Trippa al pomodoro alla paesana

Trippa al pomodoro alla paesana

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Trippa al pomodoro alla paesana

La trippa è un alimento magro, decisamente ipocalorico, ricco di proteine, contiene ottime quantità di ferro e vitamine del gruppo B. 

Ad Adrano è un’alimento apprezzato principalmente a partire dalla mia generazione, andando a ritroso, fino a quelle dei miei nonni ed oltre….. per me rappresenta una fredda sera d’inverno, una pentola a pressione che fischia……. un piatto che riscalda…. 

“L’inverno è il tempo del conforto, del buon cibo, del tocco di una mano amica e di una chiacchierata accanto al fuoco: è il tempo della casa” (Edith Sitwell) 

Difficoltà: media 

Tempo: 35 minuti

Ingredienti (4 persone): 

Gli ingredienti/Ingredients
Ingredienti

600 gr di trippa 

1 cipolla

5 pomodori maturi

prezzemolo

1 cucchiaino di concentrato di pomodoro

sale e pepe

olio EVO 

Preparazione: 

Lavare sotto il getto di acqua corrente la trippa precotta (pronta per utilizzarla) tamponarla con la carta assorbente e tagliarla a striscioline. Lavare e fare a rondelle sottili la cipolla. 

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Soffriggere (1) per qualche minuto con 2 cucchiai di olio EVO, nella pentola a pressione (io uso quella!!!), la trippa con la cipolla e il concentrato di pomodoro (io uso l’estratto fatto in casa), poi (2) il pomodoro fresco (in alternativa anche 1 latta di pelati da 250 gr) spellato e tagliato a cubetti, infine il prezzemolo tritato. Salare e pepare. 

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(1) Nella pentola
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(2) Nella pentola

Chiudere con estrema cura la pentola a pressione e aspettare che raggiunga la temperatura massima (quando si alza completamente la valvola). 

Raggiunta la massima temperatura fare cuocere per 12 minuti. Aspettare che la valvola si riabbassi completamente, aprire con cautela e servire. 

Ottima!

Bon appètit!!!!

2 Risposte a “Trippa al pomodoro alla paesana”

  1. Le persone giudicano sempre avendo come modello i propri limiti. (Paulo Coelho)
    L’alimentarsi è uno dei bisogni primordiali di ogni essere vivente che l’uomo ha elevato da mera forma di sostentamento a piacere dei sensi.

    Andando ritroso nel tempo fino a spingersi nella preistoria, le interiora degli animali, comprendendo i nostri avi che ne costituissero le parti vitali, rappresentavano la parte più nobile e importante di esdi, e ritenevano che l’essenza vitale degli stessi fosse trasmessa a chi le mangiava….. dal loro verso avevano visto bene, adesso sappiamo essere molto ricca di nutrienti .. e così è stato per qualche milione di anni lasciando inevitabilmente traccia nel nostro ipotalamo.

    L’educazione alimentare odierna, dettata dalla pubblicità televisiva e e da una pretestuosa necessità di impegnare il tempo in maniera produttiva, ed una globalizzazione che è semplicemente appiattimento mentale e rinnego del proprio passato, rottamandolo come qualcosa di anacronistico e obsoleto, le ha rilegato tra le cose superate, relative ad un nostro recente passato intriso di miseria e arte e bisogno di accontentarsi. … cose da dimenticare!!! . Il cancellare la cultura, di qualsiasi tipo essa sia, è una perdita irreparabile; e tali sono anche le tradizioni, che sono la nostra identità. Personalmente la preparo la trippa acquistandola grezza dal carnezziere ed effettuando la precottura nella pentola a pressione. Per la cottura successiva, poiché adoro il sughetto denso saporito e cremoso, proseguo con la pentola tradizionale, a fuoco lento, in un fondo di cottura composto da dadini di carote, cipolla, sedano (siciliano, non da supermercato), una foglia di alloro ro, peperoncino e svaporando mezzo bicchere di vino rosso. Un apprezzamento di cuore per la proposta al nostro paladino del gusto, dei piatti tradizionali, della ricercatezza con le sue personalizzazioni, e dell’amore per quello che è stato.

    Evviva la trippa!
    Evviva la nostra blogger!

    1. Grande Ugo! Magnifica disquisizione sull’argomento. Come sempre colta e foriera di nozioni fondamentali per nutrire oltre il corpo anche la mente e di conseguenza lo spirito. Proverò la tua ricetta (anche se, purtroppo, userò la precotta…) e forse te la “ruberò” per pubblicarla nella speranza di incuriosire gli “”amici” di questo blog!

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