Scauratielli cilentani o zeppole bollite

Gli Scauratielli cilentani sono piccoli dolcetti simbolo della tradizione natalizia del Cilento. Fanno parte dei tanti dolci natalizi che non possono mancare sulle tavole imbandite a festa, durante la ricorrenza più bella dell’anno. Anche per me il Natale rappresenta la festa più bella dell’anno, proprio perchè mi posso sbizzarrire a preparare tante leccornie, ma soprattutto perchè mi piace mantenere vivo il ricordo di certe tradizioni. Ammetto che non avevo una ricetta personale di questi meravigliosi dolcetti ed ho pensato bene di affidarmi ai consigli ed alla ricetta di una cilentana d.o.c.. : la mia carissima amica Fiorella, portatrice sana di “cilentaneità”! Ringrazio Fiorella per la ricetta degli scauratielli perfetti, che un tempo venivano preparati la sera della vigilia , nell’attesa della nascita del bambinello. Ma dopo vi racconterò un poco del loro significato simbolico, adesso passiamo alla ricetta.

  • DifficoltàBassa
  • CostoBasso
  • Tempo di preparazione1 Ora
  • Tempo di cottura30 Minuti
  • Porzioni10-12 persone
  • CucinaItaliana

Ingredienti

  • 300 gfarina 00
  • 600 mlAcqua
  • 1buccia arancia (oppure mandarino)
  • 1buccia limone
  • 1rametto rosmarino
  • 1 cucchiaioMiele (oppure zucchero)
  • 1 pizzicoSale
  • 1 bicchierinoAnice stellato (facoltativo)
  • q.b.Olio di oliva (per stendere la pasta)

per friggere

  • q.b.Olio di semi di girasole

per guarnire

  • 300 mlMiele
  • q.b.Confettini colorati

Preparazione

  1. Riscaldate l’acqua in una pentola in cui metterete le bucce di agrumi, il rametto di rosmarino, un filo di olio, il liquore , il sale, il miele. Appena l’acqua bolle togliete le bucce e il rosmarino. Togliete la casseruola dal fuoco versate a pioggia la farina mescolando velocemente ed avendo cura di non formare grumi all’impasto.

  2. Versate l’impasto sulla spianatoia appena unta di olio e lavorare ancora un poco l’impasto. Formate con la pasta ottenuta dei lunghi cilindretti (spessi circa un dito) e annodateli a forma di fiocchetti.

  3. In una pentola con abbondante olio preriscaldato immergete gli scauratielli cilentani fino a quando non raggiungono una buona doratura. A frittura ultimata metteteli sulla carta assorbente e riporli su un piatto da portata, condite con miele, buccia di limone, “diavulilli” e rametti di rosmarino. Felice Natale.

Origini scauratielli

ORIGINI DEGLI SCAURATIELLI CILENTANI notizie prese dal web Gli Scauratielli, ricevuti in lascito dai coloni greci che vissero in quelle aree tra il VII e il VI secolo a.C., quando i Sibariti, discendenti degli Achei, fondarono Posidonia, divenuta poi in epoca romana Paestum, venivano preparati dai coloni greci durante la notte più lunga dell’anno, quella del solstizio d’inverno, quando l’oscurità, prendeva il sopravvento sulla luce, evento individuato all’epoca, proprio nel giorno in cui cade attualmente il nostro Santo Natale. Si celebrava cosi, in quella occasione, il ritorno alla luce, del sopravvento del giorno sulla notte, fissando in un punto preciso dell’anno, ovvero, l’attuale mezzanotte della vigilia di Natale, la chiusura e la riapertura di un nuovo tempo ciclico, da cui tutto, riprendeva un nuovo inizio. Un tema, quello del tempo ciclico, che gli antichi greci si preoccupavano di chiudere ( e riaprire…), con una delle offerte più gradite agli Dei, ovvero, uno di quei dolcetti a base di miele diffusi ovunque nel bacino del mediterraneo, tutti originari, appunto, della antica Grecia. In questo caso però, la semplice offerta di un dolce al miele da sola non sarebbe bastata, cosi i coloni si curavano di confezionare queste “ciambelline” dandogli la forma delle lettere greche, Alfa (α) ed Omega (ω), forma in cui ancora oggi vengono tradizionalmente realizzati, per indicare appunto, le lettere che segnano l’inizio e la fine di quell’alfabeto. La simbologia attribuita alle due lettere, ripresa probabilmente dalle famose parole pronunciate da Cristo durante l’autoaffermazione nell’Apocalisse: “Io sono l’Alfa e l’Omega, colui che è, che era, che viene, Io sono il principio e la fine, l’Onnipotente… (A1, 8;21,5-6), veniva riportata, per questo motivo, anche sulle antiche Icone Greche proprio accanto al volto di Gesù. Le reminiscenze elleniche evocate dagli Scauratielli, nella visione trionfale di dono offerto agli Dei, si sono comunque attenuate nel corso degli ultimi decenni, da quando, sin dagli anni cinquanta e sessanta dello scorso secolo, è cambiato il loro modo di servirli in tavola, da quel momento infatti, le foglie di alloro e di rosmarino che una volta completavano il piatto assieme al miele rivelandone chiaramente l’origine, sono state sostituite, purtroppo, con i diavulilli” palline di zucchero colorate!

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