Torta Monna Lisa

Sono particolarmente affezionata alla torta Monna Lisa, fin dall’infanzia. Come sapete, i bimbi spesso adottano una persona di riferimento, che per loro diventa una sorta di modello. Io, fin da piccolissima, avevo la mia zia materna: Anna Lisa, per noi tutti semplicemente Lisa. “Sisa” è stata la mia prima parola, nel tentativo di ripetere il suo nome, e qualsiasi cosa lei facesse, all’epoca poco più che teenager, per me era sempre magnifica ed eccezionale.

Lisa che mi faceva fare i disegni, Lisa che giocava con me, Lisa che mi portava in giro, Lisa che mi spingeva sull’altalena. Lisa che metteva la musica che mi piaceva nell’autoradio (a cassette, erano gli anni ’80), che sorrideva sempre e mi faceva gli scherzi, Lisa che viveva da sola, una cosa che mi sembrava fighissima e che era al primo posto in classifica tra le cose che avrei dovuto fare al più presto, alla faccia delle bambine che sognavano matrimoni e principi azzurri a cavallo.

E proprio a casa sua, ho trascorso una sera bellissima: avevo avuto il permesso di rimanere da lei a dormire, avevo forse 6 o 7 anni. Ricordo nitidamente l’ingresso nel condominio e l’ascensore. Io vivevo in una casa indipendente, con campi e giardini intorno, e quella è stata una delle mie prime esperienze in ascensore. Fantastico, avrei voluto continuare a salire e scendere tutta la notte. E poi la vasca da bagno, con tutta quella schiuma: voi non potete capire che meraviglia sia, per una bambina che ogni giorno fa la doccia, ritrovarsi all’improvviso in una piscina in miniatura tutta per sè! E poi la torta Monna Lisa.

La torta Monna Lisa che portava il suo nome: ricordo che ciondolavo le gambe dalla sedia mentre la zia montava le uova. C’erano solo le nostre risate, le chiacchiere e nient’altro, dentro al silenzio di una casa che, in fondo, era tutta per noi. E poi, poco più tardi, la torta Monna Lisa usciva dal forno. “Dobbiamo lasciarla raffreddare” mi diceva lei.

Sorrido, mentre vi scrivo tutto questo, perchè avrei voluto che quella sera fosse durata un secolo, tanta era la serenità di quel momento, seppur fatto di sola semplicità.

A distanza di tanti anni, mi è tornata in mente la torta Monna Lisa, dal mitico “Manuale di Nonna Papera”, un libro fantastico in cui, in un solo volume, si susseguono ricette e nozioni di storia su misura per i bambini. Il libro era della zia, ma glielo chiedevo sempre in prestito perchè mi piaceva tantissimo e, alla fine, è rimasto a me, con le sue pagine ingiallite dal tempo e i miei scarabocchi d’infanzia.

Gli anni però, pur avendo lasciato inalterato il mio buon umore ogni volta che ripenso a quella sera, avevano fatto sì che dimenticassi il sapore di questa torta, che ricordavo “buonissima”. Ma sapete, a volte, le emozioni contaminano la razionalità, specie nei ricordi di bambina. E noi non vogliamo rimanere col dubbio, vero?

Ecco allora la torta Monna Lisa, una sofficissima torta al limone, fatta con ingredienti semplici, tutti presenti in dispensa. La sua umidità la rende perfetta anche per la merenda, oltre che, naturalmente, per la colazione. Ve la consiglio tanto, a me piace un sacco, ed è davvero facile da preparare: riusciva persino la zia Lisa che, all’epoca, non nutriva proprio una passione smodata per la cucina, tutt’altro.

Ho preparato la torta Monna Lisa con il sorriso stampato in faccia, pensando a lei e, mentre aspettavo che cuocesse il dolce, guardavo il forno con la stessa impazienza di allora. Il risultato è stato meraviglioso, come le mie emozioni mentre la preparavo. E allora, ricordatevi di sorridere mentre montate le uova: che sia quello il segreto della bontà di questa torta?

Torta Monna Lisa

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torta monna lisa • dal manuale di nonna papera

ingredienti | tortiera ø 26 cm

350 g di farina 00
250 g di zucchero
2 uova
un bicchiere di latte (220 ml)
un bicchiere di olio di semi (220 ml)
una bustina di lievito vanillinato
un limone non trattato
un pizzico di sale

per la finitura
zucchero a velo

procedimento

Nella ciotola della planetaria (o in una terrina), montare a neve gli albumi con un pizzico di sale e mettere da parte.

