Allergie alimentari: sintomi, cause, terapia e test per la diagnosi.

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Scopriamo quali sono le cause delle allergie alimentari e con quali sintomi si manifestano. Approfondiamo i test cutanei e sierologici da effettuare per una corretta diagnosi, passo fondamentale per una terapia adeguata.

Cosa sono le allergie alimentari?

In accordo con la definizione coniata dall’ Accademia Europea di Allergologia ed Immunologia Clinica le allergie alimentari appartengono alla più ampia categoria delle reazioni avverse al cibo.

Si manifestano come reazione del corpo scatenata dalla ingestione di determinate categorie di alimenti di tipo non tossico (non legata al consumo di cibi avariati o contaminati da sostanze nocive). Le allergie agli alimenti sono la conseguenza di una intolleranza soggettiva, e come tale non prevedibile, a determinati cibi che di norma risultano assolutamente innocui.

Come tutte le allergie sono, infatti, causate da un errore del sistema immunitario che identifica come nemica una o più proteine contenute in determinati alimenti (allergeni), ed in difesa del corpo scatena una reazione, talvolta imponente, tesa alla distruzione del presunto nemico.

Gli alimenti che più comunemente determinano reazioni allergiche:·         Latte.·         Uova.·         Arachidi, noci e noccioline.·         Crostacei e frutti di mare.

·         Alcune specie ittiche.

·         Soia.

·         Frumento.

·         Fragole, ciliege.

·         Alcune verdure come ad esempio il sedano.

I meccanismi con cui tale reazione può evolvere sono differenti, e comunque essenzialmente di 2 tipi:

  • Reazioni IgE mediate che sono quelle portate avanti dagli anticorpi IgE, prodotti dal sistema immunitario esposto all’allergene, che si legano ai ricettori di alcune cellule immunitarie come i mastociti ed i basofili e innescano poi un processo (noto come degranulazione mastocitaria) che libera i mediatori chimici provocando l’ infiammazione tipica della allergia. La risposta acuta di tali reazioni si estrinseca immediatamente dopo l’esposizione del corpo all’allergene alimentare con una infiammazione provocata dalla liberazione di notevoli quantità di mediatori dell’infiammazione.
  • Reazioni non IgE mediate che avvengono in assenza di anticorpi IgE e si manifestano in un periodo più lungo (circa 72 ore) rispetto all’ingestione del cibo. La risposta tardiva si manifesta qualche tempo dopo (alcune ore o un giorno) da quella acuta per il sopraggiungere sul medesimo sito della risposta acuta di cellule come: neutrofili, eosinofili, macrofagi e linfociti.

Epidemiologia delle allergie ai cibi.

In merito non si dispone di dati precisi ed univoci. I dati sono infatti influenzati da un buon numero di errate diagnosi e da sensazioni non scientificamente verificate degli individui.

La stima di studi attendibili condotti in ambito comunitario colloca l’incidenza della malattia per gli adulti (età > 10 anni) tra l’1 ed il 2%.

Più elevata risulta invece l’incidenza dell’allergia alimentare nella popolazione dei bambini di età inferiore ai 3 anni per i quali il dato si avvicina all’8%.

A riprova di quanto siano fallaci le sensazioni individuali vi è il riscontro che secondo le sensazione dei genitori almeno il 40% dei bambini soffra di allergie alimentari. Tali numeri sono viziati, oltre che da erronee sensazioni, anche dalla scarsa conoscenza delle differenze tra allergie ed intolleranze.

Patogenesi: i meccanismi con cui si sviluppa la malattia.

La regione anatomica in cui la malattia ha origine è l’intestino ed il tessuto linfatico ad esso connesso.

Nell’apparato gastrointestinale gli alimenti fagocitati vengono ridotti, con opportune reazioni, a composti più semplici che possono poi essere assorbiti dalle mucose e successivamente, con opportune reazioni metaboliche, trasformati in energia per la crescita cellulare e la vita.

