Faccio il pane ormai da tanti anni, ne ho fatto di infinite varietà, ma il pane cafone proprio non lo conoscevo……Incuriosita, ispirandomi liberamente ad una ricetta trovata su un bellissimo libro sulla pasta madre di Antonella Scialdone, ho voluto provare: STRAORDINARIOOOOOO………………….
Ecco il risultato:
120 gr. farina manitoba
280 gr. farina di frumento 0
280 gr. di acqua minerale frizzante
140 gr. di lievito madre appena rinfrescato
un cucchiaino di malto d’orzo
2 cucchiaini di sale
Nell’impastatrice, sciogliere nell’acqua il lievito madre e il malto, aggiungere la farina e il sale e avviare il programma impastando fino a che la pasta è ben amalgamata e compatta.
Estrarre il composto, formare una palla, infarinarla e metterla in una ciotola a lievitare, lontano da correnti d’aria, coperta con pellicola, per circa 2 ore.
Riprendere l’impasto, formare un rettangolo e piegarlo in tre parti sovapponendo i lembi; girare di 90 gradi e rifare nuovamente le pieghe. Dopo un’altra ora di riposo, ripetere l’operazione precedente e lasciar riposare per un’ altra ora. Formare una pagnotta arrotolando la pasta con le mani e far riposare per mezz’ora. Ripetere l’arrotondamento, infarinare bene la pagnotta, avvolgerla in un canovaccio e metterla, con la chiusura rivolta verso l’alto, dentro ad un cestino tondo di vimini, coperto con pellicola, a lievitare per circa 3 ore (fino al raddoppio del volume).
Preriscaldare il forno statico a 240° e inserire una ciotola di acqua bollente per creare un ambiente umido.
Rovesciare la pagnotta sulla piastra del forno ricoperta di cartaforno e infornare. Dopo 10 minuti, abbassare la temperatura a 200° e cuocere per altri 30 minuti. Spegnere il forno, aprire lo sportello a metà e, dopo 10 minuti, estrarre il pane e metterlo su una gratella a raffreddare.
Complimenti Elena è venuto benissimo…
Io adoro il pane cafone…direi che è quello che preferisco…
Bacioni
Nunzia, grazie. Sono proprio soddisfatta, è veramente squisito questo tipo di pane. Buona serata!
mmm dalle foto la crosta sembra staccata dalla mollica e l’alveolatura grossolana e non uniforme, ci sono ottimi manuali di panificazione che ti aiuterebbero a migliorare le tue conoscenze chimiche sia per la lievitazione sia per la cottura. Buona continuazione!
P.S.
vedo che ti occupi principalmente di pane, nella foto di intestazione del sito non si possono proprio vedere quei crackerini della mulino bianco…
Grazie