Un foodblog deve essere perfetto, curato nei minimi particolari a partire dalle descrizione delle fasi della ricetta a finire con una stupenda fotografia. Per questo motivo per fare un post ci si impiega dalle due alle tre ore. La prima fase è l’idea della ricetta che spesso viene in un qualsiasi momento della giornata mentre si lavora o si gioca o si parla con la gente. Poi c’è la corsa a casa per dare vita all’idea, per non farla spegnere. Mentre si cucina si pesano gli ingredienti, si misurano i diametri, si calcola il tempo di cottura, perchè chi va nel post vuole sapere vita morte e miracoli della ricetta e poi appena il piatto è pronto comincia la foto. Preparare un buon set, oppure usare set standard che vanno bene un po’ tutte le ricette e come minimo le foto da fare sonodalle 20 fino a 50 e più.
E ora la fase di scrittura. Io comincio di solito col modificare la foto. Scelgo dalle cinquanta fatte 5-10 foto, le metto su un programma di grafica e comincio a migliorarle secondo il mio gusto, ma soprattutto le ritaglio per far vedere solo la parte migliore mantendo sempre le proporzioni iniziali. Poi scrivo la ricetta ma ahimè questa fase dura tutto il giorno perchè dopo aver scritto la prima bozza mentre sono al lavoro o pulisco la casa o faccio qualsiasi cosa, ad un certo punto mi blocco e dico a me stessa: ALT HO DIMENTICATO DI SCRIVERE xyz, I MIEI LETTORI NE RIMARRANNO SCANDALIZZATI. E allora corro a modificare o mi segno su un foglio un appunto se sono fuori casa.
Questo blocco accade molte volte al giorno, è un fare e rifare continuo della ricetta alla ricerca dell’optimum.
Poi c’è l’impaginazione anch’essa frutto di molte ricerche. Ogni foodblogger ha la sua personale. Io ne ho una che rispetto in tutte le ricette.
Insomma dopo ore di lavoro infine pubblico, ma il lavoro non finisce qui. Per almeno due tre giorni dalla pubblicazione continuo a modificare e rimodificare. E’ un lavoro molto pesante, ma fare la foodblogger è molto gratificante
