Un secondo ricco e gustoso, dal sapore deciso. Un arrosto al sugo di cipolle, per le serate fredde nel quale ci serve una coccola culinaria. L’ho fatto con un arrosto di tacchino e ho usato pochissimi ingredienti di facile reperimento in qualsiasi cucina italiana. Un sughetto delizioso, quindi preparate anche del pane per gustarlo appieno.
Ingredienti:
un arrosto di circa 400 grammi; una cipolla rossa di tropea; farina qb; sale; acqua qb; mezzo dado vegetale; olio evo qb;
Mettiamo in una padella capiente l’olio d’oliva e la cipolla spellata e tagliata a rondelle, mettiamola a rosolare senza farla abbrustolire, ma solo appassire, intanto infariniamo l’arrosto e lo mettiamo nella padella, facciamo rosolare da tutti i lati. A questo punto aggiungiamo l’acqua e il mezzo dado vegetale, un pizzico di sale e lasciamo andare la cottura a fuoco medio-basso. Se l’acqua si asciuga aggiungiamone dell’altra. Dopo 40 minuti di cottura, mi raccomando ogni tanto di girare l’arrosto, lo tiriamo giù, lasciamo intiepidire e tagliamo a fette, riponiamo adesso le fette nella padella e continuiamo la cottura per altri 20 minuti, facendo sempre attenzione al sugo, che non si deve asciugare troppo, pena l’attaccarsi al fondo della padella. Quando l’arrosto sarà pronto mettiamolo nei piatti. Restringiamo il sughetto aggiungendo della farina, quanta ne occorre per rendere la salsa più densa, giriamo e lasciamo rassodare, mettiamo il sugo così ottenuto sull’arrosto e serviamo ancora caldo.
Va detto che la cipolla gli conferisce un sapore unico ma non forte, quindi se non vi piace la cipolla tranquilli perchè non la sentirete. Oltretutto, vista la cottura lunga si sfalda completamente e non la trovate neanche in giro nel piatto (penso a mio fratello e ai suoi quadretti a bordo piatto da piccolo), se però volete andare sul sicuro con bambini o parenti che non la amano potete sempre passare tutto il sugo al mixer e renderlo ancora più compatto. Mi raccomando inoltre di non esagerare con il sale, ma sempre di assaggiare e semmai aggiustare, perchè il dado è già salato.
