L’ Oro di Napoli e la pizza fritta

 

L’ ORO DI NAPOLI E LA PIZZA FRITTA

 

 

 

 

 

Con questa ricetta partecipo ad una raccolta che mi incuriosiva già da un pò. Ed allora ho deciso di fare queste pizzette fritte e rievocare uno dei films che più adoro. Sto parlando de L’ Oro di Napoli (1954), film ad episodi diretto da Vittorio De Sica, che vedeva grandi interpreti del cinema italiano degli anni ’50, tra i quali Totò, Eduardo De Filippo, Silvana Mangano e Sofia Loren. E proprio da Sofia Loren prendo spunto per la pizza fritta, interpretò una pizzaiola nell’ episodio Pizze a Credito e partecipo al contest CIAK…SI MANGIA!

 

 

Trama (di tutti gli episodi che compongono il film. Fonte: Wikipedia)

Il guappo

Don Saverio Petrillo (Totò) svolge l’antica professione di “Pazzariello”, ma da 10 anni (in seguito alla morte della moglie) Don Carmine Iavarone, il guappo del Rione Sanità, si è insediato a casa sua dettando legge. Il momento della rivincita arriva quando al guappo, dopo un presunto infarto, viene consigliato di astenersi da fatiche ed emozioni intense, per riguardo del cuore.

Pizze a credito

Sofia (Sophia Loren) e suo marito Rosario (Giacomo Furia) gestiscono una pizzeria da asporto nel quartiere Materdei. Ma un giorno il costosissimo anello di fidanzamento che Sofia ha sempre portato scompare. Sarà caduto nella pasta della pizza della guardia notturna o in quella del fresco vedovo (Paolo Stoppa)? La verità è molto più amara.

Il funeralino

L’episodio più triste del film. Quasi senza dialoghi, narra della morte di un bambino e del corteo funebre organizzato dalla madre (Teresa De Vita) che lo accompagna per l’ultima volta. Esiste una versione del film in cui quest’episodio è stato tagliato.

I giocatori

Il Conte Prospero (Vittorio de Sica), un nobile napoletano soffocato dalla moglie ricca e bruttissima ed interdetto a causa del suo vizio del gioco, cerca la sua rivincita in lunghe partite a carte con il figlio del portiere, un bambino di 8 anni che continua a batterlo a scopa.

Teresa

Teresa (Silvana Mangano) è una prostituta che un anonimo corteggiatore vuole sposare. Solo dopo la cerimonia Teresa scoprirà che il tutto è stato organizzato affinché lui espii una grave colpa. Cosa fare? Tenere fermo l’orgoglio ed andare via o cedere agli agi promessi? Alla fine cederà…

Il professore

Don Ersilio Miccio (Eduardo de Filippo) vende saggezza. Per pochi spiccioli dà consigli risolutivi a fidanzati gelosi, militari innamorati e parrocchiani in cerca di una frase ad effetto. Ma il problema del quartiere è: come “punire” lo spocchioso nobile (il Duca Alfonso Maria di Sant’Agata dei Fornari) del luogo? Un pernacchio risolverà il tutto.

 

Ingredienti:

600 gr. Farina tipo 0 (io ho usato metà manitoba e metà 00),
320 gr. Acqua,
20 gr. Olio Extravergine di Oliva Dante,
200 gr. di pasta madre (o 25 gr. di lievito di birra, io ho utilizzato la pasta madre in buona dose perché ancora un pò debole e quindi lenta nella lievitazione).
10 gr. Zucchero,
10 gr. Sale.

Per la farcitura:

Mortadella, salame, wurstel, speck, provola, mozzarella, formaggio grattugiato e pomodoro.

Per friggere:

 

Olio di Semi di Mais Vitaminizzato di Olio Dante.

 

Procedimento:

Inserire nel boccale l’acqua, l’olio, lo zucchero, la pasta madre: 5 Sec. Vel.3.
Aggiungere la farina e il sale. 3 Min. Vel. Spiga.
Mettere l’impasto in una ciotola un po’ capiente, coprirla, con pellicola trasparente e con uno strofinaccio. Lasciare lievitare.
La durata della lievitazione dipende dalla temperatura e dall’umidità della casa. Una volta che l’ impasto sarà cresciuto, formare delle palline da circa 60 gr. l’una, stenderle, friggerle in olio bollente e condire a piacimento.
Buon appetito!!

Ecco l’episodio di Pizze a Credito con Sofia Loren e Giacomo Furia.

9 Risposte a “L’ Oro di Napoli e la pizza fritta”

  1. mamma mia Fabio che meraviglia!!sono uno spettacolo!!sai che noi le mangiamo anche a colazione?ihiihihihihii complimenti!!!

  2. Ciao Fabiola sono molto buone e semplici da fare.

    Ciaooo Tinaaaa grazieee!!!!Le mangiate passate nello zucchero vero??Sono contento di aver proposto questo piatto e questo film per la raccolta…è uno di quelli che ho nel cuore…sinceramente visto che sono un amante del cinema italiano anni 50 e 60 volevo proporre gli spaghetti di Miseria e Noblità però qualcuno mi aveva già anticipato…ma tu non partecipi a questa raccolta? 🙂 dai dai!! :-).
    Grazie Fabio!

  3. Fabio che meraviglia queste pizze fritte!! Ho una cugina che le fa spesso e sono una bontà!! ^_^ Con le tue farciture poi, devono essere fantastiche…
    Il film non lo conosco, ma è da qualche tempo che sto pensando di iniziare a vedere i film degli anni ’50, quelli che hanno fatto la storia del cinema italiano..perciò, quando lo vedrò, ti farò sicuramente sapere!
    Grazie a te per aver partecipato, anche per me quasi ogni film è associato ad un momento della mia vita..
    Buona settimana!!

  4. Vedilo come ti consiglio di vedere i films italiani di quegli anni e i films di Totò sono dei veri e propri capolavori!!Un abbraccione e buona serata!!

  5. Complimenti, ho apprezzato molto sia la ricetta che la rievocazione di un film (e uno scritto) meraviglioso.
    Buona domenica
    Rossana

  6. Grazie mille!!Film bellissimo e la pizza è sempre buona 🙂 Buona settimana 🙂

  7. Con una nonna napoletana come
    non conoscerle, sono buonissime e le faccio anch’io, ma proverò la tua di ricetta, però non capisco dove dici mettere nel boccale.. 5 secondi a velocità 3, usi il robot da cucina per impastare?
    Buonagiornata da Tiziana B.

  8. Io le adoro!!Potessi mangiarne ogni sera…per prepararle mi sono aiutato con il Bimby. Ciaoo

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