Quello che vi propongo oggi, lo strudel salsiccia e sanapo, sembra quasi una “scaccia“, specialità di Ragusa, anche se l’impasto è diverso, più croccante e più sottile (infatti non è lievitato).
Salsiccia e sanapo, termine dialettale della mia zona con cui si indica la senape selvatica, a Ragusa è considerato un binomio perfetto con cui condire la pasta, fare delle scacce o da gustare semplicemente cotto in padella.
Questo strudel è comodissimo anche da preparare in anticipo e da portare per qualche gita fuori porta, o anche per una cena numerosa: vedrete che successone!
Strudel salsiccia e sanapo
Ingredienti:
130 gr di farina bianca
2 cucchiai d’olio EVO
1 uovo
1 pizzico di sale
30 ml d’acqua
250 gr di salsiccia
300 gr di senape selvatica in foglie
Olio EVO
Sale, pepe
20 gr di pangrattato
1 tuorlo
2 cucchiai di latte
Preparazione:
In una ciotola porre la farina con il sale e l’olio.
Aggiungere l’uovo e l’acqua a filo e lavorare con le mani finché l’impasto non risulta ben amalgamato.
Continuare a lavorare su una spianatoia infarinata finché non risulta liscio ed elastico, formare una palla, avvolgere nella pellicola trasparente e lasciare riposare in frigorifero per 30 minuti.
Togliere la salsiccia dal budello e sbriciolare.
Pulire e lavare bene la verdura.
Far rosolare la salsiccia in una padella capiente con un filo d’olio, poi aggiungere la verdura e fare appassire.
Cuocere per una decina di minuti, poi spegnere il fuoco, aggiustare di sale, pepare e lasciare intiepidire.
Stendere l’impasto sottilmente cercando di dare una forma regolare rettangolare.
Spennellare la superficie con olio e cospargere col pangrattato.
Riempire la superficie della sfoglia di condimento ed arrotolare per lungo.
Ripiegare le estremità verso il basso e trasferire delicatamente lo strudel su una teglia foderata con carta forno.
Praticare delle incisioni sulla superficie dello strudel.
In una ciotola, sbattere il tuorlo con il latte e spennellare sullo strudel.
Cuocere in forno a 180° per circa 25 minuti, o comunque fino a doratura.
Servire a fette.