Karela, sapore amaro tutto da amare

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Dal nome ufficiale e altisonante, Momordica Charantia, e dall’aspetto inquietante, il Karela ha un sapore amaro tutto da amare per i suoi benefici. Stiamo parlando del particolare cetriolo dalla scorza spinosa e protuberante, proveniente dalle zone tropicali. Noto anche come melone amaro, contiene una molecola importante, la gurmarina, che è un polipeptide ad attività anti-dolcificante. Per questo motivo, il karela risulta molto prezioso per chi soffre di diabete. Particolarmente usato ed aprezzato in India per le sue proprietà curative.
Al suo sapore particolarissimo ci si deve abituare. Una volta preso confidenza col gusto, non si scorda più, e grati delle sue proprietà, si affronta con coraggio un nuovo approccio. Per smorzare la nota di amaro pungente, bisogna metterlo sottosale, o in acqua salata, almeno un’ora.
Il modo più semplice di affrontarlo la prima volta, è con la frittura. Ma ci sono mille ricette elaborate che esploreremo in seguito. Il Karela va tagliato a rondelle, eliminando i semi interni. Va messo poi sotto sale per un’ora e infine lavato ed asciugato con cura. Scaldate dell’olio in una padella, a fuoco medio, e a piacere, potete insaporire con un soffritto di una piccola cipolla sminuzzata, un peperoncino ed uno spicchio d’aglio. Raggiunta la doratura, aggiungete gli anelli di Kerala. Mescolate e continuate a friggere fino a che diventano di colore leggermente bruno. Aggiustate di sale.
Non appena scopriremo, ricreandole, tradizionali ricette indiane più elaborate, vi aggiorneremo. Non perdeteci di vista.

Pubblicato da divagandocongusto

Giornalista, appassionata di viaggi. Ama scoprire tradizioni e culture diverse, anche attraverso la cucina, che equivale all'ascolto/assaggio di una magnifica "sinfonia di sapori".

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