Pizza tonda al piatto con lievito madre

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Dopo la mia ricetta di pizza al piatto con pre-impasto e lievito madre, ho deciso di provarne un’altra, e questa volta la scelta è caduta sulla ricetta di Antonella Scialdone. Ero incuriosita sul risultato e sulle eventuali differenze… La ricetta è tratta dal libro “La pasta madre” di Antonella Scialdone e prevede un pre-impasto, il poolish, in cui il rapporto tra acqua e farina è 1:1, dunque otterrete una massa piuttosto liquida. Esso verrà poi aggiunto all’impasto vero e proprio, insieme a tutti gli altri ingredienti.

Ed è questa la differenza con la mia ricetta. La mia ricetta prevede anch’essa una sorta di poolish, sia pure con una quantità inferiore di pasta madre. Comunque, ho notato che la lievitazione dell’impasto è stata piuttosto veloce: infatti, che l’impasto è raddoppiato in pochissimo tempo, per cui se siete alla ricerca di una ricetta veloce (a parte i tempi previsti per il poolish) questa fa al caso vostro. E’ previsto un breve passaggio in frigo, di poche ore, io però ho messo l’impasto in frigo per un giorno intero, perché trovo che una maturazione in frigo rendi l’impasto più leggero e digeribile. Ho, inoltre, cambiato le farine e vi dirò sia quelle previste dalla ricetta originaria che quelle scelte da me per questo impasto.

Vi consiglio di fare doppia dose, perchè con queste che vi riporterò di seguito otterrete 4 panetti dal peso di 250 grammi ciascuna, con cui si ottengono, però, delle pizze al piatto piccoline, di circa 24-26 cm di diametro. Insomma, per pizze dalle dimensioni più grandi, per persone che hanno un certo appetito, i panielli dovranno pesare almeno 280-290 grammi l’uno! 😉

E ora vediamo la ricetta.

Dosi per 4 pizze al piatto di 250 grammi l’una

Ingredienti per il poolish

  • 120 g farina manitoba (io ho usato Caputo rossa W 320)
  • 160 g acqua
  • 120 g pasta madre rinfrescata

Ingredienti per l’impasto

  • 40 g farina manitoba (io Caputo rossa W 320)
  • 380 g farina 0

(N.B. io ho messo 140 g di farina Caputo rossa W 320, 100 g semola rimacinata e 180 g di farina 0 W 220-230)

  • 180 g acqua
  • 14 g sale
  • 10 g malto
  • 22 g olio evo (io un cucchiaio raso di olio)

Condimento e/o farcitura

  • passata di pomodoro q.b.
  • mozzarella q.b.
  • sale q.b.
  • olio evo q.b.
  • foglie di basilico
  • o altro a piacere

Preparazione

La sera prima preparare il poolish. Rinfrescate il LM. Al raddoppio scioglietelo in acqua con l’aiuto di un frullatore ad immersione finché faccia la schiumetta. Aggiungere la farina e mescolate il tutto. Deve venire un composto molle. E’ preferibile mettere il poolish in un contenitore alto per valutarne la crescita. Coprite con pellicola e fate maturare il poolish per circa 10 ore, a temperatura ambiente (20°-22°). Da fare, quindi, prima di andare a dormire.

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La mattina dopo aggiungere al poolish il malto, l’acqua e sciogliere il tutto con la frusta a foglia. Aggiungere poi la farina gradualmente e mettere il gancio ad uncino quando l’impasto si fa più consistente. Infine, aggiungere il sale e continuare ad impastare. Per ultimo unite l’olio e finite di impastare finchè otterrete un impasto liscio, omogeneo ed incordato, che si avviluppa intorno al gancio. Finite di dare un’impastata con le mani.

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Formare una palla, adagiarla in una ciotola leggermente oleata, coprire con pellicola e lasciare lievitare per circa due ore, in un ambiente caldo e riparato, lontano da correnti d’aria (io in cella di lievitazione, a circa 26°-27°).