L’apparato gastrointestinale è protetto da una barriera gastroenterica (complesso meccanismo formato, oltre che alla mucosa che riveste l’intestino, da muchi che rivestono le mucose, acidi gastrici, enzimi secreti dal pancreas, motilità dell’intestino) progettata per poter consentire il transito dei nutrienti e contemporaneamente impedire il transito ad antigeni estranei che risultano dannosi per il corpo.

In condizioni normali questa complessa interazione tra nutrienti e barriera gastroenterica è regolata da un processo denominato tolleranza orale, un meccanismo che consente all’intestino e al sistema linfatico connesso di assorbire i nutrienti senza problemi e di innescare reazioni di difesa contro antigeni considerati nemici.

l meccanismi che determinano la tolleranza orale, allo stato attuale delle conoscenze non sono del tutto chiari. Si ipotizza che essa agisca con un meccanismo di iposensibilizzazione verso gli antigeni che costituiscono i nutrienti che pertanto passano indisturbati. Meccanismo che invece non viene attivato contro antigeni specifici o microrganismi che pertanto sono riconosciuti come nemici provocando la reazione immunitaria.

La cause che compromettono l’integrità del meccanismo sono ignote, si ipotizza un aumento della permeabilità della mucosa o una mancata frantumazione delle proteine degli alimenti. Comunque sia, una prova della validità del processo patogenetico descritto è fornita dalla più elevata incidenza delle allergie alimentari per i bambini al di sotto dei tre anni. Per essi, infatti, la barriera gastroenterica non è ancora perfettamente formata e con più probabilità può insorgere la malattia.

Tipologie: classificazione delle allergie agli alimenti.

Le allergie alimentari sono solitamente classificate in funzione del meccanismo con cui si evolve la risposta del sistema immunitario all’allergene. In base a tal criterio si possono avere allergie alimentari di:

  • Tipo I. Sono le IgE mediate di cui si è data precedentemente una sommaria descrizione.
  • Tipo II. Sono caratterizzate da reazioni del tipo citotossiche. Dove le reazioni citotossiche sono quelle in cui gli anticorpi interagiscono con gli antigeni legandosi alla loro superficie e danneggiano direttamente le cellule rendendole cosi pronte alla fagocitosi da parte di altre popolazioni cellulari specializzate per tale compito.
  • Tipo III. In questa tipologia di reazione l’anticorpo si lega all’antigene formando un complesso che attiva il sistema di complemento. Questo è una parte del sistema immunitario costituito da un buon numero di proteine che sono nel circolo sanguigno ed hanno la proprietà di poter interagire con le membrane cellulari provocando la demolizione.
  • Tipo IV. In questa tipologia di allergia la reazione è di tipo cellulo-mediata. E pertanto è predominate l’attivazione di una particolare categoria di cellule immunitarie che sono i linfociti T che determinano il danno ai tessuti. Questo tipo di reazione è generalmente responsabile della sintomatologia gastrointestinale che può seguire all’ingestione di un allergene.

Sintomi delle reazioni allergiche ai cibi: interessano vari organi.

intolleranzeLa sintomatologia delle allergie alimentari si compone generalmente di due fasi: una risposta acuta ed una risposta ritardata.

Le allergie alimentari procurano una sintomatologia estremamente varia che colpisce un gran numero di organi. Possono, infatti, presentarsi quadri clinici che interessano:

Cavo orofaringeo.

A carico di tale apparato si possono manifestare i seguenti sintomi/segni :

  • Gonfiore di labbra e della gola.
  • Secchezza delle fauci e della gola.
  • Prurito di lingua, palato, gola.
  • Voce roca e difficoltà a modulare la voce.
  • Tosse secca e stizzosa.

Pelle.

Può essere interessata da:

  • Orticaria. Piccole macchie della pelle che comunemente vengono chiamate ponfi. Sono generalmente fortemente pruriginose.
  • Angioedema. Gonfiore del tratto cutaneo in cui si presenta l’orticaria. Può anche interessare le mucose delle prime vie respiratorie e in qualche caso ostruirle provocando una grave emergenza medica.
  • Dermatite atopica/eczema. Reazione infiammatoria della pelle con arrossamento, edema e bollicine fortemente pruriginoso.

