Il cavolo cappuccio non sarà forse uno dei vostri ingredienti preferiti, amici, ma di sicuro è un alimento consigliatissimo per la vostra salute. Per questo ho pensato a questa ricetta, la cui riuscita richiede un’attenzione maniacale per i particolari. Innanzitutto il coltello che si userà per affettare il cavolo cappuccio dovrà essere in grado di fare fette sottilissime. Per questo io uso un coltello con lama in ceramica che fa sezioni quasi “chirurgiche”. Questo è importante perchè fettine più spesse toglieranno l’effetto croccante . La nota segreta invece è data dalla colatura di alici, un prodotto fantastico dei pescatori di Cetara. Per chi non la conoscesse, si tratta di un liquido trasparente dal colore ambrato che viene prodotto secondo un tradizionale procedimento di maturazione delle alici in una soluzione satura di acqua e sale. Le alici utilizzare vengono pescate nei pressi della costiera amalfitana nel periodo che va dal 25 marzo, festa dell’Annunciazione, fino al 22 luglio, giorno di Santa Maria Maddalena. Vale la pena trovare un rivenditore vicino alla vostra zona perchè il sapore é unico. Se proprio non ci riuscite potete provare a sostituire la colatura con delle acciughe sott’olio di buona qualità finemente tritate, ma il risultato non sarà lo stesso.
INGREDIENTI:
1 cuore di cavolo cappuccio bio
olio evo
aceto di vino bianco a bassa acidità o limone
1 cucchiaino da caffè di colatura di alici di Cetara.
pepe nero di mulinello.
Lasciare in ammollo il cavolo cappuccio in acqua ben fredda per circa mezz’ora. Dividere il cavolo in due parti uguali dall’alto verso il basso, quindi, adagiando il lato piatto sul tagliare, affettarlo il più sottilmente possibile. Condire quindi con olio evo, aceto o limone, pepe nero al mulinello e con la colatura di alici. Mi raccomando, non salate e servite immediatamente. È mai un cavolo stato più buono?
