Pain au chocolat

Il pain au chocolat è un classico della pasticceria francese, dalla forma simile ad un saccottino: all’interno di un guscio di pasta sfoglia lievitata, si nasconde un ricco ripieno di cioccolato. In Francia, è una delle opzioni più comuni per la colazione, ma qui alla Lifferia il pain au chocolat viene gradito anche a merenda. Sì, perchè con il profumo che sprigiona in cottura, qualsiasi momento diventa quello giusto per gustarne uno.

Per realizzare la pasta sfoglia lievitata, ho usato la ricetta base dei croissant: una ricetta infallibile e, soprattutto, a prova di imbranato. Se non la provate, non potete capire quanto sia semplice e se, invece, ci avete già provato in passato, vi suggerisco di ritentare: il risultato è meraviglioso, con una sfogliatura fantastica ed un sapore davvero irrinunciabile.

Il pain au chocolat è ottimo tiepido, ma anche completamente freddo, gustato il giorno seguente, ed è uno splendido modo per cominciare la giornata. O per trascorrerla. O per finirla. :-P

Pain au chocolat

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pain au chocolat

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ingredienti | circa 15 pezzi

per la sfoglia lievitata
300 g di farina 00
250 g di acqua
200 g di farina manitoba
75 g di zucchero
30 g di burro morbido
8 g di lievito di birra
5 g di sale

250 g di burro per la sfogliatura

per la finitura e farcitura
latte e zucchero semolato per la finitura, o glassa, o sciroppo d’acero (facoltativo)
100 g di cioccolato fondente (in barretta)

procedimento

Preparare la sfoglia lievitata, seguendo il procedimento ed il tutorial dettagliato che si trova qui.

Al momento della formatura, stendere il panetto con il mattarello in uno spessore di circa 8 mm, mantenendo una larghezza di 20-25 cm circa, quindi, con un coltello affilato, ricavare delle strisce larghe 5-7 centimetri (e di conseguenza, larghe 25). Posizionare un quadratino di cioccolato su una delle strisce e coprirlo con la pasta, arrotolandola; posizionare un altro quadratino di cioccolato e arrotolare, fino ad ottenere un cilindretto di pasta. Praticare una leggera pressione sul punto chiusura affinchè mantenga la forma. Proseguire con tutte le strisce e trasferire i pain au chocolat su una teglia ricoperta con carta da forno, avendo cura di lasciare la chiusura del rotolino nella parte inferiore affinchè non si apra in fase di lievitazione.

Coprire con un panno e lasciare lievitare in un luogo tiepido e al riparo da correnti d’aria per circa 2 ore.

Trascorso questo tempo, procedere alla finitura, spennellando delicatamente i pain au chocolat e cospargendovi poco zucchero semolato (passaggio facoltativo). Infornare in forno elettrico ventilato preriscaldato a 200°C e far cuocere per circa 12-15 minuti, o comunque fino a doratura completa.

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Pain au chocolat

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26 Comments on Pain au chocolat | Ricetta dolce

  1. Siiii hai indovinato,il sapore non era male,ma molto pesanti ,burrosi e delle sfoglie neanche l ombra!!! al momento di formare i cornetti la pasta era bella e si vedevano gli strati…il problema è stato proprio al momento di creare le brioche.. ha riposato prima in frigo per tre ore,poi dopo ho aggiunto il panetto di burro, l ho chiuso come nella figura e messo in frigo, poi ho fatto le diverse pieghe come nel disegno con i riposi in frigo per 20 minuti.. da me ieri splendeva il sole(abito in Sardegna)e hai ragione,forse l impasto era troppo caldo,anche perché non riuscivo a stenderla e sicuramente l ho scalda in quel momento lavorandola troppo. Non ho pensatotroppo di rimetterlo o lasciarlo più a lungo in frigo (era sistemato nella parte più fredda). Ma non mi arrendo…grazie alla tua ricetta ho preso coraggio ,e son sicura che… intoppo a parte

    • Ahhhh Michela come ti invidio (in senso buono naturalmente) la tua Sardegna: sicuramente avrai un clima migliore di quello che circonda me al nord. :-D
      A parte questo, vedrai, sono sicura che ti daranno molte soddisfazioni la prossima volta: se vedi che vai in crisi a stendere il panetto, usa il mattarello finchè vedi che la pasta reagisce bene e, non appena noti segnali di “surriscaldamento” (ed ora che li hai visti, sai pure quali sono), metti la pellicola e rispediscila in castigo dentro al frigorifero.
      Altro particolare che mi sono dimenticata di dirti prima: se per caso dovesse capitare che, rimanendo in frigo un po’ di più, diventa un po’ molto soda e poco propensa a farsi stendere, non ti scoraggiare e non farti prendere dalla tentazione di “aggredirla” con il mattarello, premendo in modo esagerato. Pian piano, con il rollio del mattarello, cederà alle tue volontà, mentre una pressione esagerata potrebbe rompere i piccoli strati di pasta creandoti qualche problema (ad esempio, la fuoriuscita del burro).

