Colomba decorata di primavera

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Cari lettori,

se avete voglia di primavera, di sole, di colori pastello che portino solo gioia e positività, provate a portare in tavola la colomba pasquale decorata con le vostre mani! E’ un gioco divertente e per nulla difficile che vi impegnerà qualche ora e che vi darà sicuramente grandi soddisfazioni alla vista, e anche al palato!

Ho preparato questa colomba decorata e altri dolci meravigliosi alla Bottega Balocco di Fossano proprio lo scorso sabato pomeriggio! Vi lascio qualche foto dell’evento che comprendeva, tra le altre cose, anche la preparazione della torta gastronomica farcita con creme salate, del dessert nell’uovo di Pasqua, delle mini colombe farcite con crema pasticcera e fragole e di alcune piegature tovaglioli per la tavola delle feste e in particolar modo di quella primaverile e pasquale! Grazie a tutte le persone intervenute e ai dolcissimi bimbi che si sono fermati e hanno provato insieme a me a decorare la colomba Balocco! 😉

Per la base della colomba decorata, potete usare una colomba classica oppure la mandorlata, quella al cioccolato o anche la Lemondoro Balocco, una colomba profumatissima e soffice preparata con la pasta del pandoro e farcita con un golosa crema al limone. Una nuvola di bontà!

31151_La Mandorlata 1000g 31551_Colomba Classica 1000g

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Felicità

E poi ci sono cose che scrivi di getto, per cui perdi del tempo, tempo che se fossi egoista non avresti, il tuo prezioso scorrere di lancette che non s’arresta un’ora e che va, e va…; cose che nessuno mai leggerà, che puoi continuare a scrivere con una certa serenità, perché nessuno mai vi darà il giusto peso. Non uno che riuscirà a comprenderle sul serio.

Qualcuno, forse, le scorrerà velocemente con gli occhi – o, nella nuova era, con la rotella del mouse – penserà di averne afferrato il contenuto, il significato, la costruzione sintattica, si sarà meravigliato di una o due parole scelte con più cura, meno banali delle altre, di uno o due concetti più vicini a lui di altri, di una citazione da salvare e tenere a mente per il futuro;  poi le cestinerà senza troppi pensieri, lasciando che continuino a vivere solo nell’anima di chi le ha partorite, con tutto il Cuore che poteva metterci, con l’inevitabile e lacerante dolore che precede ogni nascita, con una sincerità disarmante e insulsa.

Saranno parole scontate, sempre uguali, ripetitive e già sentite, pesanti, non volute, ovvero non attese, esagerate e ridondanti, ridicoli brandelli di sofferenza spiattellati senza alcuna dignità, lunghe elucubrazioni dettate da un inarrestabile e caotico flusso di coscienza e trasposte senza troppi perché sulla carta, come nell’automatismo di un dettato musicale nel quale l’uomo medium funge da tramite tra suono e pentagramma vuoto.

Le scrivi e basta, perché speri che qualcuno potrà capirle, tardi, o mai. Per essere davvero se stessi, senza veli e senza sovrastrutture, senza limiti né finzione.

Che è possibile, invece, ci si possa pentire di tanta onestà. Che sarebbe stato meglio fingere di stare bene, di essere superiori, o anche solo di essere più forti. O di non essere coinvolti. O di no essere sovraesposti. Occultare la nostra assurda profondità e le nostre stupide paure che ci rendono insicuri agli occhi degli altri, ma che trasudano solo amore vero e incondizionato, di quelli senza ricorrenze e anniversari da ricordare – che una data poi alla fine, cos’è una data? –  eliminare chirurgicamente ogni traccia di male, scontornandolo col bisturi affilato, mettendo in salvo la parte sana, cauterizzando, infine, le ferite. Da qui alla guarigione completa.

