Pizze di randinie abruzzese

Pizze di randinie abruzzese, ricetta rustica contadina con grano turco, senza lievito, viene servita verdure e bastardoni secchi soffritti. Viene conosciuta anche come Pizze e foje, ovvero pizza e foglie, intese come verdure sbolletante e soffritte, le più conosciute sono cicoria e fagioli e biete soffocate in padella. Oltre a questo pane povero, nelle tavole abruzzesi contadine, si poteva trovare la pizza scima, ovvero una pizza così sciocca da fare che si preparare in uno schiocco di dita.

Questa ricetta l’ho scoperta per la prima volta a Perano (Chieti) per un evento legato all’autunno e dei prodotti autunnali, ed era veramente buona. Oltre a questo ci hanno fatto provare le sagne e fagioli ed i Cill pijn,  sono dei biscotti ripieni di confettura di uva fatta in casa che viene chiamata Scrucchiata in gergo marmellata di uva. Posso dire che è stata una giornata costruttiva ed istruttiva, dove ho imparato tante cose e mi hanno lasciato tante ricette da provare.

Pizz d’randinije e cillL'Italia nel piatto AbruzzoPizze di randinie abruzzese

Questa è una ricetta della tradizione contadina, va servita con le verdure umide perché deve essere bagnata altrimenti è troppo secca e dura. Un piatto sostanzioso, era adatto per i contadini che dovevano lavorare tutto il giorno perché appunto oltre a saziare era nutriente, soprattutto perché allora si aveva poco e nulla, eppure si era felici. La “randinie” è la farina di mais, che veniva definita farina d’india, quindi da qui la parola ovvero rand è grano inije era l’India, ed in alcune zone viene chiamata anche randinije. Una parola dialettale molto particolare, dove ho fatto ricerca per capire come si scriveva, perché io stessa abruzzese, non sapevo come andava scritta!

Difficoltà: facile

Tempo: circa 1 ora

Gruppo ricette: pizza 

Ingredienti per 1 pizza:

  • 1 kg di farina di mais
  • acqua calda qb
  • un pizzico di sale
  • cicoria già lessata con fagioli (anche senza)
  • peperoni dolci secchi soffritti

Preparazione Pizz d’randinije e cill:

Setaccia la farina di mais, nel frattempo scalda l’acqua.

Lavora la farina con l’acqua leggermente salata (o salare direttamente l’impasto), aiutandoti con una paletta di legno.

Aggiungi l’acqua gradualmente fino ad ottenere una pasta morbida. 

Olea una teglia da forno e stendi la pasta con le mani, oleare leggermente la superficie e fare un taglio a croce.

Cuoci in forno preriscaldato per circa 50 minuti fino a che diventa dorata.

Servi con verdure bollite, o meglio la cicoria di campagna che si cuoce molto velocemente, se ti piace con i fagioli e dei peperoni secchi dolci soffritti.

Ecco le foto della lavorazione ed altre foto

Pizz d’randinije e cill

Pizz d’randinije e cill

Pizz d’randinije e cill

Pizz d’randinije e cill

Pizz d’randinije e cill

Pizz d’randinije e cill

Ho provato a fare anche i cilli pieni! Troppo buoni, qui trovi la ricetta

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42 Risposte a “Pizze di randinie abruzzese”

    1. e si! purtroppo i cill non erano perfetti! non rispettavano la ricetta originale quindi ho fatto anche la pizza

    1. Si vero! li adoro!!! li ho mangiati per la prima volta in campagna insieme alla pizza di mais! ottimi

  1. bellissime le tue proposte…che dire: dolce e salto…ah be ma io non scelgo sai… assaggio entrambi… bravissima e un bacione!

  2. Eva….sono quei piatti che io..ADOROOOOO!!! Mi piace moltissimo l’idea di mangiarlo con le verdure..la versione dolce poi..mi fa ancor piu gola!!bacioni

    1. grazie Yrma!! oggi ho preso 5 kg solo a vedere tutte le nostre ricette! mmm bravissimi tutti!

  3. addirittura due ricetta, e brava Eva. le ricette contadine , povere ma buonissime, sono quelle che amo di più, baci

    1. ma sai che non era previsto? Però è stato interessante! Riscoprire le proprie radici ci rende migliori!

