LellaCook potrebbe sembrare un nome d’invenzione, in realtà non lo è!

Ha rischiato di segnarmi l’infanzia e poi è ripiombato nella mia maturità da 30enne all’improvviso, senza un motivo apparente e attraverso la fantasia di qualcuno che non sono io.

Da piccola, mi chiamavano Lella, Lellina, Le, Lella di qua e Lella di là, tuttavia mi piaceva e mi piace ancora, poi me lo sono scordata nell’adolescenza, in quel periodo in cui cerchi di allontanare tutti i nomignoli dell’infanzia.

Cook l’ha aggiunto la mia metà della mela dell’epoca, quando, dopo aver sperimentato quasi tutti i piatti che mi venivano meglio, non sapeva più in che lingua dirmi “Apri un Food Blog, vedrai che ti divertirai”. Quando lui ha smesso di chiedermelo io ho deciso di aprirlo. L’ho abbandonato per un po’ di tempo ammetto, ma la passione per la cucina e soprattutto per il buon cibo, non mi ha mai abbandonata.

Per il resto mi chiamo Fiorella, calabrese di nascita, romana di adozione e milanese per passione. Nella vita faccio tante cose, a volte anche troppe, ma andando in ordine: ero una food blogger, poi la passione per il food mi è rimasta quella della blogger meno, faccio pubbliche relazioni, principalmente anche quelle per il food, ma ultimamente mi sto cimentando in nuove interessantissime esperienze come i drink e varie ed eventuali, il linguaggio è comunicazione e la comunicazione, se fatta bene, è applicabile davvero a tutti i campi. Scrivo, scrivo principalmente poesie, il mio primo libro è uscito alla vigilia di una pandemia mondiale e mi piace pensare che possa avere riscaldato l’anima di alcuni. Il titolo che gli ho dato “IO NO” non è una proposta, ma uno stimolo a seguire sempre noi stessi prima del gregge, a non farci influenzare troppo, a seguire i consigli ma non le mode, ad accettare le critiche senza soffrirne, a farsi molte autoanalisi costruttive e mai distruttive. Scrivo articoli, anche quelli principalmente di food, e infine mi interesso alle persone. Nella vita cerco di circondarmi di persone positive, persone che abbiano qualcosa da raccontare di positivo, cerco insomma il bello e le persone belle, cerco la gentilezza.

Tra le altre cose sono una milanista sfegatata, la mia vita è stata segnata irrimediabilmente da successi e sconfitte di questo antichissimo club milanese, ma devo dire che la mia femminilità non ne ha risentito moltissimo, se non in tempi difficili come finali di Champion’s League al cardiopalma di cui adesso, ahimè, non devo comunque più preoccuparmi.

Sono una fanatica del Natale, adoro quella fantastica atmosfera di luci e cioccolate calde, di colli alti, sciarpe e cappelli, la corsa frenetica e ingiustificata che regna in quel periodo, il caldo del cammino e le caldarroste.

Altro? Di me dirvi che sono stata una persona serena per parecchio tempo, ho fatto un po’ di montagne russe per qualche annetto cercando di cavarmela comunque, ho fatto le scuole che dovevo fare fino al liceo, e quella che volevo fare fino all’università, ho fatto i lavori che dovevo fare fino a qualche anno fa e faccio quello che voglio fare fino a ? Non si sa.. considerati i tempi che corrono, ma io corro insieme a loro!

Nella vita, cucino, scrivo, e si è vero che sono un supereroe, altrimenti come farei a resistere a tutte le calamità che la mia vita da animale sociale mi costringe ad affrontare? Quali calamità? Per esempio spiegare alla mia amica Valeria che Lella non è solo un aggettivo romano, ma è davvero il mio diminuitivo, e per fare questo ho dovuto spiegarle tutta la storia che ho raccontato a voi fin qui. E vi pare poco?

 

 

10 Commenti su LellaCook ma chi è?

    • Cara Silvia,
      ti avevo scritto della “migrazione”… non hai letto? Sono passata da te l’altra volta 🙂 A prestissimo!!!!! Tanti baci!

  1. Perdonami Lella, ho qualche problema a relazionarmi via web… problemi generazionali, mi sa. Ti ho lasciato un commento oggi sulla torta al cioccolato e spero di essere in grado di seguirti con una certa continuità d’ora in poi. Un abbraccio. Silva

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