La cucina sudamericana è il risultato di diverse influenze: da quelle indigene, che già possedevano modalità tipiche di utilizzo delle risorse alimentari locali, a quelle introdotte dagli schiavi neri, presenti non solo in Nordamerica ma anche in quella del Sud, legate all’uso di ingredienti poveri, a quelle europee portate dai colonizzatori europei, soprattutto spagnoli e portoghesi, ma anche, in misura minore, francesi, inglesi, italiani, tedeschi ecc.
Le ondate di immigrazione dall’Oriente portarono all’introduzione di nuovi stili alimentari, molto graditi alla popolazione locale. Gli immigrati orientali, in un vero processo di scambio reciproco, inclusero nella loro alimentazione vari piatti della cucina locale. A differenza che altrove infatti, furono aperti ristoranti di cucina mista con disponibilità di cibi sia cinesi sia sudamericani (comida cino-cubana). Un esempio paradigmatico di questa integrazione di stili è la cucina messicana in cui agli elementi tipici della cucina azteca e maia, fondata sull’uso di tacchino e altre carni, mais, legumi, pomodori, zucca, avocado, papaia, cacao e peperoncino, si aggiunsero gli ingredienti di origine europea tra cui maiale, pollo, riso, aglio e cipolla, formaggio e vino.