Le giuggiole ormai le trovate ovunque, anche al supermercato, ma dovete sapere che sono originarie della Siria ed erano conosciute già dai Romani per cui erano il simbolo del silenzio, ma citate anche da Omero come frutto magico in grado di consolare gli uomini colpiti da nostalgia perché lontani da casa. Si parla spesso del brodo di giuggiole ma altro non è che uno sciroppo che veniva offerto a fine pasto agli ospiti importanti e che per la sua bontà questi andavano quasi in ‘estasi’. Da qui nasce l’espressione ancora utilizzata ai giorni nostri “andare in brodo di giuggiole”. Nelle famiglie contadine del Veneto era consuetudine conservare la frutta matura, ed in particolare le giuggiole, in vasi, ottenendo così per infusione un succo liquoroso che per la sua dolcezza veniva definito “Brodo di Giuggiole”. Questo sciroppo è ricco di vitamina C, zuccheri e sali minerali.
- Preparazione: 90 Minuti
- Cottura: Minuti
- Difficoltà: Bassa
- Porzioni: 1 vasetto
- Costo: Economico
Ingredienti
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250 g giuggiole
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1 mela piccola
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15 acini d'uva
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250 g Zucchero
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1/2 bicchieri Vino rosso
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1 limone (scorza)
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q.b. Acqua
Preparazione
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In un pentolino aggiungere le giuggiole con gli acini d’uva e lo zucchero. Coprire il tutto con acqua e mettere sul fuoco. Dal bollore calcolare un’ora a fuoco medio basso e mescolare ogni tanto. Passato questo tempo aggiungere vino rosso, la mela a pezzetti, la scorza di un limone. Continuare la cottura per altri 20 minuti. Filtrare (la frutta cotta è buona da mangiare anche così), e versare in vasetti sterilizzati. Mantenere in luogo fresco e buio.