Gnocco fritto

Lo gnocco fritto è uno dei prodotti tipici della regione Emilia Romagna. Il nome cambia da città a città, solo per annoverarne alcuni: “il” gnocco fritto a Modena e Reggio Emilia, la torta fritta a Parma, la crescentina a Bologna (da non confondere con le crescentine di Modena che sono le tigelle), il chisolino a Piacenza e il pinzino a Ferrara, ma gli ingredienti principali sono gli stessi: acqua, farina, sale  e olio oppure strutto con l’aggiunta o meno (quello modenese ne è privo) di lievito. Nella ricetta tradizionale lo strutto viene utilizzato anche per friggerli, ma oggi più frequentemente viene usato olio extravergine per l’impasto ed olio di semi per la cottura.  A tutela di questa bontà tipica della nostra terra, lo gnocco fritto è stato incluso nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T.).

  • Preparazione: 30 minuti Minuti
  • Cottura: 20 minuti Minuti
  • Difficoltà: Bassa
  • Porzioni: 4 persone
  • Costo: Economico

Ingredienti

  • 250 g Farina 0 (anche Farina 00 va bene)
  • 150 g Acqua (tiepida)
  • 35 g Li. Co. Li.
  • 2 cucchiai Olio extravergine d'oliva (anche 1 cucchiaio va bene)
  • 1 pizzico Sale fino

Preparazione

  1. Ho fatto questa bontà in un evento organizzato da un gruppo di panificatori amatoriali, uno dei tanti gruppi di cui sono membro e che frequento assiduamente. Era il mese di agosto, con una temperatura ambiente di 26/27°, con altre temperature meglio aumentare il quantitativo di Li.Co.Li. oppure usare una cella di lievitazione (se ne può improvvisare una tenendo l’impasto in forno con la luce accesa).

    Il pomeriggio precedente a quando si vogliono mangiare procedere ad impastare a mano o in planetaria. Sciogliere il Li.Co.Li. con l’acqua, aggiungere via via la farina aumentando la velocità fino a far incordare l’impasto. A questo punto aggiungere il sale e l’olio a filo, poco alla volta senza perdere l’incordatura. Pirlare l’impasto e ponetelo in un contenitore oleato chiuso possibilmente graduato per controllarne il raddoppio. Appena inizia a muoversi mettere in frigo fino all’indomani.

  2. Se l’impasto  non è raddoppiato in frigo toglierlo alle 12:00, altrimenti toglierlo 3 ore prima di gustare lo gnocco fritto. A questo punto far acclimatare, nel primo caso attendere il raddoppio, e quindi stendere di uno spessore di circa 4 millimetri e tagliare a losanghe con una rotella tagliapizza.

    A questo punto si possono far raddoppiare di nuovo, in questo caso coprire con una pellicola leggermente unta oppure friggere direttamente. Se possibile controllate, con un termometro a sonda o meglio con un termometro ad infarossi, la temperatura dell’olio, deve essere intorno ai 170° max 180°, scolare su carta assorbente e servire caldi!

Note

  • Gli emiliani sono soliti gustarlo caldo con taglieri di salumi e formaggi e freddo al mattino, avanzo della sera precedente, inzuppato nel caffellatte o nel cappuccino.
  • Con la stessa ricetta, aggiungendo 25 g di olio all’impasto, si possono fare delle lingue di suocera, stendere lingue molto sottili, aromatizzarle con curcuma, sesamo, rosmarino, sale, peperoncino e spezie varie, cottura in forno a 200° fino a doratura.
  • Ottimi anche gustati con verdure grigliate e nella versione dolce con marmellate e confetture.
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