Il Migliaccio

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Ieri mia mamma mi ha inviato la foto di quella che credevo fosse una torta. In reità si chiama Migliaccio ed è un piatto della tradizione campana preparato con il semolino e cotto al forno o fritto. Ci sono due varianti, quella dolce e quella salata. La versione che vi lascerò adesso è quella dolce, tradizionalmente la versione povera della sfogliatella napoletana.

Il migliaccio
Il migliaccio

Il migliaccio
Il migliaccio


 

 

 

 

 

 

 

 
Ingredienti:

  • 250 gr di semolino
  • buccia di limone
  • buccia di arancia
  • 6 uova intere
  • 1 lt di latte
  • 1 bustina di vaniglia
  • un pezzetto di burro
  • 200 gr di zucchero
  • 400 gr di ricotta
  • buccia di limone grattugiata
  • un pizzico di sale

Preparazione:

  1. Aggiungete il latte in una pentola capiente
  2. Versate a pioggia  il semolino nel latte freddo
  3. Mescolate bene con una frusta a mano quindi mettete sul fuoco ed aggiungete la buccia di arancia e limone e un pizzico di sale
  4. Portate a cottura mescolando sempre con la frusta facendo attenzione a non far attaccare il composto
  5. Quando inizierà ad addensare eliminate le bucce di arance e limone e fate finire di ritirare fino ad ottenere un composto omogeneo e sodo.
  6. Fate intiepidire quindi aggiungete un pezzetto di burro fate sciogliere il burro e fate raffreddare
  7. Nel frattempo preparate la ricotta e una ciotola capiente
  8. Setacciate la ricotta e aggiungete la vaniglia e le uova
  9. Lavorate bene le uova con la ricotta, quindi aggiungete lo zucchero
  10. Amalgamate le uova, ricotta e zucchero quindi aggiungete la buccia del limone grattugiata.
  11. Quindi mescolate bene aiutandovi con il mixer.
  12. Aggiungete il semolino ormai raffreddato e amalgamate bene fino ad ottenere un composto omogeneo.
  13. Imburrate una teglia
  14. Versate il composto e livellatelo
  15. Infornate a 180° a forno preriscaldato e toglietelo non appena la superficie avrà preso un colorito dorato (circa 25 minuti, tempo variabile a seconda del forno)
  16. Lasciate raffreddare, quindi sformate su un piatto e cospargete di zucchero a velo.
  17. Affettate il migliaccio e servitelo.

Pubblicato da ilmandorloinfioreblog

Mi chiamo Valentina Modica. Sono nata a Palermo il 22 maggio 1984 ma vivo a Milano da sei anni. Ho sempre amato l’arte e per questo ho deciso di diplomarmi al liceo artistico e successivamente di addentrarmi nel mondo della grafica pubblicitaria e della grafica web. Al termine degli studi ho intrapreso vari lavori, nei settori più disparati e distanti dalla mia formazione. Col tempo una mia grande e viscerale passione, ha cominciato a farsi spazio nella mia vita: la cucina. Da piccola cucinavo spesso con mia madre e guardavo incantata mia zia preparare moltissime leccornie nel suo ristorante. Della cucina della nonna ho, invece, sempre amato i profumi e i sapori della tradizione. Non so cosa, della cucina, mi attira e coinvolge tanto: forse il conforto quasi consolatorio che offre il profumo di una torta, forse, invece, la sensazione di benessere che si prova nell’offrire qualcosa di preparato con le proprio mani, forse ancora quell’atmosfera magica e misteriosa che fa sì che pesando, dosando, mescolando semplici ingredienti si potesse creare dolci o pani sontuosi, ma più probabilmente è la gestualità, paziente o decisa, a seconda delle circostante, che mi ha attirato. Amo il girare lento e ipnotico del cucchiaio di legno nella ciotola fino a quando burro e zucchero prendono consistenza amalgamandosi completamente; Amo misurare con il mestolo piccole porzioni di impasto da versarlo nelle cocotte. Amo vedere la pasta che abbraccia il suo condimento. Amo il lento sobbollire del sugo nella pentola di terracotta. Amo l’attesa trepidante dello sfornare un souffle. Da circa dieci anni ho un quaderno di ricette scritte a mano che comprendono molte mie ricette e altre ricette trascritte dal ricettario di mia madre. Un giorno ho deciso di copiate tutto al pc, da qui è nata l’idea del blog per condividere con altre persone le mie esperienze di cucina. Quando una notte di Luglio ho creato, quasi per gioco, "Mandorlo In Fiore Blog” non pensavo che avrei conosciuto così tante persone con cui confrontarmi e da cui imparare. La cucina è anche e soprattutto questo: convivialità, insegnamento e soprattutto, apprendimento e apertura nei confronti di culture e tradizioni diverse.

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