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Trascorso questo primo tempo di lievitazione (puntata, ndr.), riprendere l’impasto, sgonfiarlo e procedere ad un paio di giri di pieghe a tre, a distanza di 30-45 minuti dall’altra. Riporre l’impasto di nuovo nella ciotola, coprire con pellicola e lasciare riposare per un’altra ora.

Dunque, terminata la seconda lievitazione, procedete allo staglio, ossia la formatura dei singoli panetti (i panielli), dividendo l’impasto in 4 parti all’incirca dello stesso peso di 250 g l’uno, arrotondiamoli e riponiamoli in 4 ciotole che copriremo o con il loro coperchio o con pellicola. Riporre i panielli in frigorifero fino alle ore 18 circa.

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A questo punto, la ricetta della Scialdone dice di togliere dal frigorifero e lasciar acclimatare a temperatura ambiente per almeno un paio d’ore prima di cuocere le pizze (però queste tempistiche non mi hanno convinta. Ritengo sia, infatti, troppo breve il lasso di tempo che intercorre da quando si tolgono dal frigo e si stendono e si cuociono i panetti).

Quindi, ho fatto di testa mia! Ho tenuto i panielli per circa 24 ore in frigo. Poi li ho tirati dal frigo, fatti acclimatare per un’ora e mezza e tenuti al caldo per le successive tre ore circa. Ricordo che quando si parla di lievito naturale, i tempi sono indicativi, occorre sempre guardare allo sviluppo dell’impasto.

Sulla spianatoia leggermente infarinata stendere ciascun paniello, stendendoli rigorosamente con le mani, cercando di spingere i gas di lievitazione verso il cornicione. Fate pressione con le mani partendo dal centro e andando verso l’esterno, avendo l’accortezza di non rompere le bolle che si formeranno. Attenzione anche a non strappare l’impasto.

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Condire ogni pizza con passata di pomodoro, un filo d’olio evo, un pizzico di sale, e qualsiasi altro condimento che preferite. Io ho trasferito la pizza sulla pala di legno e l’ho condita là sopra per poterla agevolmente trasferire nel fornetto Ferrari.

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Se voi intendete cuocere le singole pizze nel forno elettrico, procedete in questo modo.

Infornare in forno ben preriscaldato a 250° e cuocere ogni pizza a 250° per qualche minuto nella posizione più vicina alla resistenza inferiore, poi sfornare, distribuire la mozzarella, aggiungere qualche foglia di basilico e reinfornare, questa volta il più vicino alla resistenza superiore a 220° per qualche altro minuto. Certo, l’ideale è se disponete di una pietra refrattaria.

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Per la cottura su pietra refrattaria, procedete in questo modo.

In questo caso, occorre riscaldare la pietra refrattaroa in forno (meglio se ventilato) alla max temperatura, a  250°, posizionata in alto vicino alla resistenza superiore per 30-40 minuti. Sistemare la pizza farcita (anche con la mozzarella) sulla pala da pizza e trasferirla sulla pietra, impostando il forno in modalità statico. Cuocere a 250° per circa 5-7 minuti e sfornare.

Altrimenti, meglio ancora se disponete del fornetto Ferrari. Io, infatti, cuocio le pizze in questo fornetto. Procedete in questo modo. Preriscaldate il fornetto sul termostato impostato sul 2,5. Raggiunta la temperatura, infornate la pizza mettendo il termostato sul 3 e contate tre minuti. Trascorsi i 3 minuti, praticate una rotazione di 180° alla pizza con l’aiuto della pala e cuocete per altri 2 minuti scarsi (o un minuto e mezzo, controllate, non deve venire bruciata). Quindi, sfornate la pizza e ripetete daccapo questo procedimento.

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Che ne dite? Prova superata? La pizza non era male, anzi era morbida e gustosa, ma a mio parere va diminuita la quantità di pasta madre prevista nel poolish iniziale.

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Ricordate che una buona pizza non deve avere il fondo duro, biscottato, ma deve essere morbida e dovrete riuscire a piegarla agevolmente in 4 parti, come da foto.

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Pubblicato da dolcesalatoconlucia

Ciao a tutti, ho 30 anni, vivo e lavoro in prov. di Napoli e ho una grandissima passione per la cucina. Il mio interesse è rivolto parimenti al dolce quanto al salato. Spero di poter dare un forte contributo e aiutarvi nelle vostre creazioni!

