianto di smistamento d’Italia, nel 1984 mi sono sposato con Marina e ci siamo trasferiti a Livorno, sul mare, perché ci nasce sul mare difficilmente ci rinuncia. Per circa 6 anni ho insegnato Office automation in una scuola superiore, ho tenuto diversi corsi di informatica in diverse aziende. Per tanti Anni ho lavorato come specialista infrastrutture per una grande azienda di servizi, mi occupo di sicurezza. Dal gennaio 2019 sono libero professionista, nel campo enogastronomico Dal 2002 sono membro dell’accademia del peperoncino, dal 2008 sono Sommelier Fisar delegazione Livorno. Da 2013 ho un blog, www.peperonciniedintorni.it dove pubblico notizie enogastronomiche e ricette. Quando nelle ricette uso ingredienti particolari, prima spiego gli ingredienti che uso e poi illustro le ricette. Le mie ricette sono o tradizionali o di mia creazione, cerco di valorizzare i prodotti che uso. Faccio parte della delegazione Slow Food di Livorno, e cerchiamo di far conoscere la natura, specialmente ai bambini.

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