Pasta secca: qualche consiglio

Ne esistono tanti tipi, ma la pasta secca è sicuramente quella più utilizzata nelle nostre cucine. Fa parte della nostra meravigliosa dieta mediterranea; fa parte della nostra cultura. E meno male, perché io non potrei farne a meno. Amo viaggiare e avrei sempre la valigia in mano; ovviamente quando sono all’estero la cosa che mi manca di più è proprio lei…..la pasta! In questo articolo vi presento alcuni consigli relativi a questo fantastico alimento. Probabilmente li conoscerete tutti, ma ….non si sa mai! Ottimo spunto è stato il libro della DeAgostini “Pasta: la regina della tavola italiana”, oltre che il web, delle riviste e l’esperienza personale.


PASTA SECCA QUALCHE CONSIGLIO PASTA SECCA: QUALCHE CONSIGLIO

 

Oltre che lunga e corta, la pasta secca che utilizziamo comunemente si distingue anche tra liscia e rigata. Quest’ultima, grazie proprio alla sua struttura, trattiene meglio il condimento.

La dose ideale di pasta secca a persona è di circa 80 g. Tuttavia bisogna tenere in considerazione alcuni fattori che possono determinare delle variazioni di 10/20 g a porzione: la pasta di grande formato ha una resa maggiore rispetto a quella piccola; un condimento leggero ha una resa minore rispetto ad uno più ricco.

COTTURA: quando va messo il sale? In genere si consiglia sempre di unirlo quando l’acqua inizia a bollire per non rallentarne l’ebollizione. L’acqua salata, infatti, impiega più tempo a raggiungere i 100° (1 litro di acqua con 60 g di sale bolle a 101°). Tuttavia il sale necessario per cuocere la pasta è poco (al massimo 10 g per litro) quindi influisce scarsamente sulla temperatura. Di conseguenza si può tranquillamente salare quando si vuole (io per esempio la salo subito per non correre il rischio di dimenticarmi). Per accelerare i tempi è allora preferibile mettere un coperchio sopra la pentola.

La pasta va buttata nell’acqua quando essa ha raggiunto il bollore e il coperchio NON va più messo sopra la pentola. È necessario mescolarla spesso per evitare che si “incolli”. Se si tratta di pasta lunga, va messa nella pentola intera e spinta dolcemente nell’acqua con un forchettone man mano che si ammorbidisce.

Ovviamente il tempo di cottura varia a seconda del formato ed è indicato sulla confezione. Tuttavia io consiglio sempre di assaggiare la pasta e di cuocerla “al dente”. In questo caso la parte centrale resta ancora leggermente dura.

Prima di scolare la pasta è bene conservare un po’ di acqua di cottura che potrebbe servire per diluire il condimento qualora risultasse troppo asciutto.

La pasta lunga può essere scolata semplicemente usando un forchettone, mentre per quella corta si deve utilizzare uno scolapasta.

Nel caso di pasta lunga è bene ricordare di non aggrovigliarla quando la si condisce. Invece che mescolarla orizzontalmente, come potrebbe venire spontaneo fare, è preferibile sollevarla con due posate.

E per quanto riguarda il tipo di condimento? I formati grossi e rigati si prestano a sughi sostanziosi, mentre i formati lunghi e sottili si abbinano perfettamente a condimenti a base di olio (per es pesti di vario tipo).


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