      Sono sicurissima che otterrai un ottimo risultato e sono proprio contenta che, nonostante tutto, tu abbia preso il coraggio necessario per affrontare una delle preparazioni più temute della pasticceria (e visto che ne ero terrorizzata io per prima, so cosa significa)!

      Tienimi aggiornata, ci tengo proprio che anche tu, come tanti altri che hanno provato questa ricetta, possa avere i tuoi splendidi croissant! :-)

      A presto!

  2. Ciao!!! Oggi ho provato a fare i tuoi deliziosi pain au chocolat, devo dire che ho preso coraggio perché la ricetta viene spiegata passo passo,niente male anche l’idea di rappresentare le pieghe con i disegni…un gioco da ragazzi!! Pur essendo la primissima volta la sfoglia è uscita benissimo… non ho ben capito invece perché segue una seconda lievitazione,non basta quella che avviene in frigo? Cmq ho fatto tutto come da ricetta,super felice dei risultati…mi è preso il panico purtroppo al momento di eseguire il lavoro per i triangolini.. non sono riuscita a stendere la pasta in modo sottile,oltretutto la pasta ha incominciato a scaldarsi troppo diventando appiccicosa,e poi ha incominciato a sfogliarsi da sola… nel senso che erano evidenti gli strati,e avevo paura ad usare il mattarello…mi son arresa alla fine,non sapevo come procedere…lo sbaglio è stato poi rimpastare il tutto,xke si era deformato tutto..conclusione..mi son usciti i classici croissant ma senza sfoglie…come fare per la prossima volta?

    • Urca, mi dispiace Michela! Purtroppo, impastando di nuovo hai vanificato tutto il lavoro fatto con le pieghe ed è per questo che la sfogliatura non è riuscita: probabilmente alla fine i croissant non saranno stati cattivi di sapore, ma sospetto fossero più pesanti e burrosi.

      La lievitazione finale dopo la formatura ha la funzione di far crescere la pasta tra gli strati di burro (ti sarai resa conto che le pieghe hanno portato ad una stratificazione pasta-burro ripetuta più volte nella sfoglia) e di “aprire” bene la sfogliatura: se mancasse la seconda lievitazione uscirebbe un croissant pesante, poichè le pieghe e le operazioni di formatura “sgonfiano” l’impasto. Potrebbero anche avere un lieve sentore di lievito.

      Ora ti faccio qualche domanda: la prima lievitazione si è svolta in frigo? Tra una piega e l’altra hai sempre fatto riposare l’impasto in frigo? E’ evidente che, se la pasta ha iniziato a scaldarsi, probabilmente non era fredda a sufficienza.

      In estate mi è successo qualcosa del genere e, per ovviare al problema, non appena vedevo che, come dici tu, diventava appiccicosa e tendeva a aderire al mattarello, PRIMA ancora di arrivare a strapparla, le facevo fare un altro giretto in frigorifero per raffreddarla un po’, sempre avvolta nella pellicola affinchè non si secchi.

      E’ un impasto che risente della temperatura, quindi un prolungamento eccessivo delle operazioni di lavorazione o un raffreddamento insufficiente, possono compromettere i risultati. Esattamente come per la pasta sfoglia classica, bisogna avere in mente l’idea di portare la pasta ad avere la stessa consistenza del burro all’interno: se per caso ti accorgi che le pause da 20 minuti non sono sufficienti a rassodare abbastanza l’impasto, potresti ragionare anche sul prolungamento dei tempi (ad esempio, da 20 a 30 minuti) o sullo spostamento del panetto sui ripiani più freddi, tenendo presente che nei frigoriferi domestici non sappiamo, di solito, le temperature, ma il ripiano delle verdure è di norma il più caldo.

      Scusami il poema, ma mi preme proprio che tu possa avere una riuscita perfetta ed impeccabile! :)

      Se hai altre domande chiedi pure.

      A presto!

  3. Salve,mi piacerebbe provare i vostri pain au chocolat e vorrei chiedervi se è possibile sostituire la farina manitoba usando esclusivamente la farina per sfoglia della molino Rossetto.Grazie.

    • Ciao Raffaella, non ho usato personalmente questa farina, ma documentandomi, questa farina sembra avere la vocazione per gli impasti sfogliati, quindi vedrai che non avrai problemi.
      Se hai bisogno di altri chiarimenti, chiedi pure.

