Si chiama pasta matta non perché sia capace di qualche pazzia ma per la semplicità colla quale si presta a far la parte di stival che manca in diversi piatti, come vedrete. Spegnete farina con acqua e sale in proporzione e formate un pane da potersi tirare a sfoglia col matterello.
Così Pellegrino Artusi (1820-1911), nella sezione del suo manuale (La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene, 1891) dedicata alle “Paste e pastelle” descrive la Pasta Matta, un’ottima base per torte salate, in questo caso, senza grassi aggiunti, preparata, come consiglia lo scrittore, con soli farina, acqua e sale, anche se lo stesso manca, però, di fornirci una quantità stabilità degli ingredienti.
Se è vero che la cucina è una bricconcella; spesso e volentieri fa disperare, ma dà anche piacere, perché quelle volte che riuscite o che avete superata una difficoltà, provate compiacimento e cantate vittoria, e che il miglior maestro è la pratica, ho provato questa ricetta quantificando gli ingredienti come segue:
INGREDIENTI PER UNA TORTA DA 26 CM (ricoperta)
400 gr di farina
200-210 gr di acqua
1 cucchiaino di sale
PROCEDIMENTO
In una ciotola, mischiare farina e sale e aggiungere a poco a poco l’acqua.
Lavorare con un cucchiaio, poi trasferire l’impasto su una spianatoia e lavorarlo fino ad ottenere una palla liscia.
Dividere l’impasto in due parti uguali e stendere due sfoglie con il mattarello, una per la base della torta salata, l’altra per la copertura.
Utilizzare subito.
Questa pasta, essendo povera di grassi, rimane molto croccante ed è ideale per torte salate dal ripieno umido. Se si vuole ingentilirla un po’, è possibile aggiungere all’impasto 2-3 cucchiai di olio extra vergine di oliva.
Amo il bello e il buono ovunque si trovino e mi ripugna di vedere straziata, come suol dirsi, la grazia di Dio.