Il Diario di LellaCookIl Diario di LellaCook

La pasta, questo concentrato di carboidrati che distingue, insieme alla pizza, l’Italia culinaria dal resto del mondo.

Marco Polo scrisse nel Milione, parlando del reame di Fansur “Qui à una grande maraviglia, che ci àn farina d’àlbori, che sono àlbori grossi e ànno la buccia sottile, e sono tutti pieni dentro di farina; e di quella farin[a] si fa molti mangiar di pasta e buoni, ed io più volte ne mangiai“.

La pasta ha origini davvero antiche, i greci la chiamavano “laganòn” i latini “laganum” e pensate che quello stesso tipo di pasta, tirata e tagliata a strisce, in alcune zone della Calabria viene chiamata ancora così, in dialetto, “lagani'”, usata oggi spesso con legumi come ceci e fagioli e simile agli odierni “tagliolini” ma tagliati a pezzetti.

La pasta per me è irrinunciabile, nonostante adesso non riesca a mangiarla tutti i giorni, fino a qualche tempo fa il mio pranzo non era un pranzo senza la pasta, adesso ne sento la mancanza a volte, e non solo per l’ingordigia o per il gusto, ma per quell’energia che durante la giornata viene a mancare a volte, quella bella carica che, diciamocela tutta, solo la pasta e i suoi carboidrati ti dà. C’è chi la preferisce lunga, chi corta, io ad essere sincera non ho preferenze particolari sulla questione, ogni condimento ha il tipo di pasta più adatto, sicuramente ho i miei gusti, quindi preferisco la pasta rigata a quella liscia, ma faccio eccezione per esempio per la calamarata o i paccheri che adoro col pesce. Preferisco la pasta trafilata al bronzo, quella fresca, ma non disdegno un semplice spaghettino della marca più commerciale che c’è! La pasta è buona tutta. Com’è naturale mi piace anche farla in casa, non sperimento molto tipi, ed anche in questo caso la mia mamma mi ha insegnato proprio tutto. Faccio spesso i cavatelli, gli scilatelli, più raramente gli gnocchi di patate, vi abbino spesso sughi rossi e di carne, perchè sono le paste della domenica e meritano i condimenti della domenica, quelli che si sentono appena sali le scale di casa, che ti riempiono il naso, arrivano in gola e scendono al cuore, e scatenano tutte quelle reazioni che, accentuate dalla fame, diventano bisogno impellente di assaggiare quello che bolle in pentola. Col pesce non uso quasi mai le penne o i fusilli (se non a volte col salmone), di solito uso gli spaghetti, i tonnarelli, i paccheri e la calamarata come dicevo prima, gli gnocchi di patate. Con il ragù oltre alla classiche tagliatelle che devo dire cucino poco, mi piace usare i rigatoni, o meglio quelli con le righe un po’ di traverso (che hanno nomi diversi per le diverse marche), i fusilli, a volte le mezze maniche. Per la carbonara preferisco sempre gli spaghetti, secondo me la carbonara con lo spaghetto ha un sapore diverso, più vero, più intenso, stessa cosa vale per l’amatriciana. Non amo la pasta all’uovo, questa è una verità.

Ci sono degli abbinamenti piuttosto classici, ve li elenco:

Ragù: tagliatelle, rigatoni, mezze maniche, sedanini rigati, gnocchi di patate

Arrabbiata: penne rigate o lisce, fusilli, mezze maniche, rigatoni

Carbonara: spaghetti, mezze maniche, rigatoni

Pomodoro e basilico: Spaghetti, farlfalle, penne lisce o rigate, ziti

Sugo di carne maiale: ziti

4 formaggi: Spaghetti, penne rigate, fusilli, farfalle, trofie, linguine

pesto: trofie, trenette, linguine, farfalle, penne rigate

Sugo di pesce: paccheri, calamarata, scialatielli o tonnarelli, gnocchi di patate

Sugo allo scoglio: tonnarelli, spaghetti, cavatelli, paccheri, calamarata

Per il legumi si predilige la pasta piccola, o gli spaghetti tritati, oppure come ho detto all’inizio i tagliolini spezzati.

Naturalmente i tipi di pasta sono moltissimi, e io consiglio sempre di sperimentarli, per alcuni non c’è speranza negli abbinamenti, ma lo capirete subito se la pasta si sposa col sugo!

Tornando all’importanza della pasta, devo essere sincera, che nei pochissimi e vani tentativi di fare una dieta che non prevedesse la pasta non ne ho mai tratto benefici, quindi ho capito che non valeva la pena privarsi del piacere e dell’energia di questo cibo. Non state parlando con una mangiona sia ben chiaro, ma con una persona che apprezza la buona cucina, e crede che ogni cosa debba avere la propria misura, non bisogna mai esagerare, mai ingozzarsi, mantenere sempre un buon equilibrio tra pasta e condimento, e allora sì che si può vivere “sani e belli”, nel corpo e nella mente.

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