Dai Mercatini di Comunità al Marketplace del Made in Italy: sostenibilità e cultura del cibo in rete si chiamano Foodscovery

Sono un’appassionata di mercatini: in tutte le città in cui mi trovo, se c’è uno spazio con banchetti e bancarelle a tema, ci perdo delle mezze giornate. Mi piacciono soprattutto i mercatini di comunità, intendo dire di semplici appassionati, collezionisti, piccoli artigiani che periodicamente mettono in bella mostra le loro chicche per un’utenza altrettanto appassionata. Ovviamente tra i mercatini che frequento ci sono anche quelli agroalimentari, in primis quello delle Comunità del cibo sostenibile, in cui pochi selezionati produttori fanno educazione alimentare offrendo l’opportunità al visitatore di esplorare prodotti a km 0 non accessibili tramite la Grande Distribuzione Organizzata. C’è da dire che ho anche la fortuna di abitare in Puglia dove la dieta mediterranea trova regime per immediata disponibilità sul campo di produzione e raccolta. Ed allora i formaggi, il latte e le uova si comprano in masseria; l’olio e le verdure nella piccola azienda agricola nel raggio di 20 km da casa. D’altronde l’autarchia mi procura oppressione e non posso fare a meno di integrare il mio diario alimentare con tutto ciò che c’è di buono in questo nostro Bel Paese, dal riso alla cioccolata, dalla pasta alle farine, dai formaggi ai salumi. E come si fa? Beh, a volte capita che il mio salumiere di fiducia, Rossano, abbia deciso di mettere sui suoi scaffali il Monograno Matt Felicetti, ma non basta e non sempre…. e quindi cerco in rete e spero che ci sia uno shop online che mi permetta di avere quel prodotto nella mia dispensa. Esistono a tal proposito gli e-commerce aziendali, oppure piattaforme organizzate per regione di produzione, come anche metasiti in cui si trova una selezione di prodotti a prezzi scontati. Spesso però le vendite e quindi i prodotti sono disponibili per brevi periodi e si prestano quindi perlopiù ad acquisti d’occasione. Di recente mi è capitato di imbattermi in un link… un semplice link trovato per caso mentre navigavo in rete che… beh, forse era un coniglio bianco non so… perché semplicemente seguendo quel collegamento, come Alice nel Paese delle Meraviglie, mi sono ritrovata in un luogo, una piazza, un mercato, un marketplace illimitato e lontano se pensiamo alla varietà e alla provenienza dei prodotti, ma piccolo e vicino se pensiamo alla selezione e alla facile disponibilità. Ritorniamo quindi all’idea del mercatino, mercatino di produttori di comunità accomunati dal Made in Italy di eccellenza e ricerca che grazie alla rete hanno dato vita ad un luogo di scambio in cui le distanze spazio temporali non costituisco un ostacolo, in cui possiamo dire di vivere in un’altra dimensione…, questo Paese delle Meraviglie si chiama Foodscovery.
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La mia meraviglia è stata ancora maggiore quando vi ho trovato piccoli produttori locali che già conoscevo direttamente, ed ho colto l’estrema potenzialità del mezzo nel fornire loro l’opportunità di aprirsi ad un mercato ad estensione europea mantenendo comunque ridotti volumi di produzione: perché le nostre eccellenze arrivino oltre il locale, arrivino a tutti coloro che anche a 6mila km di distanza sono nel nostro mercato.
Da food blogger ovviamente ve ne ho voluto parlare perché è in linea con la ragion d’essere del mio blog: condividere un’idea di cibo quale strumento di benessere non solo fisico. Se ci si sofferma a parlare e a ragionare di un piatto, di un alimento, di un prodotto che troviamo sulla nostra tavola, scopriamo che dietro ciò che gustiamo si nascondono storie e tradizioni di persone e territori. Ed è così che quel gusto diviene porta di conoscenza e scoperta di identità altre. Pertanto, se navigando in rete, da esperta per passione, mi imbatto in risorse o fonti di questo livello, una recensione è d’obbligo, nell’idea di poter favorire quell’incontro tra produttore ed appassionato, tra identità diverse e tra loro lontane che altrimenti difficilmente si incontrerebbero. Foodscovery mi pare che per ciò sia uno strumento dalle enormi potenzialità.
Vi lascio con una chicca… La carta d’identità del Capocollo di Martina Franca, contenuta nella Guida del Magazine di Foodscovery, una sorta di dizionario dei prodotti gastronomici organizzato per regione e tipologia.
A breve la ricetta di un piatto realizzato con questo fiore all’occhiello della norcineria pugliese.
Scheda Capocollo_foodscovery_magazine

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