Polenta di mare seppie e acciughe

Polenta di mare
Ma in quanti mi avete scritto in questi mesi vedendo le stories su instagram? Come state? Spero bene!

Oggi si ricomincia e sarò con voi tutti i giorni. Mai come in questo periodo dobbiamo essere responsabili e restare a casa, per il bene di tutti. Mettetevi ai fornelli, approfittatene per provare e cimentarvi in nuovi piatti, per pulire, per leggere, per giocare e ballare. Ci lamentiamo che non abbiamo mai tempo. Ora invece ci si lamenta perchè non si vuole stare a casa, e invece sfruttate bene questo tempo, ne guadagneranno gli affetti e la nostra persona.
Ecco a voi la ricetta di un piatto nato da un errore, perchè l’intento non era assolutamente quello di una polenta (infatti non troverete foto del procedimento) .
E’ però successo che quello che doveva essere un secondo piatto era troppo abbondante di quel sughetto favoloso.
Ed ecco che aggiungerci della farina di mais a pioggia l’ha reso delizioso.
Ecco a voi il tutto:

INGREDIENTI:
– 400 gr seppioline pulite
– 2 carote
– 1 gambo di sedano
– 1 scalogno
– 1 spicchio di aglio
– 6 acciughe sottolio
– pepe bianco
– 3 cucchiai di farina di mais per polenta
– 2 cucchiai di olio evo
– 1 tazzina di vino dianco

PROCEDIMENTO
1. Sminuzzate carote , scalogno e sedano, intanto in una padella, (meglio se avete una wok) soffriggette l’aglio nell’olio evo, poi aggiungete le verdure tagliate in piccoli pezzetti, una sorta di brunoise.
2. Frate rosolare per 5 minuti e poi aggiungete le acciughe e dopo un paio di minuti le seppioline sfumando subito col vino bianco.
3. Appena il vino è sfumato salate, pepate e chiudete con un coperchio
4. Le seppie rilasceranno molta acqua, e così assaggiate e a cottura quasi ultimata gettate a pioggia la farina di mais, amalgamate e servite con un filo di olio evo e del pane tostato.

A domani 🙂
Antonella

Pubblicato da lalucanaincucina

Mi chiamo Antonella e sono una lucana puro sangue appassionata da sempre di cucina. Mi piace mangiare bene, bere bene e viaggiare. Vivo da anni in Toscana e la mia terra vive nei mie piatti facendosi conoscere. E negli animi curiosi si insinua la curiosità per la bellezza di una regione sconosciuta e per quelle tradizioni che ancora sono radicate.