Focaccia di farro

 

Prima di Natale sono stata ospite di un’azienda biodinamica (più in avanti vi spiegherò cosa significa) della provincia di Alessandria, dove ho potuto gustare una buonissima focaccia di farro. Ovviamente ho voluto provare a rifarla, quindi la scorsa settimana ho comprato la farina e l’ho preparata. Buonissima, deliziosa.. penso che la preparerò nuovamente, intanto vi do la ricetta.

focaccia di farro
focaccia di farro

Tempo di preparazione: 5 ore

  • 500g di farina di farro
  • 1 cucchiaino di sale fino
  • 70g di olio di oliva
  • 25g di lievito di birra
  • 300 ml di acqua tiepida
  • 50g latte tiepido
  • 1 cucchiaino di zucchero
  • 1/2 cucchiaio sale grosso
  • rosmarino q.b.

 

Procedimento

  1.  Sciogliere il lievito e lo zucchero nell’ latte tiepida.
  2. In una ciotola capiente mettere la farina di farro insieme all’olio extravergine, quindi versare il mix di acqua zucchero e lievito.
  3. Impastare vigorosamente con le mani (qualora usiate l’impastatrice seguite lo stesso procedimento e iniziate ad impastare con il gancio ad uncino).
  4. Aggiungete adesso il sale e continuate ad impastare per altri due minuti.
  5. Fate lievitare per circa due ore coprendo l’impasto con uno strofinaccio pulito e un plaid.
  6. Trascorse le due ore rompete la lievitazione impastando nuovamente per 5 minuti.
  7. Fate lievitare ancora per un’ora.
  8. Foderate una teglia di cartaforno, oliatevi le mani e stendete l’impasto creando con le dita una sorta di “avvallamenti”, cercando di non rompere l’impasto.
  9. Spargete  il rosmarino e il sale grosso su tutto l’impasto steso.
  10. lasciate lievitare per ancora 2 ore.
  11. Preriscaldate il forno a 200°, quindi infornare a per 30-40 minuti.

 

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Pubblicato da ilmandorloinfioreblog

Mi chiamo Valentina Modica. Sono nata a Palermo il 22 maggio 1984 ma vivo a Milano da sei anni. Ho sempre amato l’arte e per questo ho deciso di diplomarmi al liceo artistico e successivamente di addentrarmi nel mondo della grafica pubblicitaria e della grafica web. Al termine degli studi ho intrapreso vari lavori, nei settori più disparati e distanti dalla mia formazione. Col tempo una mia grande e viscerale passione, ha cominciato a farsi spazio nella mia vita: la cucina. Da piccola cucinavo spesso con mia madre e guardavo incantata mia zia preparare moltissime leccornie nel suo ristorante. Della cucina della nonna ho, invece, sempre amato i profumi e i sapori della tradizione. Non so cosa, della cucina, mi attira e coinvolge tanto: forse il conforto quasi consolatorio che offre il profumo di una torta, forse, invece, la sensazione di benessere che si prova nell’offrire qualcosa di preparato con le proprio mani, forse ancora quell’atmosfera magica e misteriosa che fa sì che pesando, dosando, mescolando semplici ingredienti si potesse creare dolci o pani sontuosi, ma più probabilmente è la gestualità, paziente o decisa, a seconda delle circostante, che mi ha attirato. Amo il girare lento e ipnotico del cucchiaio di legno nella ciotola fino a quando burro e zucchero prendono consistenza amalgamandosi completamente; Amo misurare con il mestolo piccole porzioni di impasto da versarlo nelle cocotte. Amo vedere la pasta che abbraccia il suo condimento. Amo il lento sobbollire del sugo nella pentola di terracotta. Amo l’attesa trepidante dello sfornare un souffle. Da circa dieci anni ho un quaderno di ricette scritte a mano che comprendono molte mie ricette e altre ricette trascritte dal ricettario di mia madre. Un giorno ho deciso di copiate tutto al pc, da qui è nata l’idea del blog per condividere con altre persone le mie esperienze di cucina. Quando una notte di Luglio ho creato, quasi per gioco, "Mandorlo In Fiore Blog” non pensavo che avrei conosciuto così tante persone con cui confrontarmi e da cui imparare. La cucina è anche e soprattutto questo: convivialità, insegnamento e soprattutto, apprendimento e apertura nei confronti di culture e tradizioni diverse.