Anche nel famosissimo libro dell’Artusi si parla di una minestra di passatelli, ma la mia ricetta è un po’ diversa, forse..come dire: più moderna. Anch’essa viene dalla Romagna, e me l’ha insegnata passo passo una carissima amica, con la quale ho condiviso gli anni importanti dell’infanzia dei nostri figli, ora adulti.
Per i passatelli serve uno strumento semplicissimo : un attrezzo che proprio lei mi ha fatto avere, e al quale sono proprio affezionata, non solo perchè è davvero pratico, ma anche perchè è ormai legato al ricordo di lei nel mio cuore.
Ma può essere usato anche un comune schiacciapatate, o ancora, un attrezzo di origini un po’ più antiche.
Più scenografico e meno moderno. Tanto è vero che nella mia cucina ha solo una funzione ornamentale, come potete vedere dalla foto a lato. Scenografico, ornamentale, ma senza lo stesso valore affettivo del precedente, ai miei occhi.
E’ questa la stagione in cui mi torna il desiderio di cucinare i passatelli: Natale si avvicina, e per quel giorno, in casa mia, sono previsti bolliti specialissimi, come il cappone con un ripieno molto particolare , fatto di ingredienti saporiti , salati e dolci (parmigiano, pepe nero, uova, qualche amaretto, uvetta sultanina) come lo preparava mio padre. E quel brodo aromatico e ricco , ben si sposa con i semplici passatelli.
Ingredienti per due persone:
Amalganare tutto assieme (uovo, noce moscata, prezzemolo tritato, sale). Il pane e il parmigiano saranno aggiunti nelle seguenti proporzioni: un cucchiaio di pane e due di parmigiano, fino ad ottenere un panetto molto consistente. Passare dal ferro o dallo schiacciapatate. Versare nel brodo bollente. Dopo circa un minuto i passatelli verranno in superficie, e saranno pronti per essere impiattati