Il cannolo, principe della pasticceria siciliana

“…Beddi cannuola di Carnivali…su biniditti spisi li dinari…ogni cannolu è scettru di Re…” Queste rime appassionate  un anonimo poeta dell’800 dedicava ai cannoli, dolci tipici siciliani di  origini probabilmente arabe. Chi ha inventato questa prelibatezza a forma di cilindro, i più maliziosi parlano di sagoma fallica, è però  difficile da stabilire. Qualcuno ipotizza che “il principe della pasticceria siciliana” fece la sua prima comparsa negli harem degli emiri saraceni, un tempo molto numerosi in Sicilia, ad imitazione di un dolce arabo a forma di banana, ripieno di ricotta, mandorle e miele, altri raccontano che sia nato in convento, sarebbero state delle suore in occasione del Carnevale ad inventare il cannolo. Deliziosa e complessa la ricetta.  La pasta è a base di farina e zucchero ma la peculiarità sta nel ripieno di crema di ricotta anche se ora sono tantissime le varianti in crema di cioccolato, bianca,  al pistacchio … Per conferire alla scorza la tipica forma cilindrica e allungata, anticamente si usavano le canne di bambù, mentre oggi le cannule su cui si avvolge la pasta sono di metallo. Per la decorazione vi sono alcune varianti, come l’uso dei pistacchi di Bronte, la “cirasa” (la ciliegia) o il tondino di scorza d’arancia candita all’estremità e, per finire, una spolverata di zucchero a velo. La goduria sta nell’ affondare i denti nella scorza croccante e poi gustare la morbida crema……

cannolo 3

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