Occhi.

Si manifesta con:

  • Lacrimazione continua.
  • Prurito
  • Infiammazione della congiuntiva (membrana che riveste esternamente il globo oculare). Con arrossamenti, gonfiore della palpebra, fotofobia.

Naso.

La sintomatologia è costituita da:

  • Continuo gocciolamento.
  • Edema delle mucose.
  • Prurito
  • Continui starnuti.

Basse vie respiratorie e polmoni.

In questo caso la sintomatologia è:

  • Restringimento del lume dell’albero bronchiale causato da una anomala contrazione. Provoca una insolita resistenza al passaggio dell’aria.
  • Difficoltà respiratorie e fame d’aria.

Apparato gastrointestinale.

In tal caso i sintomi sono:

  • Nausea e vomito.
  • Crampi all’addome.
  • Addome gonfio con meteorismo e flatulenze.
  • Diarrea

Apparato neurologico.

La sintomatologia è :

  • Capogiri e vertigini.
  • Cefalee
  • stordimento
  • Svenimento e perdita di conoscenza.

Apparato cardiocircolatorio.

La sintomatologia si manifesta con:

  • Abbassamento della pressione arteriosa.
  • Aritmie

In alcuni soggetti l’allergia alimentare può presentarsi con una reazione particolarmente violenta e pericolosa che può condurre, se non adeguatamente e prontamente trattata, alla morte. In questi casi si parla di anafilassi.

Sintomi dell’anafilassi.Riportiamo di seguito i sintomi dell’anafilassi anche se già menzionati nella sintomatologia generale dell’allergia alimentare. E’ estremamente importante saperli prontamente riconoscere specie se si dispone anche di pregressa storia di asma.Prurito e calore diffuso in varie regioni del corpo come: mani, piedi, inguine, etc.·         Eruzioni cutanee eritematose.·         Nausea, vomito, capogiri.

·         Diarrea e crampi all’addome.

·         Gola gonfia e sensazione di qualcosa che non si riesce a deglutire.

·         Difficoltà di respirazione e cianosi.

·         Abbassamento della pressione arteriosa e polso accelerato.

·         Svenimento.

In qualche caso la sintomatologia dell’allergia alimentare è indotta dallo sforzo fisico che si pratica subito dopo la ingestione di allergeni. Coloro che soffrono di allergie ai pollini possono contemporaneamente soffrire anche di allergie alimentari a frutte e verdure che contengono proteine simili a quelle dei pollini ai quali sono allergici. Ad esempio chi soffre di allergia ai pollini di betulla è probabile che soffra anche di allergia alimentare a mela, sedano, pesche e carote.

Cause e fattori di rischio che l’allergia alimentare può comportare.

Le responsabili delle allergie alimentari sono alcune proteine contenute in particolari alimenti che erroneamente vengono riconosciute come nemiche dal sistema immunitario.

I fattori, che di seguito elenchiamo, aumentano la probabilità di sviluppare allergie:

  • Familiarità. Avere in famiglia persone che soffrono i allergie alimentari aumenta il rischio di contrarle.
  • Soffrire di allergie di altro tipo.
  • Aver sofferto da bambino di una allergia alimentare ed essere guarito. Nel tempo l’allergia può ripresentarsi con probabilità più elevate della normale incidenza.
  • Età. L’allergia alimentare può svilupparsi con maggior probabilità nei primi anni di vita.
  • Non essere stato allattato al seno o essere stato svezzato anzi tempo.

Diagnosi: è basata su anamnesi, test cutanei e dieta ad eliminazione.

