Cari lettori,
oggi vi consiglio una ricetta semplice della tradizione piemontese, ma dal gusto eccezionale: i Brutti ma buoni, chiamati Brut e bun in dialetto, dei facili dolcetti preparati con albume d’uovo, zucchero a velo e tante nocciole rigorosamente Piemonte I.G.P.
Esistono alcune varianti di questa ricetta, io ho tenuto in considerazione la ricetta riportata sul libro La cucina Piemontese di Alessandro Molinari Pradelli, 1998, Newton & Compton. Si possono preparare con delle nocciole tritate grossolanamente (e quindi i brutti ma buoni assumeranno la forma tradizionale a montagnetta) oppure con nocciole tritate più sottilmente, come ho fatto io in questo caso, per creare dei biscotti dalla forma più circolare che tendono ad appiattirsi in cottura. Il loro gusto rimane pressoché invariato. Data la loro forma comunque irregolare, vengono considerati “brutti”, ma vi assicuro che sono anche “buoni”!
Come consiglia lo stesso autore del libro sopracitato, è possibile preparare l’impasto lavorando lo stesso quantitativo di zucchero e nocciole.
INGREDIENTI PER CIRCA 20-25 Brutti ma buoni
250 gr di nocciole Piemonte I.G.P.
300 gr di zucchero a velo
5 albumi
(eventuale burro per ungere la placca)