Capuliato

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Oggi vi parlo del Capuliato, un prodotto tipico della Sicilia fatto con pomodori ciliegini tritati fatti seccare al sole e tritati con altri ingredienti (per questo motivo vi consiglio di prepararlo in estate, o in alternativa di comprare i pomodori secchi). E’ molto usato per condire la pasta, il pane o anche le bruschette se volete. 

 

 

Capuliato
Capuliato

 

Ingredienti:

4 kg di pomodori rotondi tipo ciliegino polposi
sale
basilico fresco
1 spicchio di aglio
1 cucchiaino raso di peperoncino ( a piacere )
olio di oliva extravergine
tanta pazienza ( che verra’ ripagata)

 

 

 

Procedimento:

 

Suddividete l’operazione di essiccamento in cinque giorni, e scegliete delle giornate con molto sole

 

 

1° GIORNO 

  1. Lavate i pomodori e tagliateli a metà.
  2. Fate cadere l’acqua e i semini,  cospargeteli col sale e adagiateli in una teglia grande e lasciateli al sole 2 giorni.
  3. Copriteli con uno strofinaccio umido solo la notte e il giorno con una retina tipo quella per le zanzare

 

 

2° GIORNO

  1. Aggiungete di nuovo il sale, senza esagerare. Lasciare sempre al sole

 

 

3° GIORNO

  1. Prendete i pomodori e schiacchiate i bordi laterali verso l’esterno , APPIATTENDOLI .Lasciateli sotto il sole ancora un giorno.

 

 

4° GIORNO

  1. Quando saranno seccati, riponeteli in un contenitore e fateli riposare per un giorno.

 

 

5° GIORNO

Preparate il condimento:

  1.  Mettere nel boccale l’aglio, (il peperoncino), il basilico e i pomodori secchi e tritateli.
  2. Dovrà risultare un trito molto grossolano. 
  3. Conservatelo nei barattoli completamente coperto di olio e una foglia di basilico.

Pubblicato da ilmandorloinfioreblog

Mi chiamo Valentina Modica. Sono nata a Palermo il 22 maggio 1984 ma vivo a Milano da sei anni. Ho sempre amato l’arte e per questo ho deciso di diplomarmi al liceo artistico e successivamente di addentrarmi nel mondo della grafica pubblicitaria e della grafica web. Al termine degli studi ho intrapreso vari lavori, nei settori più disparati e distanti dalla mia formazione. Col tempo una mia grande e viscerale passione, ha cominciato a farsi spazio nella mia vita: la cucina. Da piccola cucinavo spesso con mia madre e guardavo incantata mia zia preparare moltissime leccornie nel suo ristorante. Della cucina della nonna ho, invece, sempre amato i profumi e i sapori della tradizione. Non so cosa, della cucina, mi attira e coinvolge tanto: forse il conforto quasi consolatorio che offre il profumo di una torta, forse, invece, la sensazione di benessere che si prova nell’offrire qualcosa di preparato con le proprio mani, forse ancora quell’atmosfera magica e misteriosa che fa sì che pesando, dosando, mescolando semplici ingredienti si potesse creare dolci o pani sontuosi, ma più probabilmente è la gestualità, paziente o decisa, a seconda delle circostante, che mi ha attirato. Amo il girare lento e ipnotico del cucchiaio di legno nella ciotola fino a quando burro e zucchero prendono consistenza amalgamandosi completamente; Amo misurare con il mestolo piccole porzioni di impasto da versarlo nelle cocotte. Amo vedere la pasta che abbraccia il suo condimento. Amo il lento sobbollire del sugo nella pentola di terracotta. Amo l’attesa trepidante dello sfornare un souffle. Da circa dieci anni ho un quaderno di ricette scritte a mano che comprendono molte mie ricette e altre ricette trascritte dal ricettario di mia madre. Un giorno ho deciso di copiate tutto al pc, da qui è nata l’idea del blog per condividere con altre persone le mie esperienze di cucina. Quando una notte di Luglio ho creato, quasi per gioco, "Mandorlo In Fiore Blog” non pensavo che avrei conosciuto così tante persone con cui confrontarmi e da cui imparare. La cucina è anche e soprattutto questo: convivialità, insegnamento e soprattutto, apprendimento e apertura nei confronti di culture e tradizioni diverse.

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