Pastiera Napoletana

PASTIERA NAPOLETANA

Ho voluto provare a fare questo dolce tipico della Pasqua che io adoro e ne sono golosa… e devo dire che mi è uscito anche abbastanza bene. Questa ricetta è un mix di una ricetta trovata su internet ed una ricetta ceduta da una mia amica… trovare una ricetta uguale all’altra è pressoché impossibile perché ogni Famiglia Napoletana ha la sua “sua ricetta segreta!”

  • CucinaItaliana

Ingredienti

Ingredienti per la Pasta Frolla

  • 500 gFarina 00
  • 200 gZucchero
  • 250 gBurro
  • 2Uova
  • 1 bustinaLievito in polvere per dolci
  • 1Scorza d’arancia

Ingredienti per il ripieno

  • 350 gGrano per pastiera (precotto)
  • 3Uova
  • 2Tuorli
  • 300 gZucchero
  • 450 gRicotta
  • 200 gLatte
  • cucchiaiAcqua di fiori d’arancio
  • 1 bustinaVanillina
  • MezzoScorza d’arancia (gratuggiata)
  • MezzoScorza di limone
  • 30 gBurro
  • 120 gFrutta candita
  • 1 pizzicoSale
  • 1 q.b.Cannella in polvere ((facoltativo))

Preparazione

Prepariamo la Frolla

  1. Nella planetaria unite la farina con lo zucchero, il burro ammorbidito, le uova, la scorza di arancio, il lievito e un pizzico di sale.
    Impastate amalgamando bene tutti gli ingredienti fino ad ottenere un panetto liscio e compatto.
    Coprite bene con della pellicola e mettete in frigorifero a riposare per 30 minuti.

Prepariamo il ripieno

  1. Mettete a scolare la ricotta dal proprio siero per una mezz’oretta.
    In una pentola scaldate il grano precotto con il latte e la buccia di limone a pezzi. Aggiungete il burro e fate cuocere per 10 minuti a fuoco medio mescolando spesso fino ad ottenere un comporto omogeneo e cremoso.
    Trascorsi 10 minuti spegnete il fuoco, togliete i pezzi di scorza di limone, aggiungete la scorza di arancia grattugiata e mettete da parte ad intiepidire.
    In una ciotola montate lo zucchero con le uova fino ad ottenere un composto spumoso (usate la frusta elettrica farete prima), unite la ricotta passata al setaccio e gli aromi (fiori d’arancio e cannella)
    Amalgamate il tutto al grano cotto ormai intiepidito e aggiungete i canditi.
    Mescolate bene fino ad ottenere un composto omogeneo.

Preparazione della Pastiera

  1. Stendete la pasta frolla spessa 1 cm.
    Imburrate una teglia con cerniera e con i bordi alti (la pastiera deve essere alta almeno 5/6 cm) e adagiatevi la pasta.
    Versate il ripieno.
    Con la frolla avanzata ricavate le 7 strisce per la decorazione. Adagiate le prime 3/4 strisce con una distanza di circa 4 cm una dall’altra, adagiate infine le altre strisce incrociandole alle precedenti, in modo che si formino dei rombi. Tagliate la pasta in eccesso nei pressi del bordo e sigillate con una piccola pressione.
    Cuocete in forno preriscaldato a 150° per 60/70 minuti nella parte bassa.
    A fine cottura lasciate raffreddare la pastiera nel forno con la porta aperta con un cucchiaio di legno per almeno 30 minuti. Sfornate e lasciate raffreddare.
    Non toccate la pastiera per almeno 2 giorni! si conserva tranquilla,mente fuori dal frigorifero per almeno 7 giorni!
    Decorate con una spolverata di zucchero a velo prima di servire!

La leggenda della Pastiera

La pastiera era un dolce sacrificale che veniva offerta alla Sirena Parthenope ed un’antica leggenda, il cui ricordo è ancora vivo, racconta che:
“Parthenope, ad ogni Primavera si manifestava al popolo di Neapolis e lo allietava con la sua voce incantatrice, con canti d’amore e di gioia di vivere!
Una volta il canto della Sirena fu così soave e generoso di emozioni che i Neapolitani la vollero ringraziare per questo prezioso dono, offrendole quanto di più prezioso essi possedevano.
Sette fra le più belle giovani della Città, in rappresentanza delle sette principali “fratrie”, ebbero l’incarico di portare i doni alla bellissima Parthenope:
la farina, a simboleggiare la forza e l’abbondanza della campagna;
la ricotta, omaggio dei pastori e delle pecore che pascolavano libere nei campi;
le uova, simbolo di vita che sempre si rinnova;
il grano tenero, bollito nel latte come simbolo dorato della vita germogliante e rafforzato dal primo alimento della vita;
l’acqua di fiori d’arancio, come l’omaggio più profumato della Terra;
le spezie, come omaggio dei popoli più diversi che a Neapolis sempre trovano accoglienza;
lo zucchero, per esprimere la dolcezza che il canto di Parthenope racchiude e che dona all’Universo.
La Sirena Parthenope, felice di questi doni li portò al cospetto degli Dei per mostrare loro la Generosità e l’Amore del popolo napoletano e questi, inebriati essi stessi dal canto soave della Sirena, mescolarono i doni e crearono la Pastiera!” (cit…)

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