Pomodori verdi fritti

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Pomodori verdi fritti alla fermata del treno

Un film dalla grande forza femminile, dove, a distanza di un paio di generazioni, quattro donne si confrontano aiutandosi a vicenda a trovare la propria strada  ed iniziando, grazie al reciproco sostegno, a cambiare ed a vivere e tornare a vivere.

Ho visto questo film migliaia di volte e spesso insieme a mia cugina Ilaria, quindi va da se che questa ricetta è dedicata a lei..

“Evelyn , depressa donna di mezza età, incontra in una casa di riposo la vivace ottantenne Ninny che le racconta la storia dell’amicizia tra la fiera Idgy  e la dolce Ruth e le drammatiche peripezie che le portarono a gestire insieme il Whistle Stop Café alla fermata di un treno che non c’è più, dove si poteva gustare la specialità locale (i pomodori del titolo). Stimolata dai racconti, Evelyn cambia vita. Tratto dal romanzo di Fannie Flagg .”


 Primo incontro di queste due donne, da cui nasce il toccante racconto che percorre la vita di altre due magnifiche donne, Idgie e Ruth. 

 

 

 

 

Pomodori verdi fritti
Pomodori verdi fritti

 

 

Ingredienti per 4 persone

  • 6 pomodori verdi da insalata
  • 100 gr di farina
  • 1 cucchiaio di zucchero
  • 50 gr burro (oppure olio di oliva o mais)
  • 1 cucchiaino di sale fino
  • un pizzico di pepe
  • un uovo

Procedimento:

  1. Lavate i pomodori e tagliateli a fette molto spesse, almeno un centimetro e asciugateli con della carta assorbente.
  2. In un piatto preparate il composto di farina, zucchero, sale e pepe e battete l’uovo con una forchetta .
  3. Mettete una padella sul fuoco e fate riscaldare e sciogliere il burro (oppure olio di oliva o di mais).
  4. Impanate le fette di pomodoro passandole prima nell’uovo battuto poi nella farina e friggetele nella padella per circa 3 minuti a lato.
  5. Da servire calde

Pubblicato da ilmandorloinfioreblog

Mi chiamo Valentina Modica. Sono nata a Palermo il 22 maggio 1984 ma vivo a Milano da sei anni. Ho sempre amato l’arte e per questo ho deciso di diplomarmi al liceo artistico e successivamente di addentrarmi nel mondo della grafica pubblicitaria e della grafica web. Al termine degli studi ho intrapreso vari lavori, nei settori più disparati e distanti dalla mia formazione. Col tempo una mia grande e viscerale passione, ha cominciato a farsi spazio nella mia vita: la cucina. Da piccola cucinavo spesso con mia madre e guardavo incantata mia zia preparare moltissime leccornie nel suo ristorante. Della cucina della nonna ho, invece, sempre amato i profumi e i sapori della tradizione. Non so cosa, della cucina, mi attira e coinvolge tanto: forse il conforto quasi consolatorio che offre il profumo di una torta, forse, invece, la sensazione di benessere che si prova nell’offrire qualcosa di preparato con le proprio mani, forse ancora quell’atmosfera magica e misteriosa che fa sì che pesando, dosando, mescolando semplici ingredienti si potesse creare dolci o pani sontuosi, ma più probabilmente è la gestualità, paziente o decisa, a seconda delle circostante, che mi ha attirato. Amo il girare lento e ipnotico del cucchiaio di legno nella ciotola fino a quando burro e zucchero prendono consistenza amalgamandosi completamente; Amo misurare con il mestolo piccole porzioni di impasto da versarlo nelle cocotte. Amo vedere la pasta che abbraccia il suo condimento. Amo il lento sobbollire del sugo nella pentola di terracotta. Amo l’attesa trepidante dello sfornare un souffle. Da circa dieci anni ho un quaderno di ricette scritte a mano che comprendono molte mie ricette e altre ricette trascritte dal ricettario di mia madre. Un giorno ho deciso di copiate tutto al pc, da qui è nata l’idea del blog per condividere con altre persone le mie esperienze di cucina. Quando una notte di Luglio ho creato, quasi per gioco, "Mandorlo In Fiore Blog” non pensavo che avrei conosciuto così tante persone con cui confrontarmi e da cui imparare. La cucina è anche e soprattutto questo: convivialità, insegnamento e soprattutto, apprendimento e apertura nei confronti di culture e tradizioni diverse.