Torta diplomatica

Cuoricini, cuoricini e ancora cuoricini. Se cercate sul dizionario, però, alla voce “romanticismo”, trovate il mio nome nell’elenco dei contrari. Sono più una persona che ricerca la concretezza e privilegia il sommesso amare al fragoroso esternare un sentimento. Non mi serve un appuntamento per manifestare il mio interesse, nè una data in cui formalizzarlo: ogni giorno è buono per concedere il proprio amore, ogni istante è quello giusto per regalare qualcosa di sè. Ai propri amici, ai propri genitori, al proprio cane e, sì, anche alla propria metà. Ma soprattutto a sè stessi. Ogni momento è perfetto anche per la torta diplomatica.

La torta diplomatica è un classico della pasticceria italiana. Se nella versione “grande” risulta essere un dolce meno diffuso e forse considerato un po’ “fuori moda”, nella sua versione mignon è pressochè immancabile nei vassoi delle pasticcerie. Infatti, la torta diplomatica affonda le sue radici in tempi antichi: pare infatti che un dolce simile sia stato donato dagli Sforza ad un diplomatico del Ducato di Parma.

La torta diplomatica è composta da due strati di pasta sfoglia, che racchiudono una crema diplomatica ed uno strato di pan di Spagna, bagnato con il liquore che, oltre a donare una piacevole consistenza, regala un delizioso sapore che armonizza con la crema.

Un dolce del passato, dal gusto irresistibile e contemporaneo: ecco come, oggi, vi regalo qualcosa di me e della mia cucina. :-)

Torta diplomatica

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torta diplomatica

ingredienti | teglia 35 x 25 cm

330 g di pasta sfoglia (si possono usare 2 rotoli di pasta sfoglia pronta oppure prepararla con questa ricetta)
una dose di crema pasticcera
200 ml di panna fresca
3 bicchierini di alchermes
un cucchiaio di zucchero
zucchero a velo per la finitura

per la base di pan di Spagna
90 g di zucchero
75 g di farina 00
75 g di fecola di patate
3 uova
un cucchiaino di scorza di limone grattugiata
poche gocce di succo di limone (o aceto di mele)
qualche goccia di essenza di vaniglia (o una bustina di vanillina)
un pizzico di sale

procedimento

Preparare il pan di Spagna. Nella ciotola della planetaria (o in una terrina), montare i tuorli con lo zucchero; dopo circa un minuto, quando il composto comincia a schiarirsi, unire due cucchiai di acqua bollente e continuare a montare fino ad ottenere un composto gonfio e spumoso. Unire la scorza di limone e la vaniglia.

In un’altra ciotola, montare gli albumi; non appena iniziano a schiumare, unire qualche goccia di limone (o aceto) ed il sale, continuando a lavorare gli albumi fino a che non saranno montati a neve fermissima.

Trasferire gli albumi montati nella ciotola con i tuorli e, con movimento dal basso verso l’altro, incorporarli con delicatezza per non smontarli. Setacciare su tutto la fecola e la farina, mescolando, sempre dal basso verso l’alto, facendo attenzione ad evitare la formazione dei grumi e fino a che non si sarà ottenuto un composto perfettamente omogeneo.

Foderare una teglia con carta da forno, quindi trasferirvi il composto, livellarlo bene con il dorso di un cucchiaio e cuocere in forno elettrico ventilato preriscaldato a 170°C per circa 40 minuti o fino a cottura, da verificarsi con la prova stecchino.

Al termine, sfornare, rimuovere dalla teglia e far raffreddare completamente su una griglia.

Stendere la pasta sfoglia in due rettangoli sottili, aventi le stesse dimensioni del pan di Spagna, quindi trasferli su due teglie foderate con carta da forno e bucherellare le superfici con una forchetta. Cuocere in forno elettrico ventilato preriscaldato a 220°C per circa 10-15 minuti o comunque fino a doratura, quindi sfornare e fare raffreddare completamente su una griglia.

Montare bene la panna con un cucchiaio di zucchero, quindi unirla alla crema pasticcera (che dovrà essere completamente raffreddata), fino ad ottenere un composto omogeneo.

Assemblare il dolce. Bagnare il pan di Spagna con l’alchermes, aiutandosi con un pennello. Nella teglia in cui si è cotto il pan di Spagna, adagiare un primo strato di pasta sfoglia, metà della crema diplomatica, lo strato di pan di Spagna, l’altra metà della crema diplomatica e, infine, l’ultimo strato di pasta sfoglia. Coprire la teglia con la pellicola trasparente e far rassodare in frigorifero per un paio di ore.

Trascorso questo tempo, capovolgere il dolce su un vassoio, cospargere con abbondante zucchero a velo e servire tagliato a cubetti.

un consiglio in più

La torta diplomatica può essere portata in tavola intera, oppure già tagliata a cubetti, più o meno grandi a seconda delle vostre preferenze.

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Torta diplomatica

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16 Comments on Torta diplomatica o “diplomatico”

  1. Se la preparo il giorno prima la pasta sfoglia diventerebbe molle? Io mi sto accingendo a prepararla per il nostro cenone in famiglia, mi chiedevo se anche domani sarà buona. Ti auguro un nuovo anno sereno e ricco di nuove ricette appetibili !

    • Ciao Costanza, pensa che io la sto preparando per stasera! :D
      Se preparata il giorno prima, la pasta sfoglia si ammorbidirà un pochino, per lo più nella parte a contatto con la crema, tuttavia non darà una consistenza sgradevole. Io sono arrivata a consumarla miracolosamente anche 2 giorni dopo e l’abbiamo trovata comunque apprezzabile.
      Mi raccomando, fai asciugare bene la pasta sfoglia su una griglia, quando la sforni, in modo che disperda più umidità di cottura possibile.

      Tantissimi auguri di buon anno anche a te! :)

      Deborah

    • Ahahahah! Ti piace?
      Pensa che qui, il giorno dopo averlo finito, il Socio mi ha detto: “Sai cosa mi manca? Il diplomatico…”.
      Crea dipendenza, attenzione! :D

      A presto!

    • Se ne parla poco, eppure è un dolce irresistibile, secondo me e tutto sommato, nemmeno troppo complicato. :)
      Son contenta di condividere con te questa passione ;)
      A presto!

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