Oggi prepariamo un piatto della tradizione Ebraica : Cholent di Manzo. Cucinare per non Dimenticare.
Il 27 Gennaio di ogni anno, si rinnova l’appuntamento con la Giornata della Memoria. Uno dei piatti tipici della tradizione Ebraica è sicuramente lo Cholent .
C’è davvero molto poco da dire sul tema, ma sicuramente c’è ancora tanto da fare. Purtroppo il razzismo e le persecuzioni, sono ancora in atto tutt’oggi in tantissimi angoli del pianeta.
Noi de LaFornelleria abbiamo pensato di organizzare un evento su Facebook, aprendo le porte a tutti coloro che volessero prenderne parte. Chiunque, di sua spontanea volontà, può creare un piatto della tradizione Ebraica fino a mezzanotte del 27 gennaio, e donare quest’ultimo ai più bisognosi.
Un gesto nobile, che va oltre qualsiasi credo e qualsiasi opinione.
Questo evento sarà di certo un modo per darci un’appuntamento personale, per non dimenticare questo giorno così importante. Siamo alla prima edizione, ma è nostra intenzione, dare una cadenza annuale all’evento in questione..
Lo Cholent
Lo Cholent, o Hamin, è un piatto che viene consumato durante lo Shabbat ovvero il giorno di riposo ebraico. Il giorno di riposo corrisponde al nostro sabato, e per usanza del popolo ebraico, durante questa festività non è permesso cucinare. Lo Cholent è uno stufato di carne; viene preparato durante il venerdì, e continua la cottura in forno spento ancora caldo per tutta la notte del sabato.
Gli ingredienti base dello cholent sono carne di manzo, patate, fagioli e orzo. Nella variante sefardita (Hamin) si usa il riso invece di fagioli ed orzo e carne di pollo anziché di manzo.
La lunga cottura notturna permette il fondersi del vari elementi che conducono il caratteristico sapore del cholent. cit. Wikipedia
Il nostro Cholent
Abbiamo preparato questo piatto, cercando di unire un po’ tutte le tradizioni delle varie aree geografiche citate, ma dando al piatto un tocco occidentale. E’ stata usata solo carne di manzo, ma abbiamo aggiunto patate, fagioli, riso, frumento,capperi, zenzero, verdure varie etc etc. Una foto vi darà l’idea di tutti gli elementi usati in ricetta.
Ingredienti
- 600 gr di Manzo
- 150 gr Fagioli Borlotti
- 100 Gr di Frumento di Kamut
- 100 gr di Riso di Venere
- Zenzero 3 cm
- 2 coste di Sedano
- 1 Cipolla
- 1 Cipollotto
- 4 Patate
- 2 Carote
- 2 Spicchi d’Aglio
- 5/6 Pomodorini
- Una manciata di Capperi
- 1 cucchiaino di Curcuma
- 1 cucchiaino di Cumino
- Peperoncino q.b.
- Sale
- Olio EVO
preparazione
Come vuole la tradizione, questo stufato di carne non ha bisogno di molti accorgimenti. L’unica cosa che renderà ottimo il vostro piatto è : IL TEMPO. Come il termine stesso dice, deve stufare. Dev’essere stufo di cucinare 🙂
Abbiamo messo in pentola tutti gli alimenti al crudo, senza precedente ammollo. Abbiamo coperto con acqua al di sopra di quest’ultimi e subito dopo la loro bollitura, abbiamo lasciato stufare per 8 ore a fuoco molto basso. Di tanto in tanto conviene mescolare bene con un cucchiaio di legno, assicurandoci che non si attacchi sul fondo della pentola.
Molti chef,usano caramellare l’olio con lo zucchero ed aggiungerlo allo stufato, per dare un colore più scuro allo Cholent. Noi abbiamo usato il riso di venere che ci assicura la colorazione.
Spero che queste foto possono farvi capire i passaggi precedentemente descritti.
Dopo le 8 ore di cottura il vostro Cholent dovrebbe essere pronto per essere consumato.
Donare
Lo spirito dell’iniziativa ” Cucinare per non Dimenticare ” è cercare di essere vicini, almeno con il cuore, a questi popoli cosi martoriati per millenni.
Un aspetto, molto importante, è quello di donare il vostro piatto ai più bisognosi.
Un gesto di altruismo, che sicuramente eleverà il nostro spirito. Ricordare ma anche Donare.
Foto e simboli
Infine prima di salutarvi vorrei attirare la vostra attenzione sulla simbologia che ho usato nelle foto del piatto.Delle foto sicuramente lontane dagli schemi classici di presentazioni di cibi.
Io In queste foto ho visto questi simboli a mio parere importanti. La lana ed un cappello pesante, delle righe e un bastone di corda.
Se vi è arrivato il messaggio che volevo comunicare con questa foto, scrivetemelo qui sotto nei commenti.
“Auschwitz è fuori di noi, ma è intorno a noi. La peste si è spenta, ma l’infezione serpeggia.”
LaFornelleria