Qualche settimana fa ho voluto provare a preparare una ricetta tratta dai film di Bud Spencer e Terence Hill, questa ricetta prevedeva l’uso della salsiccia, ma in casa non tutti la mangiano, quindi ho pensato di fare una piccola variante utilizzanti l’hamburger di soia (Potete anche utilizzare i wrustel di seitan che sono particolarmente buoni). Nonostante questa variante questi fagioli sono stati divorati in “quattro e quattr’otto” e sono stati graditi parecchio. Quindi, se non mangiate carne e volete provare questa ricetta golosa.. fate come ho fatto io
Ingredienti:
500 g fagioli cannellini e borlotti in lattina
una cipolla
20g burro
1 cucchiaio di farina
2 hamburger di soia (o wrustel di seitan)
1 bicchiere di vino rosso
2 tazze di salsa di pomodoro
sale q.b.
pepe q.b.
2 foglie di alloro
olio extra vergine di oliva
Preparazione
Affettate la cipolla a fettine sottili
In una padella mettere il burro e farlo sciogliere lentamente, quindi incorporate la farina mescolando con una frusta a mano per eliminare i grumi.
Quando avrete ottenuto un composto omogeneo aggiungete la cipolla e fate appassire a fuoco basso per circa 5 minuti.
Scolate i fagioli e tagliate l’hamburger a tocchetti. Aggiungete il vino fate cuocere per 3 minuti a fuoco vivo.Adesso unite la salsa di pomodoro.
Continuate a cuocere a fuoco medio per una decina di minuti, mescolando di tanto in tanto.
Servitelo in ciotole accompagnandole a fette di pane tagliate grossolanamente. Io ho usato il pane di Tumminia fatto da me (clicca qui per la ricetta)
Se volete la versione classica cliccate sulla foto in basso:
Pubblicato da ilmandorloinfioreblog
Mi chiamo Valentina Modica. Sono nata a Palermo il 22 maggio 1984 ma vivo a Milano da sei anni. Ho sempre amato l’arte e per questo ho deciso di diplomarmi al liceo artistico e successivamente di addentrarmi nel mondo della grafica pubblicitaria e della grafica web. Al termine degli studi ho intrapreso vari lavori, nei settori più disparati e distanti dalla mia formazione. Col tempo una mia grande e viscerale passione, ha cominciato a farsi spazio nella mia vita: la cucina. Da piccola cucinavo spesso con mia madre e guardavo incantata mia zia preparare moltissime leccornie nel suo ristorante. Della cucina della nonna ho, invece, sempre amato i profumi e i sapori della tradizione. Non so cosa, della cucina, mi attira e coinvolge tanto: forse il conforto quasi consolatorio che offre il profumo di una torta, forse, invece, la sensazione di benessere che si prova nell’offrire qualcosa di preparato con le proprio mani, forse ancora quell’atmosfera magica e misteriosa che fa sì che pesando, dosando, mescolando semplici ingredienti si potesse creare dolci o pani sontuosi, ma più probabilmente è la gestualità, paziente o decisa, a seconda delle circostante, che mi ha attirato.
Amo il girare lento e ipnotico del cucchiaio di legno nella ciotola fino a quando burro e zucchero prendono consistenza amalgamandosi completamente;
Amo misurare con il mestolo piccole porzioni di impasto da versarlo nelle cocotte.
Amo vedere la pasta che abbraccia il suo condimento.
Amo il lento sobbollire del sugo nella pentola di terracotta.
Amo l’attesa trepidante dello sfornare un souffle.
Da circa dieci anni ho un quaderno di ricette scritte a mano che comprendono molte mie ricette e altre ricette trascritte dal ricettario di mia madre. Un giorno ho deciso di copiate tutto al pc, da qui è nata l’idea del blog per condividere con altre persone le mie esperienze di cucina. Quando una notte di Luglio ho creato, quasi per gioco, "Mandorlo In Fiore Blog” non pensavo che avrei conosciuto così tante persone con cui confrontarmi e da cui imparare. La cucina è anche e soprattutto questo: convivialità, insegnamento e soprattutto, apprendimento e apertura nei confronti di culture e tradizioni diverse.
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