      A presto!

    • Se ti consola, anche io la pensavo così Ale, anche perchè sono notoriamente una persona imbranata. Mi sono dovuta ricredere, però! ;)
      Vedrai che non è difficile come sembra e se leggi tra i commenti della ricetta per la pasta sfoglia lievitata, ti renderai facilmente conto che in molti si sono dovuti ricredere, perchè i risultati sono arrivati al primo colpo!

      A presto! ;)

  4. Sì sì, lo faccio, come da tua ricetta. Probabilmente devo ancora capire la giusta configurazione del forno, cambio casa/forno continuamente ed avendole preparate ancora solo due volte non ho avuto modo di fare confronti significativi. Toccherà sacrificarci e tentare nuovamente :) comunque ottime le polpette a base di tonno, deliziosi i conchiglioni con mozzarella e ragù, il ragù con carne magra è stato molto molto apprezzato dal marito, gustosissime le melanzane con trito al pomodoro. Ieri ho regalato ad un mio amico tedesco qui la tua new york cheesecake mettendo nella base gli spekulatius che hanno un profumo da svenire, zucchero di canna ed un pizzico di sale. Se ne è innamorato!! Grazie :)

    • In effetti, io non metto nient’altro che latte e zucchero: probabilmente sarà come dici, un fattore di cottura. Mi viene in mente, così su due piedi, un’idea per lucidarli; non l’ho provata coi croissant, ma sulla ciambella soffice con le gocce di cioccolato: spennellare con confettura di albicocche, ammesso, naturalmente, che vi piaccia. Il sapore che conferisce non è marcato e, sulla ciambella, fa un bellissimo effetto lucente.

      Del resto, è un piacere leggerti e ti ringrazio per aver condiviso con me i tuoi risultati! :)

      A presto!

  5. Ciao, sono sempre io, la rompiscatole :) mi sto preparando al solito con grande gioia a trascorrere la mia domenica in cucina e mi sono tornate in mente le brioches, perché c’è una cosa che volevo chiederti già le volte scorse ma mi è passata di mente. Premesso che hanno un sapore da svenire e l’unica vera difficoltà è sapersi trattenere per non mangiarne più di una alla volta, ho notato che le mie non sono belle lucide come quelle stupende delle tue foto ma più opache, e volevo chiederti se per caso hai un suggerimento in proposito. Grazie e buona domenica! Cecilia

    • Per me è assolutamente un piacere leggerti, Cecilia! :)

      Prima di infornare le spennelli con il latte? Io semplicemente le spennello (molto delicatamente, in modo da non sgonfiarle) con il latte e poi distribuisco lo zucchero semolato con le dita.

  6. Quanto alla torta, sicuramente l’ho cotta troppo, è un mio difetto da quando sono bambina, ho sempre paura di sfornare qualcosa di non ben cotto…E di solito esagero :)

    Le brioches con la crosticina per me sono spettacolari :) ma mio marito fa il bastian contrario di professione, meglio non prenderlo troppo in considerazione :D

    Di nuovo grazie. Non sono una gran cuoca, ma sono convinta di cavarmela un pochino. Guardo molte ricette in giro, nuove idee ed insegnamenti sono sempre i benvenuti, ma mi capita raramente di soffermarmi tanto su un solo sito / ricettario. Per il mio gusto, perchè sicuramente va considerato anche quello, nno ho la verità assoluta, sul tuo sito ho trovato ricette veramente ben fatte ed interessanti.

    Grazie per la condivisione :)

    • Mamma mia Cecilia… così arrossisco! :D

      Se fossimo cuoche professioniste probabilmente saremmo nelle cucine di un blasonato ristorante: i miei, alla fine, sono solo semplici racconti di quello che succede nella mia cucina, o meglio, quelli che riscuotono successo tra famiglia e amici (le ciofeche non le pubblico! :P).

      Grazie mille davvero, queste tue parole mi rendono davvero felice! :)

  7. Ciao :)

    Allora, la torta cioccolato e banane é venuta leggermente piú asciutta di quanto pensassi ma ci é piaciuta molto. Per quanto riguarda le brioches, questa sfoglia lievitata é spettacolare! Da anni faccio la pastasfoglia normale ma questa proprio non la conoscevo. Le rifaró sicuramente, stavolta senza mettere lo zucchero semolato perché ha creato una crosticina, e mio marito ovviamente le preferisce senza. Mai contenti sti uomini :D :D :D
    Cecilia

    • Ciao Cecilia,
      sono contenta di queste tue recensioni costruttive. Riguardo alla pasta sfoglia, quella crosticina in superficie… beh, io l’adoro, ma giustamente è una questione soggettiva e soprattutto è risolvibile e adattabile. A parte questo, vedrai che rifacendola, pian piano troverai la perfezione ritagliata sui vostri gusti: io stessa mi rendo conto che facendola e rifacendola, probabilmente acquisendo bene sicurezza, ora la faccio più buona di quanto non fosse la prima volta.
      Son proprio contenta!

