La Gelatina di Arance

La Gelatina di Arance 

Questo mercoledì ho ricevuto un magnifico box da parte del sito PortaNatura pieno di buonissima frutta e verdura, tutta proveniente da agricoltura biodinamica. Tra i vari prodotti che mi hanno inviato c’erano delle magnifiche arance e, ispirandomi ad una ricetta fatta da mia mamma è nato questo dolce al cucchiaio fatto di agrumi, leggero e buono ottimo come fine pasto.

La Gelatina di Arance
La Gelatina di Arance

 

Tempo di preparazione: 3 ore

Ingredienti:

Mezzo litro di succo di arancia
1 Arancia (io ho usato quelle dell’agricoltura biodinamica di PortaNatura )
5 gr di agar agar (potete trovarla nei negozi di prodotti biologici tipo NaturaSI)
100g di zucchero.

Procedimento:

Spremete le arance fino a quando non avrete raggiunto il mezzo litro di liquido.
Tenete un’arancia da parte, lavatela e tagliatela a fette.
Mettete tutti gli ingredienti (comprese le fette di arance) in una pentola, mescolate gli ingredienti per far sciogliere l’agar agar e portate ad ebollizione il tutto lasciando bollire per 6 minuti.
Spegnete il fuoco e riempite delle ciotoline con il succo, ricordandovi di mettere una fetta di arancia in ogni ciotola.
Lasciate riposare in frigo per almeno 2 o 3 ore.

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Ingredienti:

Mezzo litro di succo di arancia
1 Arancia (io ho usato quelle dell’agricoltura biodinamica di PortaNatura )
5 gr di agar agar (potete trovarla nei negozi di prodotti biologici tipo NaturaSI)
100g di zucchero.

Procedimento:

Spremete le arance fino a quando non avrete raggiunto il mezzo litro di liquido.
Tenete un’arancia da parte, lavatela e tagliatela a fette.
Mettete tutti gli ingredienti (comprese le fette di arance) in una pentola, mescolate gli ingredienti per far sciogliere l’agar agar e portate ad ebollizione il tutto lasciando bollire per 6 minuti.
Spegnete il fuoco e riempite delle ciotoline con il succo, ricordandovi di mettere una fetta di arancia in ogni ciotola.
Lasciate riposare in frigo per almeno 2 o 3 ore.

 

Pubblicato da ilmandorloinfioreblog

Mi chiamo Valentina Modica. Sono nata a Palermo il 22 maggio 1984 ma vivo a Milano da sei anni. Ho sempre amato l’arte e per questo ho deciso di diplomarmi al liceo artistico e successivamente di addentrarmi nel mondo della grafica pubblicitaria e della grafica web. Al termine degli studi ho intrapreso vari lavori, nei settori più disparati e distanti dalla mia formazione. Col tempo una mia grande e viscerale passione, ha cominciato a farsi spazio nella mia vita: la cucina. Da piccola cucinavo spesso con mia madre e guardavo incantata mia zia preparare moltissime leccornie nel suo ristorante. Della cucina della nonna ho, invece, sempre amato i profumi e i sapori della tradizione. Non so cosa, della cucina, mi attira e coinvolge tanto: forse il conforto quasi consolatorio che offre il profumo di una torta, forse, invece, la sensazione di benessere che si prova nell’offrire qualcosa di preparato con le proprio mani, forse ancora quell’atmosfera magica e misteriosa che fa sì che pesando, dosando, mescolando semplici ingredienti si potesse creare dolci o pani sontuosi, ma più probabilmente è la gestualità, paziente o decisa, a seconda delle circostante, che mi ha attirato. Amo il girare lento e ipnotico del cucchiaio di legno nella ciotola fino a quando burro e zucchero prendono consistenza amalgamandosi completamente; Amo misurare con il mestolo piccole porzioni di impasto da versarlo nelle cocotte. Amo vedere la pasta che abbraccia il suo condimento. Amo il lento sobbollire del sugo nella pentola di terracotta. Amo l’attesa trepidante dello sfornare un souffle. Da circa dieci anni ho un quaderno di ricette scritte a mano che comprendono molte mie ricette e altre ricette trascritte dal ricettario di mia madre. Un giorno ho deciso di copiate tutto al pc, da qui è nata l’idea del blog per condividere con altre persone le mie esperienze di cucina. Quando una notte di Luglio ho creato, quasi per gioco, "Mandorlo In Fiore Blog” non pensavo che avrei conosciuto così tante persone con cui confrontarmi e da cui imparare. La cucina è anche e soprattutto questo: convivialità, insegnamento e soprattutto, apprendimento e apertura nei confronti di culture e tradizioni diverse.