  4. Cara Eva grazie del tuo bellissimo commento, a me personalmente piacciono queste ricette antiche antiche, sono le piu’ gustose.
    La ritengo questa sempre alta cucina.
    Bravissima e buona Domenica

    1. Si è vero! Adoro la cucina di altri tempi, mi riporta bambina, mi riporta in tempi lontani dove l’amore era ancora per tutti, invece ora la frenesia ed il tram tram della città sta distruggendo tutto!

    1. e si allora ci scambiamo un po di napoletano/pescarese! ahahaha se ci sta qualcosa che non hai capito dimmi pure! ahhahaha

  5. Non una, ma addirittura due bellissime ricette regionali per questo appuntamento con la cucina regionale. Vabbhè che oggi è domenica… ma così ci vuoi proprio morti!
    Buonissime entrambe!
    Ti aspettiamo al nostro contest tesoro! Non puoi mancare… 🙂
    Un bacio.

    1. ahahhaahah ma dai la pizza è leggera, poi il dolcino di domenica è d’obbligo! Baciii!! vengo a vedere il contest!

  6. Non ero a conoscenza di questa sorta di pizza, deve essere fantastica… per i dolcetti, sono fortunata, ho un’amica sposata con un abruzzese di Casalbordino e ogni tanto riesco a mangiarmene qualcuno!

  7. Complimenti due ricette molto invitanti, ma per la pizza che vorrei replicare al più presto che farina di mais usi, quella classica bergamasca per fare la polenta che resta in piedi da sola, o quella più fine?
    Belli e buoni anche i biscottini
    Baci

    1. io ho utilizzato la farina classica per polenta, mio padre mi ha detto che va bene anche quella, però ricorda di passarla al setaccio!

  8. insomma Eva….ci delizi sempre con le tue preparazioni!
    ottime ricette tutte e due, la tradizione contadina ci offre sempre piatti favolosi fatti con il cuore!
    buonissima la pizza e golosi i dolcetti con la marmellata di uva!
    bacioni

  9. Ma sai che non conoscevo l’origine della parola, neanche io?
    Naturalmente le nostre due regioni, separate , hanno tanti tantissimi piatti in comune, questa minestra è unao di quelli .
    I dolci dalle mie parti vengono preparati per il Natale e sono favolosi!

    bravissima ad averli proposti!

    baci

    1. Ma sai che nemmeno io, ho fatto delle ricerche per scoprirlo ed è stato molto interessante. Anche da noi a Natale, ma anche in questo periodo visto che si raccoglie l’uva, con la marmellata di mosto appena fatto è un’altra cosa!

      1. … Eva quanto mi piacciono. Li ho assaggiati la prima volta due anni fa. Quando la mia amica va a trovare i suoi parenti e ritorna a Pisa, me ne faccio sempre grosse scorpacciate. E’ obbligata a portarmene sempre un po’ 🙂 Bravissima

  10. Grazie Eva!Ricordo che ai miei tempi,quando ero piccola,lu randinije lo davano da mangiare alle galline!era lo scarto grossolano del mais.grazie della ricetta di li cellitti,ogni tanto li faccio ma li lascio tipo ravioli.Buonissimi.A Roma è INTROVABILE la marmellata di uva.Quest’estate,al mio paese, ho sacchegiato i negozietti.Domenic ascorsa ho fatto la marmellata con 10 kg di uva nera.Spero sia altrettanto buona.A presto .

    1. ahah si vero!!si dava alle galline! Anche da me è difficile trovare la marmellata di uva. Una volta si trovava anche nei centri commerciali ora invece non la trovo da nessuna parte!

  11. Evuccia ma hai fatto due ricette super!
    Una nutriente ed una per noi golosoni!!!
    E te l’avevo già detto che i passo passo che fai li trovo meravigliosi ed utilissimi?? Rendono ancora più l’idea anche per chi non sa bene dove mettere le mani in cucina, brava brava bravissima!!!
    un bacione

    1. grazie tante Tania! io ho imparato a cucinare seguendo libri, tutorial, vedendo programmi, quindi perché non aiutare agli altri facendo vedere pochi passaggi ma salienti! ciao baci!

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