Cara flotta di carboidrati voi navigate sempre in gruppo.
Se i miei fianchi aumentano di volume è colpa della merce che trasportate con i vostri convogli!
Sappiatelo!
Buon pomeriggio cari internautii
Avrei la strana domanda da porvi delle ore 17 italiane.
Già perchè come molti italiani fuggiti dalla peste nera della crisi economica mi trovo a Londra.
Ora la domanda, che mi sorge spontanea dopo otre 10 anni di convivenza con mio marito, è:
“Ma anche il vostro cucciolo di casa ama così tanto la pasta?”
Vedete, il mio non è tipo da fast food, così come non è tipo da panini fugaci.
Altresì non è il genere di uomo che si piazza davanti al televisore con il piatto in mano per consumare il suo pasto.
Anzi tutt’altro!
Direi che rientra nella categoria di quegli uomi che si alzano la mattina moootlo presto per correre a prendere la metropolitana e raggiungere il suo posto di lavoro.
Ma anche se è sempre di fretta in questa città così frenetica, il tempo per pormi questa domanda lo trova sempre ed è:.
“Stasera cosa mi prepari di buono?”
Malgrado al rientro sia veramente stanco, si inebria dai profumi della cena e non certo rinuncia a sedersi a tavola per un pasto tutto italiano.
Però per me che resto ad aspettarlo preparare il suo pasto così importante è diventato soprattutto da quando sono qui la mia missione.
Mi sono accorta tuttavia che la pasta è un piatto al quale non rinuncia se non in casi rarissimi.
Ecco perchè mi sorge questa domanda.
“Anche i vostri uomini sono pasta dipendenti?”
E soprattutto voi Signore come risolvete il vostro rapporto con i carboidrati?
I miei glutei certo non ringraziano le scelte alimentari di mio marito.
Ma alla fine dei conti ti domandi:
“… e come faccio a stare a tavola restando solo a guardare?”