Sankt Anton am Arlberg, dove la tradizione incontro la modernità

 

Sankt Anton am Arlberg
Sankt Anton am Arlberg

Bianco infinito, a 1304 metri di altitudine. La cittadina del Tirolo austriaco, Sankt Anton am Arlberg, vanta 340 km di piste ed un manto nevoso, garantito, da dicembre fino ad aprile, a volte anche fino a maggio. Non a caso, viene definita la culla dello sci alpino.

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Lo sci alpino ha una grande tradizione sin dai primi anni del 1800, e divenne sport di massa solo intorno al 1970. Consiste in discese lungo piste battute e segnate, e ciò che lo differenzia da altre discipline invernali, è il tallone bloccato dagli attacchi. L’evoluzione dello sci alpino nasce da diverse tipologie di scuole: quella norvegese, austriaca, svizzera e francese. Di grande importanza la scuola austriaca, con Mathias Zdarsky, considerato l’inventore dello sci alpino moderno. Brevettò nel corso di sei anni diversi tipi di attacchi per fissare il tallone allo sci e finalizzò una diversa tecnica, chiamata “volata d’appoggio”. Sankt Anton ha ospitato i Mondiali di sci alpino nel 2001, oltre a numerose gare di Coppa del Mondo.

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Per quanto riguarda il freeride (letteralmente “guidare liberi”), in cui lo sciatore si trova a completo contatto con la natura  in ampi spazi, Sankt Anton offre 200 km di varianti libere.

Grazie a 97 funivie e skilift in tutta la zona dell’Arlberg, le vette di tutto il comprensorio sono facilmente raggiungibili.

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Gli amanti dello sport, non possono ripartire senza aver fatto tappa al Museo, nella nota Arlberg-Kandahar-Haus. Vi troverete vecchie cartine, molte fotografie, sci appartenuti ai campioni del passato e dell’oggi, oltre a presentazioni video di grandi personalità dello sci mondiale.

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E come soddisfare il palato dopo una giornata d’intensa attività sportiva, o di semplice relax? Il Tirolo è una regione gourmet: numerosi i ristoranti inseriti nella prestigiosa guida austriaca Gault Millau.

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Tra i vari ristoranti, quelli che abbiamo notato (ma ce ne sono tantissimi da scoprire!):

Tirolerhof – Landauerweg 3 – Jacob am Arlberg. Ristorante caffé, luogo di ritrovo per sciatori e fondisti, con atmosfera accogliente. Il menù presenta piatti leggeri, regionali e astriaci, Dolci fatti in casa e specialità a base di caffé. Piatti principali da euro 11 a 25. www.tihof.at

 

Tenne
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Tenne

Tenne – St. Jakober Dorfstrasse 52 – St. Anton am Arlberg. Ristorante tradizionale dove si possono gustare trote appena pescate, piatti di selvaggina, fondute e prodotti regionali. Varietà di dessert fatti in casa, immancabile l’Apfelstrudel, e Kaiserschmarrn preparato al momento. Prezzi dei piatti principali, dai 12 ai 32 euro. www.tenne-stanton.at

Dolce Vita
Dolce Vita

Dolce Vita – Dorfstrasse 61 – St. Anton am Arlberg – Pizzeria, ristorante italiano, con un ampia varietà di carne e pesce, con vasta gamma di vini italiani e internazionali. Piatti principali da euro 7,50. www.pizzeria-dolcevita.com

Kapall – stazione a monte Kapallbahn – St. Anton am Arlberg – Il ristorante panoramico più originale di St. Anton; è una baita a 2.330 m. il cui panorama vi lascerà senza fiato. Piatti principali da 8 a 20 euro. www.arlbergergbahnen.com

Raffle's Sweet Little Home
Raffle’s Sweet Little Home

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Seven Sky in Raffl’s Tyrolhotel – Arlbergstrasse 77 – St. Anton am Arlberg – Al Seven Sky, il viaggio stellare tra le varietà del gusto è assicurato. Lo chef Patrick Pass, vincitore di due cappellini, saprà stupirvi. Ristorante in stile barocco. Piatti principali da 16 a 34 euro.  www.tyrolhotel.com

Potete trovare tutti i ristoranti  tirolesi, premiati nell’edizione 2015 della guida gourmet Gault Millau,  sulla cartina interattiva. 

(http://www.tirolo.com/cartina#zoom=8&layers=culinary.exclusive).

 

Il ripieno per Apfelstrudel
Il ripieno per Apfelstrudel

Qui a Sankt Anton am Arlberg, abbiamo imparato a fare il tipico dolce Apfelstrudel, con mele, cannella, uvetta, pane grattuggiato dorato nel burro, zucchero semolato, zucchero vanigliato e rum.

 

Una delizia servita con un’abbondante spolverata di zucchero a velo e abbinata alla salsa di vaniglia calda o al gelato di vaniglia. Troviamo lo Strudel di mele anche nel nostro Trentino Alto Adige, con alcune varianti.

 

Pasta per lo strudel (ben tirata)

  • 250 g. di farina tipo “00”
  • 2 cucchiai di olio
  • un pizzico di sale
  • circa 125 ml d’acqua tiepida

Per il ripieno:

  • 300 g. di mele
  • 30 g. di pangrattato
  • 30 g. di burro
  • 30 g. di uvetta sultanina
  • 40 g. di zucchero (metà semolato e metà vanigliato)
  • 1 cucchiaio di cannella in polvere
  • il succo di 1 limone
  • zucchero a velo per spolverare
  • 1 uovo per spennellare la superficie prima di infornare.

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Lavorare su una spianatoia la farina con l’olio, il sale e l’acqua tiepida, fino ad ottenere un impasto morbido. Lavorare la pasta fino a quando non si staccherà dalle mani e dalla spianatoia. Lasciarla riposare per mezz’ora su una superficie infarinata, e spennellarla con olio. Passato il tempo, tirarla in modo uniforme e molto sottile.

Per il ripieno, pelare le mele, privarle del torsolo e tagliarle a fettine. Nel frattempo, dorare nel burro il pane grattugiato senza farlo scurire. In una ciotola capiente mescolate per bene le mele con lo zucchero (semolato e vanigliato, quest’ultimo non sempre si trova in Italia, se non quello a velo, ma non è la stessa cosa), il succo di un limone, l’uvetta sultanina, la cannella, il pane grattugiato dorato nel burro, ed una spruzzata di rum.

Disporre il ripieno (non deve essere troppo alto) sulla parte bassa della pasta stesa, lasciando un bordo da ripiegare.

Richiudere prima con il lembo più corto, poi la parte più ampia, fino ad avvolgerla sotto.
Richiudere prima con il lembo più corto, poi la parte più ampia, fino ad avvolgerla sotto.

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Chiudere i bordi schiacciando con una forchetta o a piacere. Spennellare lo strudel richiuso con l’uovo ed infornare in una teglia leggermente imburrata a 200° per 25-30 minuti. Una volta estratto dal forno, spolverare con zucchero a velo e servire guarnendo, a piacere, con foglie di menta e fragola.

 

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Pubblicato da divagandocongusto

Giornalista, appassionata di viaggi. Ama scoprire tradizioni e culture diverse, anche attraverso la cucina, che equivale all'ascolto/assaggio di una magnifica "sinfonia di sapori".