Germania senza glutine (2016)
Zaino in spalla, cartine alla mano e tanta curiosità.
Siamo partiti con una lista infinita di locali da scoprire e qualche riserva strategica di scorta, perché quando la fame chiama, bisogna essere pronti a tutto.
Il viaggio è durato pochi giorni, abbiamo dovuto optare per le soluzioni più centrali e comode da raggiungere a piedi, ideali per colazioni, pranzi o spuntini non troppo impegnativi. 🙂
Mainz (Magonza).
Cittadina splendida, tranquilla, ordinata. Si visita tranquillamente in una giornata: rilassante la passeggiata sul Reno sotto il sole, interessante e ben curato il museo romano-germanico nel palazzo rinascimentale del castello (a ingresso gratuito).
Siamo arrivati la sera stanchi e affamati, con un solo punto di riferimento vicino all’hotel. Pizza Pepé. Lì per lì un po’ scettici, dopo la prima occhiata fintamente disinteressata, il profumo, i richiami dello stomaco e una lavagna con la magica scritta Gluten Frei ci ha spinto ad entrare. Veniamo accolti con un sorriso e un benvenuto davvero poco tedesco.. anzi in puro stile napoletano. E così, la prima sera in terra tedesca ci troviamo ad ordinare in italiano una pizza prosciutto e funghi in una pizzeria partenopea doc, con lo staff che tra un ordine e l’altro commenta con noi la partita di calcio trasmessa in tv. Come nei film. 🙂 Pizza con e senza glutine davvero ottima, cotta nel forno elettrico (in contenitore d’alluminio), morbida, gustosa e saporita. Ovvio, non bisogna aspettarsi la tradizionale pizza napoletana, piuttosto la sua parente ”tedesca” adattata ai gusti teutonici, ma siamo rimasti piacevolmente sorpresi. Inoltre, personale disponibile, gentile, accogliente e tra le alternative glutenfree ci sono tagliatelle, lasagne e pasta. Prezzi onesti e locale molto carino.
Per una colazione o un pranzo sfizioso, Café Muffins è il posto ideale. In pieno centro, possibilità di mangiare nel locale o di portare via. Nel menù ci sono bagels e panini da farcire a piacere, con verdure, salmone, affettati e salse. La mia totale incapacità di resister a un dolce mi ha fatto sciogliere davanti a uno strepitoso muffin al cioccolato e lamponi e a una morbida torta di mandorle e cioccolato. Un tripudio di sapori e bontà. Promosso a pieni voti. I prezzi dei dolci si aggirano intorno ai 3 euro, dei prodotti salati intorno ai 6.
Heidelberg.
Città universitaria, piena di giovani e comitive di turisti. Tra le attrazioni principali, sicuramente il castello, leggermente fuori dal centro ma tranquillamente raggiungibile a piedi, bellissima la vista dall’alto e la passeggiata nel giardino (la nostra un po’ meno idilliaca grazie alla pioggia incessante), la zona universitaria che comprende il più antico ateneo tedesco e una strepitosa biblioteca, con un interno che trasuda conoscenza da ogni dove e un’architettura imponente. Curioso e imperdibile è lo Studentkarzer, il carcere degli studenti, dove dal 1700 venivano rinchiusi gli studenti con poca voglia di studiare o come punizione per qualche bravata. Pareti interamente riempite di scritte, versi e disegni opera degli studenti, un modo per raccontare le loro bravate e lasciare traccia del loro passaggio. A pochi passi da qui, si trova un piccolo locale intimo e accogliente.
Da Schiller’s vi aspettano quiche e dolci fatti in casa e.. con amore. Noi abbiamo provato una quiche calda con peperoni e formaggio di capra e una con spinaci e gongorzola. Tutto è senza glutine e c’è sempre un’alternativa senza lattosio.
Così per i dolci, tra torte al cioccolato e cheesecake, noi ci siamo innamorati della torta di mandorle e lamponi. Morbida, ricca e buona come solo una torta fatta in casa sa essere.
Nel menù, inoltre, sono indicati tutti i prodotti adatti alle varie intolleranze, dalle marmellate, agli affettati, ai formaggi e alle varietà di latte.
Altro locale centrale è Pasta Bar, menù senza glutine, vegani e vegetariani, la specialità è naturalmente la pasta ma abbiamo optato per le zuppe, ottima e abbondante quella di lenticchie, un po’ troppo piccante (ma è gusto personale) quella di verdure miste. Possibilità di mangiare nel locale o portare via. Prezzi molto onesti.
Avendo la possibilità di utilizzare la cucina in comune della struttura (pulita, sempre ordinata e fornita di tutti gli utensili) abbiamo perlustrato i supermercati della zona, tra i vari Penny, Rewe, Alnatura, tutti con grande varietà di prodotti senza glutine, il primo premio va a Kaufmann. Un grande, enorme, meraviglioso paradiso. Il supermercato più grande che abbiamo mai visto. Pane e sostituti (fantastici i crackers simil Wasa, marca Seitz), pasta, yogurt, cereali (compresa l’avena senza glutine), biscotti e decine di formaggi senza lattosio, di tutti i tipi, dal camembert ai formaggi spalmabili. Ciliegina sulla torta, uno scaffale intero di cioccolato e dolciumi con la scritta gluten und laktose frei. Cioccolato bianco, con i cereali, con le nocciole, ripieno di latte, yogurt e rum .. e ancora e ancora e ancora. A, sì, 0.99 centesimi ogni tavoletta. Per giusto quei 5, 10, 15 minuti ho perso ogni controllo e ogni dignità. Ho rischiato di essere abbandonata davanti allo scaffale, con Lorenzo che fingeva di non conoscermi e il commesso che stava sistemando i prodotti di fronte che mi guardava divertito, o intimorito. Preferisco rimanere nel dubbio.
Francoforte.
Per questa città, tra le più ricche di Germania, avevamo molte aspettative ma purtroppo non siamo stati fortunatissimi. Avevo un elenco di 20 locali, ma la metà erano piuttosto lontani e avendo un solo pomeriggio a disposizione abbiamo preferito guardarci intorno, altri, essendo domenica erano chiusi e altri ancora sembravano non esserci proprio. 🙁 Se siete disperati, come noi, un locale non certificato ma attento Jamy’s Burger. C’è un menù intero dedicato agli allergeni, comprese le salse e le bibite: le alternative possibili sono un’insalata con mais, carote, pomodori e semi di lino, con o senza carne alla griglia.
Sorpresa delle sorprese: aeroporto Frankfurt-Hahn. Dopo la delusione di Francoforte, arriviamo in aeroporto e così, per curiosità, diamo un’occhiata al bancone di Coffee Fellows. Il mio occhio da falco, o meglio, il mio radar gluten-free, ha individuato la nostra amata scritta sull’etichetta di una torta. Nonostante i prezzi folli da aeroporto abbiamo ceduto, ci hanno portato una piccola fetta di paradiso. La snickerstorte creatrice di dipendenza è la famosa Daim-Torte che a quanto pare viene venduta nei negozi Ikea.. verificheremo!
