LA PUCCIA ANTICO PIATTO PIEMONTESE

 

 

 

 

 

OGGI STO RIVEDENDO VECCHIE RICETTE DEL ‘700 E ‘800
VI POSTO QUALCHE CHICCA

Piatto povero per eccellenza, pietanza unica con cui si sono sfamate generazioni di contadini.Più ricca della semplice polenta, meno elaborata del classico minestrone, adatta ad essere consumata calda o fredda, rappresa e poi fritta nell’olio meglio ancora abbrustolita sulla stufa, la puccia è stata dimenticata per anni, vittima incolpevole di un effimero benessere che l’ha relegata tra i “piatti della vergogna”.

Ingredienti per 10 persone:
-3 etti di farina di mais
-20 gr. di farina di frumento
-3 etti di fagioli borlotti
-mezzo cavolo verza
-una cipolla
-un gambo di sedano
-un pezzettino di lardo
-salvia, rosmarino, prezzemolo
-olio d’oliva, sale
Tagliuzzate il cavolo e insaporitelo in un soffritto preparato tritando la cipolla e il lardo e facendo
imbiondire il tutto con olio a fuoco basso e a lungo. Bollite i fagioli con il mazzo di profumi in un
litro d’acqua, fin quando questa si sarà ridotta alla metà. A questo punto aggiungete altri due litri
d’acqua, il cavolo ed il soffritto. Riottenuto il bollore, fate la polenta nella pentola stessa in cui
stanno cuocendo i fagioli e gli altri ingredienti, usando farina gialla cui avrete aggiunto un pugno
di farina bianca. Regolate di sale, togliete il mazzo dei profumi e portate a cottura, mescolando
continuamente. In circa tre quarti d’ora otterrete una polentina molto morbida, che potrà essere
consumata calda, condita con il burro e cosparsa di formaggio grattugiato, o fredda tagliata a fette e fritta nell’olio.

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