Rotolo di faraona

Rotolo di faraona

La faraona ha una carne bianca e magra che si presta a molteplici preparazioni sia in forno che in tegame, sia a pezzi che intera, che disossata, arrotolata e ripiena . Ho diverse ricette per cucinare la faraona; quella che vi presento oggi è un rotolo di faraona già preparato dal macellaio, fatto di sola carne disossata, senza l’aggiunta di nulla. In seguito vi suggerirò invece un rotolo ripieno.

rotolo di faraona
rotolo di faraona

Ingredienti

  • 1 rotolo di faraona
  • 1 grossa cipolla di tropea
  • brodo vegetale
  • timo
  • sale e pepe
  • olio evo

Preparazione

Prima di raccontarvi la ricetta, voglio darvi un piccolo e semplice suggerimento riguardo tutti gli arrosti. Per la buona riuscita di un arrosto è molto importante la pentola in cui lo cuociamo. Secondo me il materiale migliore per cuocere un arrosto è l’alluminio, perché la carne rosola e colorisce molto bene.

Scaldare quindi l’olio in una casseruola e rosolarvi il rotolo di faraona, rigirandolo da ogni lato. Questo serve a sigillare la carne per mantenerla morbida e umida all’interno. E’ una operazione che bisogna fare sempre quando si prepara un arrosto.

Una volta che l’arrosto è colorito esternamente toglierlo dal tegame e versare nel sughino la cipolla tritata a coltello. Farla insaporire e imbiondire aggiungendo del brodo bollente. Unirvi dei rametti di timo e cuocere altri 5 minuti.

Adesso rimettere in casseruola la faraona; abbassare la fiamma e cuocerla lentamente per circa un’ora e mezza, versandovi un mestolo di brodo ogniqualvolta si asciuga. Aggiustare di sale, se necessario, perché, cuocendo col brodo, probabilmente non sarà necessario aggiungerne e di pepe, se vi piace.

Tagliate a fette l’arrosto e portatelo in tavola con parte del sughino sopra. Mettete il rimanente in una salsiera e servitelo a parte.

Come per tutti gli arrosti, il contorno ideale sono delle patatine arrosto, degli spinaci al burro, della verdura ripassata.

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Pubblicato da francescapassionecucina

Sono nata a Roma il 5 gennaio 1956, ma mi considero Toscana e più precisamente della Versilia dove ho vissuto la maggior parte della mia vita e dove sono tornata a vivere definitivamente. L'influenza di questa terra, sia dell'alta Toscana che della Liguria è ben presente nella mia cucina.