Ecco che dopo il caos raggiungi la felicità. Un caffè zuccherato, un filo di luce dalla tapparella, un tiepido sole di marzo, una voce bianca su una melodia celestiale, “saprai essere forte” è quello che ti ripeti, dopo una giornata e una nottata da cancellare. Ma il male è latente, non ha intenzione di lasciarci, nemmeno dopo quei pochi attimi di luce. E più non vogliamo saperne, e più lui torna a farci visita. E’ subdolo perché ci inganna e ci parla solo di mondi fantastici, immaginari, come fossero tangibili. Come potessimo viverci, passeggiarci dentro, magari mano nella mano 😉 Come sarebbe bello! 😉 E tu gli dai retta, e in quel momento pare tutto, magicamente, vero.

Strade assolate con aiuole, ruscelli e farfalle variopinte, agognati microcosmi disegnati con i pastelli a cera dalla mano di un bambino visionario, attento solo ad adoperare l’azzurro chiaro per il cielo, il rosso per i tetti e il giallo per i fiori.

Evitando il grigio delle nuvole e il nero dei corvi, immagina il suo mondo così, un luogo fantastico dove l’aria profuma di buono e dove non esistono rumori, ma solo suoni; un mondo, però, fatto di carta, fragilissimo, bidimensionale e non adatto alla vita. “Che bello poterci andare!”, che bello sarebbe poterlo ancora esclamare… andiamoci insieme, proviamo ad aspettarci, e un giorno lo faremo.

Che poi la letteratura è zeppa di questi esempi, e del sentimento struggente di quei personaggi, pietosi, chiamati ad attendere e ad accontentarsi.

“Le persone più felici non sono necessariamente coloro che hanno il meglio di tutto, ma coloro che traggono il meglio da ciò che hanno” K. Gibran

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Colomba decorata di primavera

INGREDIENTI

  • 1 colomba Balocco da 1 kg
  • 300 g di pasta di zucchero bianca già pronta + 100 g per le decorazioni
  • Coloranti alimentari in gel (la punta di un cucchiaino per ogni colore scelto)

Per la crema al burro:

  • 250 g di zucchero a velo
  • 125 g di burro
  • Eventuale aroma vaniglia o limone
  • Zucchero a velo per stendere la pasta di zucchero
  • (Stampini ad espulsione per le decorazioni)

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PROCEDIMENTO

  1. Preparare la crema al burro lavorando con una frusta il burro morbido con lo zucchero a velo e aggiungendo eventuali aromi naturali. Quando la crema sarà omogenea, sarà pronta da spalmare sulla superficie della colomba.
  2. Stendere la pasta di zucchero ottenendo una sfoglia sottile e più abbondante della superficie della colomba stessa. Aiutarsi con dello zucchero a velo per evitare che si attacchi al ripiano o che si rompa.
  3. Spalmare uno strato consistente di crema al burro sulla colomba aiutandosi con una spatola, quindi foderarla con la pasta di zucchero stesa poco prima. Rimpastare i ritagli di pasta di zucchero e colorarli con coloranti in gel verde chiaro, rosa, giallo, ottenendo varie sfumature.
  4. Stendere nuovamente la pasta di zucchero con il mattarello e ricavare motivi a fiore e foglie con gli appositi stampi ad espulsione. Applicare le decorazioni ottenute bagnando la pasta di zucchero con pochissima acqua, servendosi di un pennellino da pasticceria. Conservare per massimo 2-3 giorni a temperatura ambiente o in frigo ben coperta con pellicola. La pasta di zucchero tende a solidificare molto in fretta.

Ci proverete anche voi insieme ai vostri figli? Il mio Edoardo si è divertito un sacco 🙂 E se non ci siete ancora stati, fate un salto alla Bottega Balocco! 😉

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*gelso*

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Pubblicato da Gelso

Nipote d'arte e grande appassionata di cucina sin da bambina, ripropongo le ricette che più mi piacciono ma rigorosamente in versione light! Al bando quindi soffritti, fritti, condimenti eccessivi ma senza rinunciare al gusto, soprattutto per andare incontro a mio marito, che è molto esigente, e per mantenere o ritrovare la linea! In questo blog ho deciso di condividere le mie ricette light, corredate da foto o video! Buon appetito! Gelso - gelso80@gmail.com

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