La Stroncatura e l’olio aromatizzato – ricetta tradizionale calabrese.

 

Proprio ieri, sulla mia pagina facebook collegata a questo blog, ho chiesto chi sapesse cosa fosse la “Stroncatura”.

Alcuni di voi mi hanno risposto dicendo di sapere cosa sia, altri di non saperlo.

Se non siete calabresi o non siete mai stati in Calabria non credo la conosciate, proprio perchè è un tipo di pasta che anticamente veniva venduta solo nella piana di Gioia Tauro, la mia città, ed oggi in tutta la Calabria.

Anticamente questa pasta veniva prodotta in casa utilizzando le “scopature” di magazzino, cioè raccogliendo da terra i residui misti di farina e crusca durante le operazioni di molitura del grano. Il colore era ovviamente scuro e la stroncatura veniva messa in vendita a prezzi molto bassi. Talvolta risultava di sapore fortemente acido e veniva data in pasto a maiali e galline.

Le classi sociali più povere ne facevano grande uso per l’economicità e per correggere il sapore o per attenuare il grado di acidità, usavano condirla con salse molto piccanti o con acciughe salate ed aglio.

Oggi l’uso della “Stroncatura” o “Struncatura” è ancora vivo, naturalmente è stata migliorata: il colore scuro viene determinato dall’utilizzazione di farine integrali , mentre la “callosità” è dovuta non più a difetti di pastificazione, bensì all’uso di grano duro ed alla grossolana crivellazione della farina.

La ricetta tradizionale, che ancora oggi viene preparata, prevede l’utilizzo di pochi ingredienti considerati “poveri”:

  • 300 gr “Stroncatura” calabrese
  • mollica di pane
  • alici sott’olio
  • 1 spicchio d’aglio
  • olive nere calabresi (facoltativo)
  • sale e peperoncino

Prima di tutto si inizia facendo abbrustolire la mollica di pane in un padellino con poco olio evo e si mette da parte.

Nello stesso padellino si procede facendo imbiondire l’aglio con l’olio e si aggiungono le acciughe.

Si mescola per bene il tutto fino a che le alici non si saranno sciolte e si aggiungono le olive nere denocciolate.

Vi consiglio a questo punto di aggiungere poco sale (le alici sono già salate) e peperoncino rosso.

A parte cuocere la “Stroncatura” in abbondante acqua salata.

A causa dello spessore e della lavorazione grossolana del grano, la stroncatura ha tempi di cottura lunghi e rimane comunque molto callosa.

Appena la pasta è pronta saltatela in padella con il sughetto di alici e olive nere e completate con il pangrattato il tutto, che darà una piacevole croccantezza.

Se amate il piccante e volete dare al piatto quella spinta in più, oppure se non tutti a casa vostra amano mangiare piccante, potete preparare quest’olio aromatizzato da aggiungere a crudo.

  • olio evo
  • peperoncini secchi pioccanti
  • aglio
  • origano

Quest’olio aromatizzato va preparato almeno un paio d’ore prima e si conserva in dispensa per moltissimo tempo, basterà unire tra loro gli ingredienti, le dosi dipendono dal vostro gusto personale.

Buon appetito!

5 Risposte a “La Stroncatura e l’olio aromatizzato – ricetta tradizionale calabrese.”

  1. Mamma mia….dev’ essere proprio una bontà… tanto semplice quanto da leccarsi i baffi!! Noi amiamo il piccante per questo abbiamo fatto partire un contest sul peperoncino! Si chiama “Coccole piccanti”… se vuoi partecipare questa ricetta è perfetta!!! Ti aspettiamo se vorrai… un abbraccio!

  2. Dev’essere superlativa, ma il problema è trovare, a Genova, la stroncatura. Non puoi pubblicarne la ricetta, in modo da poterla fare in casa.
    GRAZIE 🙂

  3. ciao sara sono ”gioitano” anch’io come te, adoro la stroncatura ,è un piatto favoloso,lo consiglio a tutti,complimenti per i tuoi consigli ed il tuo sito ciao alfredo

  4. ah dimenticavo sara,consiglia ai tanti amici che seguono il tuo sito anche la pasta col nero di seppia( a pasta ca siccia) credo la conoscerai in quanto la degustano sia in sicilia che in calabria,questo vedi,è un altro piatto da leccarsi i baffi, unica controindicazioni il nero,ma come tu saprai e non ho dubbi ne vale la pena, io personalmente la mangerei tutti i giorni, ciao

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