In un’altra ciotola, sbattere i tuorli con lo zucchero: il risultato sarà un composto piuttosto granuloso, ma dev’essere così. Incorporare gradualmente l’olio, fino ad ottenere un composto perfettamente omogeneo.

Aggiungere il latte e la farina, alternandoli poco per volta, in modo da mantenere un composto lavorabile: l’impasto dovrà risultare denso e liscio. Unire la buccia grattugiata del limone, seguita dal succo di limone e, infine, il lievito.

Incorporare gli albumi montati, mescolando con cautela dal basso verso l’alto per non smontarli.

Ungere e infarinare una tortiera, quindi trasferirvi il composto preparato e cuocere in forno elettrico ventilato preriscaldato a 140°C per 40-45 minuti o comunque fino a cottura completa da verificarsi con la prova stecchino. A cottura ultimata, far intiepidire nello stampo, quindi sformare su un piatto da portata e decorare a piacere con lo zucchero a velo.

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Torta Monna Lisa

Ha realizzato questa ricetta:

Michela di Mollichedizucchero

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12 Comments on Torta Monna Lisa dal Manuale di Nonna Papera

  1. la facevo anch’io da piccola!! ora il libro è rimasto a mia sorella, potrei rispolverarlo anch’io visto che adoro fare dolci

    • Sì Luciana, ci sono tante ricette semplici e facili da realizzare: hanno quel non-so-che delle torte di una volta, deliziose anche se fatte con pochi ingredienti. :)

      Un caro saluto e a presto!
      Deborah

  2. Grazie per la risposta :)
    Il termine “ricordi rischiosi” è fantastico, racchiude in sè un concetto sul quale si potrebbe scrivere all’infinito.
    Proveró la torta di mele perché adoro i dolci con le mele, anche se ho già ricette collaudate circa questa tematica, per di più corredate da, appunto, ricordi rischiosi.
    Proprio grazie al tuo post ho risfogliato il manuale e mi sono annotato come interessanti anche la “Torta Elisabetta” e la “Torta Regina di Saba” (quest’ultima mi incuriosisce perché ha pochissima farina e marmellata negli ingredienti, non riesco a immaginare come possa uscire..).
    Ti auguro fortuna per il uo blog ;)
    Fabio

    • Dentro al termine “torta di mele”, si nascondono un’infinità di dolci anche tanto diversi tra loro. Sarà che mi piacciono molto le mele, ma trovo che in effetti le ricette a riguardo non siano mai abbastanza.
      Pensa che quella di Nonna Papera l’ho preparata proprio oggi. :)

      Una particolarità del Manuale è che difficilmente si indicano temperature precise e diametri delle tortiere, ma se hai un po’ di dimestichezza, di sicuro non avrai problemi. ;)

      Grazie infinite per il tuo augurio.

      A presto,
      Deborah

  3. Innanzitutto grazie per l’introduzione che quasi vale più della ricetta, vista la pregnanza di ricordi e sentimenti! Pure io ho il Manuale di Nonna Papera che ho recentemente comprato per curiosità, non essendoci (ovviamente) nessuna fotografia non so quali dolci fare anche perché ho altri mille libri. Sai consigliarmi altre ricette “collaudate” del Manuale? Ultimamente sto ritornando a questi dolci semplici ma buonissimi e sto rivalutando questo libretto. Grazie. Un saluto. Fabio

    • Ciao Fabio, innanzitutto ti ringrazio: far arrivare delle emozioni, prima ancora che le dosi ed il procedimento, è una delle cose più belle ed anche più difficili da fare. :)

      Tornando al manuale, non le ho provate tutte ma posso dirti che la torta di mele, oltre alla torta Monna Lisa, sono le preferite della zia. Al più presto, ho intenzione di testarne personalmente altre “con il senno di poi” e pubblicarle, perchè con il passare degli anni, inevitabilmente, mi è rimasto solo un ricordo estremamente felice di bambina: ricordi rischiosi, perchè arricchiti da così tanta gioia da compromettere la critica razionale.

      Ad ogni modo, non ho sentito che una sola ricetta in quel libro sia un flop. ;)

      Un caro saluto,
      Deborah

  4. Una ricetta dal cuore tenero. Domani proverò a farla con il tuo stesso sorriso.
    Se mai avessi avuto una figlia, avrei voluto che fossi tu.
    Buona serata…. e Grazie

    • Quanta dolcezza nel tuo commento… :)
      Sono sicura che riuscirà benissimo: del resto è proprio il sorriso, l’ingrediente segreto che rende questa torta così speciale.

      A presto,
      Deborah

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