L’Etna nel piatto (Risotto di seppie)

L’Etna nel piatto. L’idea mi è stata suggerita da un collega siciliano e devo dire che è stata un’idea indovinatissima. Tanti anni fa, durante una vacanza in Sicilia,  questo bellissimo vulcano  mi ha veramente affascinato,  l’atmosfera che ho respirato, sulle sue pendici, resterà per sempre nei miei ricordi. Ho decorato il mio solito risotto di seppie con i colori della lava incandescente e della neve ed ecco il risultato:

Ingredienti: (per 2 persone)

mezzo kg. di seppie

150 gr. di riso vialone nano

uno spicchio di aglio

q.b. di olio extravergine di oliva

sale

pepe

un cucchiaio di salsa di pomodoro

un cucchiaio di concentrato di pomodoro

mezzo bicchiere di vino bianco secco

abbondante prezzemolo tritato

q.b. di brodo vegetale

mezza foglia di alloro

una noce di burro

un cucchiaio di latte

Per la decorazione

2 cucchiai di salsa di pomodoro ristretta

olio extravergine di oliva

un cucchiaio di ricotta

Pulire e  tagliare a pezzi le seppie, tenendo da parte i sacchettini del nero.

Scaldare l’aglio nell’olio, toglierlo e aggiungere le seppie, bagnare con il vino, far evaporare, unire la salsa e il concentrato di pomodoro, il nero tenuto da parte, sale e pepe e continuare la cottura per circa 40 minuti.

Portare a bollore il brodo vegetale + l’alloro

Versare il riso nelle seppie, mescolare e portare  a cottura aggiungendo il brodo, man mano che si consuma (18 minuti circa).

A fuoco spento, aggiungere il burro, un cucchiaio di latte, mantecare bene e coprire con il coperchio per 2 minuti.

Impiattare a cono, formare il cratere, aggiungere sulla sommità un po’ di ricotta sbriciolata simulando la neve e sugo ristretto di pomodoro, facendolo scendere a mo’ di lava.

Coreografico e tanto tanto buono!

Partecipo con questa ricetta tutta italiana al contest:

 

 

 

 

 

 

 

 

13 Risposte a “L’Etna nel piatto (Risotto di seppie)”

  1. Wow..bellissima questa ricetta!!! 😀 E grazie di aver partecipato al mio contest!! Volevo però dirti che manca il link al mio sito :-p Non voglio essere puntigliosa, ma capita spesso che la gente si lamenti dopo l’assegnazione dei premi e preferisco prevenire! XD Comunque mi state dando un sacco di idee per nuove ricette da provare! 🙂 A presto..ciaoooooooooo

  2. Bellissima ricetta Elena!! All’inizio pensavo avessi usato un Riso Venere, e mi dicevo.. ma si sarà sbagliata a scrivere VIalone… ho riletto solo dopo che c’erano i sacchetti delle seppie… hihihi

  3. Eh si Stefano, per tradizione, le seppie qui a Venezia, si fanno utilizzando anche i sacchettini del nero! Ho usato il vialone nano che è un riso tipico della zona di Verona (marchio IGP) i ndicatissimo per risotti. Per quanto riguarda il riso venere, non ho mai avuto il coraggio di usarlo…… forse sono troppo tradizionalista.

  4. In realtà, questa ricetta, inventata una quarantina di anni fa da una nota ristoratrice di Catania, col nome di “Ripiddu nivicatu”, fa, ormai, parte della tradizione culinaria di tale città,, al pari della pasta alla Norma e degli arancini di riso (per citare i piatti più noti a livello nazionale)

  5. Gaetano, grazie della precisazione! Queste curiosità sono sempre ben accette. Ma, almeno dimmi: va bene fatto cosí?
    Buona giornata!

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