Quest’anno ho deciso di far nuovamente la marmellata, ma per un motivo o per un’altro ho saltato: quella di arance, quella di fragole, quella di ciliegie e quella di albicocche, così ieri mi sono armata di coraggio e ne ho fatte due contemporaneamente: La marmellata di fichi (oltretutto quasi introvabili quest’estate) e quella di prugne.
Gli anni passati per alcune delle marmellate avevo usato il “fruttapec”(tanto sponsorizzato in tv) ma non ne ero soddisfatta. Per carità, la marmellata riesce, ma non so spiegarvi, in qualche modo mi sembrava quasi di barare, quindi quest’anno, almeno per la marmellata di fichi, ho usato il vecchio metodo, che leggerete qui di seguito
Ingredienti:
(con queste dosi ho fatto due vasetti)
1kg fichi
240g di zucchero
succo di mezzo limone
Preparazione:
1. Lavate velocemente ed asciugate i fichi, quindi togliere la punta e dividerli in quarti e metteteli in una pentola.
2. Spremete su di essi mezzo limone facendo attenzione a non far cadere gli ossicini , coprite e lasciate riposare per un paio di ore
3. Trascorse le due ore aggiungete lo zucchero e mettetele sul fuoco a fiamma bassa , quindi lascate cuocere per circa 45-60 minuti
4. Se desiderate una marmellata senza pezzi di frutta, a metà cottura frullatela con un frullatore ad immersione e continuare a cuocere.
5. Una volta pronta la marmellata, invasettate nei barattoli sterilizzati (seguite le istruzioni di questo sito per sterilizzare i barattoli)
Marmellata di fichi
Curiosità:Per capire se la marmellata è pronta, potrete utilizzare il metodo del piattino (che detta così sembra una “roba da fattucchiera” :D). Praticamente, mettete in frigorifero un piattino, quando diventerà freddo fatevi colare sopra un pochino di marmellata, se si addensa e raggiunge la consistenza da voi desiderata allora la marmellata è pronta
Importante: Creato il sottovuoto, e riposto il barattolo in un luogo fresco e chiuso, la marmellata si manterrà per circa 6 mesi.
Se aperto e posto in frigo, la marmellata si manterrà per circa 10 giorni
Questa marmellata è possibile abbinarla anche ai formaggi che potrete servire come stuzzicanti antipasti:
Pubblicato da ilmandorloinfioreblog
Mi chiamo Valentina Modica. Sono nata a Palermo il 22 maggio 1984 ma vivo a Milano da sei anni. Ho sempre amato l’arte e per questo ho deciso di diplomarmi al liceo artistico e successivamente di addentrarmi nel mondo della grafica pubblicitaria e della grafica web. Al termine degli studi ho intrapreso vari lavori, nei settori più disparati e distanti dalla mia formazione. Col tempo una mia grande e viscerale passione, ha cominciato a farsi spazio nella mia vita: la cucina. Da piccola cucinavo spesso con mia madre e guardavo incantata mia zia preparare moltissime leccornie nel suo ristorante. Della cucina della nonna ho, invece, sempre amato i profumi e i sapori della tradizione. Non so cosa, della cucina, mi attira e coinvolge tanto: forse il conforto quasi consolatorio che offre il profumo di una torta, forse, invece, la sensazione di benessere che si prova nell’offrire qualcosa di preparato con le proprio mani, forse ancora quell’atmosfera magica e misteriosa che fa sì che pesando, dosando, mescolando semplici ingredienti si potesse creare dolci o pani sontuosi, ma più probabilmente è la gestualità, paziente o decisa, a seconda delle circostante, che mi ha attirato.
Amo il girare lento e ipnotico del cucchiaio di legno nella ciotola fino a quando burro e zucchero prendono consistenza amalgamandosi completamente;
Amo misurare con il mestolo piccole porzioni di impasto da versarlo nelle cocotte.
Amo vedere la pasta che abbraccia il suo condimento.
Amo il lento sobbollire del sugo nella pentola di terracotta.
Amo l’attesa trepidante dello sfornare un souffle.
Da circa dieci anni ho un quaderno di ricette scritte a mano che comprendono molte mie ricette e altre ricette trascritte dal ricettario di mia madre. Un giorno ho deciso di copiate tutto al pc, da qui è nata l’idea del blog per condividere con altre persone le mie esperienze di cucina. Quando una notte di Luglio ho creato, quasi per gioco, "Mandorlo In Fiore Blog” non pensavo che avrei conosciuto così tante persone con cui confrontarmi e da cui imparare. La cucina è anche e soprattutto questo: convivialità, insegnamento e soprattutto, apprendimento e apertura nei confronti di culture e tradizioni diverse.
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