      Riguardo alla torta al cioccolato e banane, a me ha sorpreso perchè il giorno dopo mi sembrava più buona del giorno in cui l’ho sfornata e l’ho trovata molto morbida e con la giusta umidità. Mi vien da pensare che, se per te non è stato così, può essere una differenza di cottura, magari anche dovuta alle differenze tra i due forni. In ogni caso, son contenta che vi sia piaciuto il sapore! :)

      Grazie ancora, sei gentilissima! I riscontri dei miei lettori mi aiutano a migliorare :)

      A presto!

  8. Grazie mille per la risposta :) Seguirò i tuoi consigli.
    Ho sfornato la tua torta al cioccolato e banane, si sta raffreddando sulla gratella, e ho appena dato la prima piega alla pasta per le brioches, non vedo l’ora di assaggiarle!
    Chiaramente proverò a fare presto anche in pangoccioli, grazie per il suggerimento!
    Grazie ancora per la gentilezza e le ottime ricette.
    A presto!
    Cecilia

  9. A questo punto approfitto della tua gentilezza e ti chiedo un’altra cosa :) se li cuoci tutti insieme si conservano qualche giorno, magari chiusi in una scatola? Te lo chiedo perchè lavoro lontano da casa, ed il weekend mi piace preparare qualcosa che mio marito possa mangiare durante la settimana, e questi sono sicura li gradirebbe moltissimo per fare colazione :)

    • Ti dico come ho fatto io: io li ho sfornati al pomeriggio e li ho lasciati all’aria per un giorno, in modo che disperdessero tutta la loro umidità residua. Il giorno dopo, a me, (poi, chissà, magari va a gusti) sono parsi persino più buoni del primo, perchè i sapori si sono stabilizzati bene; ma al pomeriggio, li ho messi in un sacchetto di carta. Il giorno seguente (quindi il terzo) erano ancora ottimi, un poco meno del secondo giorno, che secondo il mio palato è l’apice della bontà, ma comunque buoni. E… non sono sopravvissuti dopo il terzo giorno.

      Io penso che potrebbero essere accettabili anche il quarto, magari rinvenuti un attimino sul tostapane (assolutamente NON nel microonde) per fargli riprendere friabilità e profumo, però dubito possano andare oltre; temo che comincerebbero a diventare un pochino duretti, ma è una mia supposizione, perchè qui si sono volatilizzati.

      Ora vado leggermente fuori tema, visto che mi hai detto che ti fanno comodo idee durevoli per la prima colazione: vi piacciono i pangoccioli? Con qualche piccola accortezza, si conservano serenamente per una settimana chiusi in un sacchetto di plastica per alimenti e, in realtà, li trovo decisamente migliori di quelli confezionati.

      Spero di esserti stata utile :)

      A presto!

  10. Ciao! Vorrei provare a fare queste bellissime brioches ma mi piacerebbe chiederti due cose se possibile. Quanti quadratini di cioccolato metti più o meno in ogni brioche? Hai mai provato a congelarle? Se sì quando, prima dell’ultima lievitazione? Ho fatto da poco anche la tua New York cheesecake, deliziosa! Cecilia

    • Ciao Cecilia :-)
      Indicativamente metto un paio di quadratini (tagliati in due per il lungo), qualche volta riesco a infilarne anche tre. Tutto dipende anche da quanto cioccolato vorresti sentire all’interno e dalla lunghezza del rettangolo di pasta: in un rettangolo più lungo ce ne sta un po’ di più e ne risulta un pain au chocolat più grosso, viceversa con un rettangolo più corto.

      Se vuoi congelarlo, puoi farlo subito dopo la formatura, mettendoli in freezer su un vassoio. Il giorno dopo saranno presumibilmente ben duri, e a quel punto si possono mettere in un sacchetto per alimenti, per risparmiare spazio. Al momento di consumarli, dovranno scongelarsi e completare la lievitazione, con tempi variabili a seconda della temperatura dell’ambiente (potrebbero servire anche 6-7 ore). Ti agevolerà osservare i primi, quelli che farai subito senza passare per il congelamento: capirai facilmente l’aspetto che dovrà avere un pain au chocolat lievitato e pronto per la cottura. :)

      Se hai altre domande, chiedi pure.

      A presto!

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