La pasta: un irrinunciabile evergreen

Se c’è un cibo che tipicamente riscuote unanimità di gradimento trasversalmente a persone diverse per età, professione, etnia, provenienza, ecc. questo è senz’altro la pasta.

Simbolo per eccellenza dell’italianità e fiero baluardo della nostra cultura enogastronomica, la pasta è un must imprescindibile di pranzo e/o cena nel belpaese.

Questo è stato l’argomento centrale dell’incontro avuto luogo oggi a Milano, presso la trattoria Trippa. Nell’incontro  moderato da Federico Quaranta e che ha visto, tra l’altro, la partecipazione di tre tra i maggiori pastai italiani, sono stati discussi i risultati di una recente ricerca AIDEPI (Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta Italiana) – DOXA, che si è occupata di sondare le abitudini alimentari relativamente al consumo di pasta dei giovani compresi tra 15-35 anni. L’iniziativa si inserisce nel progetto WE LOVE PASTA, campagna di informazione e comunicazione sulla pasta e dieta mediterranea.

 

Incontro di presentazione della ricerca

 

In particolare, un quesito si è imposto all’attenzione: in un mondo caratterizzato da cambiamenti repentini e velocità frenetiche, in cui è in costante aumento la diffusione sugli scaffali dei supermercati di cibi etnici e fast-food, come si colloca la pasta nelle preferenze della generazione Y? Sorprendentemente, ma non troppo, la pasta è ancora uno dei cibi d’elezione nelle scelte alimentari, tant’è che per il 63 % dei soggetti intervistati, essa costituisce uno dei tre cibi irrinunciabili. Particolarmente e positivamente interessante è il fatto che circa la metà di essi rinuncerebbe al consumo di vino e birra piuttosto che alla pasta.

 

Preferenze alimentari

 

Il consenso riscosso dalla pasta è dimostrato anche dal fatto che negli ultimi anni la riduzione della spesa in ambito alimentare da parte dei consumatori non ha impattato sensibilmente sull’acquisto di pasta. Questo è indubbiamente un punto di forza, nonostante un forte attacco subito da questo alimento, in particolare sul suo apporto in termini di carboidrati e per l’ingiustificata demonizzazione a causa della presenza di glutine. Per quanto riguarda il primo punto, è noto che una corretta alimentazione preveda la presenza di carboidrati complessi – come quelli contenuti nella pasta -, mentre l ‘attacco nei confronti del glutine è privo di fondamento, in quanto questa proteina è nociva solo per coloro che soffrono di celiachia. Non a caso nel 2010 l’Unesco ha dichiarato la dieta mediterranea patrimonio culturale dell’umanità e, in tema di dieta mediterranea, un ruolo d’elezione è sicuramente svolto dalla pasta.

Ma cosa rende la pasta tanto speciale? I vantaggi di questo straordinario cibo sono molteplici, non è necessario fare marketing estremo per promuovere la pasta, basta dire la verità e cioè che è un cibo salutare, povero di grassi, sazia a lungo, è economico e veloce da preparare, in pressoché un’infinità di varianti, spesso è sufficiente aprire il frigo e improvvisare con ciò che c’è. Inoltre, vi è anche una componente tradizionale-affettiva legata al consumo di pasta: pensando alla nostra infanzia e ai cibi più consumati, sicuramente tornano alla mente le ricette classiche della mamma o della nonna, a base di pasta. E come negare, poi, l’aspetto della convivialità? Come la pizza, la pasta è la scelta principe di pranzi veloci tra amici, ma anche in famiglia.

 

Pasta, pizza e convivialità

 

Dalla ricerca è inoltre emerso che le ricette più amate sono proprio quelle più tradizionali: lasagne, pasta al forno, carbonara, senza dimenticare la semplicissima, ma sempre deliziosa pasta al pomodoro.

Considerando che sono stati intervistati più di 1000 giovani su tutto il territorio nazionale, è indubbia la significatività statistica dei dati raccolti. Quello che è emerge, dunque, è che, nonostante l’ampia disponibilità di cibi etnici anche economici, i cosiddetti “millenials” preferiscono in ultima analisi l’intramontabile piatto di pasta, soprattutto se si considerano giovani che abitano nei paesi, in cui vi è minor disponibilità di alimenti più “esotici”. L’apprezzamento della pasta è consistente anche da parte degli immigrati che fanno propria la sana abitudine alimentare di mangiare pasta, sviluppando, magari, ricette fusion che in prima battuta farebbero inorridire i più tradizionalisti, ma che poi si rivelano positivamente sorprendenti in termini di sapori, grazie all’estrema versatilità della pasta.

La pasta sfugge alle mode food più fugaci e tutte le sue caratteristiche lasciano presagire un futuro roseo per questo cibo, un futuro che i giovani identificano negli spaghetti pomodoro e basilico, affiancati dall’auspicato sviluppo di kit per la preparazione della pasta, con tutti gli ingredienti già pronti, e da specifiche app che permettano di ordinare e ricevere gustosi piatti di pasta a domicilio.

 

L’incontro odierno ha visto anche un momento in cui i pastai si sono cimentati nella realizzazione di un piatto di spaghetti al pomodoro, ed è poi proseguito con il pranzo, naturalmente a base di pasta, in cui abbiamo potuto apprezzare diversi piatti.

 

Gara di cucina

 

All’evento ho inoltre avuto modo di incontrare e conoscere altre blogger della piattaforma bloggiallozafferano (che ringrazio per l’opportunità offertami di partecipare), cioè Pamela, Arianna e Stella.

Personalmente, mi auguro che tra i giovani si diffonda un maggiore consumo di pasta con i legumi, ulteriore miniera di benessere nutritivo.

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