13 Risposte a “Pizza tonda al piatto con lievito madre”

  1. Ciao Lucia, volevo porti una domanda anche a proposito di questa ricetta: ti ha dato più soddisfazioni questa pizza o la tua? Intendo quella pubblicata in precedenza. Grazie

    1. Parlo anche a nome dei miei… è piaciuta più l’altra.. Però questa qui della Scialdone lievita più in fretta essendoci maggiore PM…per cui se uno ha fretta… dipende dalle tue esigenze..La mia ricetta invece ha il vantaggio che puoi farla anche 2 – 2 giorni e mezzo prima tranquillamente.. 😉

    1. Ciao Mari, la temperat dell’impasto dovrebbe avere una temperatura di circa 24 gradi.
      Se impasti, ad esempio con la planetaria, considera che l’impastamento crea calore. Per cui il problema si presenta più in estate, ad es se la temperatura ambiente è di 30° o oltre, qui la temperatura dell’acqua incide e quindi meglio se si mette acqua fredda di frigorifero.

      Io ho trovato queste info nel web:

      Una buona regola empirica è la cosiddetta regola del 55: la somma della temperatura ambiente, della temperatura della farina (che convenzionalmente consideriamo uguale alla temperatura ambiente) e della temperatura dell’acqua deve darci il valore 55.

      Facciamo un esempio: se la nostra temperatura ambiente è di 20°, allora l’acqua dovrà essere più o meno a 15° (20 + 20 + 15 = 55); se invece abbiamo 25° come temperatura ambiente, allora l’acqua dovrà essere intorno ai 5°.

      Io poco fa ho appena impastato e ho messo acqua di bottiglia a temperatura ambiente…

  2. Grazie Lucia e per il polish come mi devo regolare per la temperatura dell’acqua?
    Io ho sempre paura che se uso acqua a temperatura ambiente cioè circa 18-20 gradi non mi parta la lievitazione, ma forse sbaglio

    1. Con il poolish sempre utilizzata acqua a temperatura ambiente… In inverno magari ci vogliono 12 ore invece che di 8-10 h per maturare…

  3. Sì Lucia, anch’io avevo trovato sul web la regola del 55, peró avevo trovato anche quest’altra: 70-(temperatura ambiente+temperatura farina)=temperatura dell’acqua. Quindi se la temperatura ambiente è di 20º, la temperatura della farina è convenzionalmente uguale alla temperatura ambiente cioè 20, la temperatura dell’acqua dovrebbe essere 30º. Quale regola seguire quindi? Cosa ne pensi tu?
    Ciao grazie ancora

    1. Questa regola non la conosco… e poi acqua a 30° è assolutamente impossibile… come rovinare un impasto…Io uso sempre acqua a temperatura ambiente, io ritengo che la differenza la faccia anche la temperatura di lievitazione…
      Ho un libro, stasera vado a vedere cosa c’è scritto in merito alla temperatura, ok? 😉

  4. Ciao Lucia,
    ho provato a fare questa ricetta ma non sono soddisfatta. Per carità le pizze erano buone ma l’impasto era troppo morbido e la pasta tendeva a strapparsi. Non riuscivo a stendere sulla spianatoia e poi trasferire sulla pala per poi metterla nel fornetto Ferrari. Dovevo stendere direttamente sulla pala o sulla teglia. Eppure ho seguito alla lettera la ricetta mettendo nel pre-impasto 100gr di lievito madre anzichè 120, come hai suggerito tu. Anche a te succedeva questo oppure ho sbagliato io in qualcosa?
    Non per farti i complimenti ma ho preferito di gran lunga la tua ricetta di pizza tonda al piatto con fornetto Ferrari

    1. Ciao Mari. Beh io ho rispettato le dosi della Scialdone, e mi sembra che non incontrai nessun problema… A volte quando la pasta si strappa è un problema di farine o di lievitazione…
      Comunque a breve pubblicherò un’altra ricetta di pizza al piatto (con impasto diretto) . Ottima! 😉

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