La diagnosi dell’allergia alimentare non è semplice in quanto non esiste alcun test che sia in grado di appurare in maniera certa se un soggetto è allergico ad un determinato alimento. L’allergolo pertanto per emettere la diagnosi seguirà l’iter che riportiamo:

  • Analisi anamnestica. Raccolta della storia clinica del paziente ed eventualmente dei suoi familiari.
  • Analisi di sintomi e segni ed esame obbiettivo di eventuali lesioni.
  • Diario dietetico. Con precisa annotazione degli alimenti ingeriti con i relativi orari ed eventuale comparsa dei sintomi.
  • Test cutanei. Consistono nel cospargere la cute del dorso del paziente con un allergene specifico e poi pungere per consentirne la penetrazione sotto-cutanea.
  • Test ematici. Per la ricerca delle IgE e IgE specifiche ad un determinato alimento.
  • Dieta ad eliminazione. Consiste nell’eliminare un alimento per volta dalla dieta e valutare la risposta del paziente a tale eliminazione. Il test per essere effettuato in maniera perfetta dovrebbe essere effettuato “a doppio cieco”. Ossia ne paziente ne medico dovrebbero conoscere l’elemento eliminato in maniera che le aspettative non ne influenzino la validità.
Come si esegue il test a “doppio cieco”?L’ alimento in esame viene mascherato mischiandolo ad altri alimenti.Una terza persona somministra al paziente due pasti uno contenente l’alimento da testare ed uno che ne è privo, senza che ne medico ne paziente sappiano quale contiene l’alimento da testare e quale no.I due pasti verranno contrassegnati con una lettera e gli ingredienti trascritti in due buste chiuse.Il paziente viene tenuto in osservazione per 24 ore e in caso si manifestano sintomi, il medico apre le buste per sapere quale dei due era positivo.
  • Provocazione orale. Sotto controllo medico si espone il paziente all’elemento nutritivo da testare per via orale.

Terapia per contrastare le allergie alimentari più comuni.

L’unico trattamento risolutivo per l’allergia alimentare è l’eliminazione dalla dieta dell’alimento/alimenti a cui si risulta allergici. Spesso però la dieta, che prevede l’eliminazione dell’allergene, non è semplice e può provocare, specialmente nei bambini, problemi di mal nutrizione.

Il trattamento sintomatico prevede, se l’allergia è contenuta, somministrazione di antistaminici.

Se invece la reazione allergica è imponente e si teme l’anafilassi, il trattamento prevede una iniezione di adrenalina e l’immediato ricovero in una struttura ospedaliera.

Coloro che soffrono di allergie alimentari con reazioni violente dovrebbero portare sempre con se una dose di epinefrina munita di un autoiniettore che inocula istantanemente il prodotto quando viene premuto sul muscolo della coscia.

Unitamente a detto kit di emergenza sarebbe opportuno recare al polso un bracciale con i dati dell’allergia di cui si soffre.

Un ulteriore trattamento è costituito da una terapia di desensibilizzazione all’allergene per via orale. Il trattamento consiste nel somministrare, sotto lingua e col controllo di un medico, dosi di allergeni crescenti nel tempo. In tal maniera si ottiene una progressiva desensibilizzazione al cibo a cui si risulta allergici ed una remissione della sintomatologia che esso scatena.

Sono allo studio terapie che utilizzano farmaci in grado di modulare la capacità del corpo di utilizzo delle IgE.

Differenza tra allergie ed intolleranze alimentari.

Come ripetutamente detto le allergie sono reazioni avverse ad alimenti portate avanti dall’intervento del sistema immunitario. Le intolleranze,invece, non sono condotte dal sistema immunitario ma possono essere provocate da: enzimi, farmaci o addirittura da fattori sconosciuti.

E’ possibile comunque, anche con semplici osservazioni del quadro clinico, fare una distinzione abbastanza semplice fra: allergia ed intolleranza.

Nel seguito riportiamo uno schema riassuntivo che può aiutare a tal proposito.

Allergie alimentari Intolleranze alimentari
E’ coinvolto il sistema immunitario Non è coinvolto il sistema immunitario
I sintomi sono alquanto precisi e quasi sempre riconducibili ad un problema di carattere allergico. I sintomi sono molto vaghi e savrapponibili a quelli tipici di un gran numero di patologie.
I sintomi indotti da uno specifico allergene sono sempre gli stessi ogni qualvolta si viene a contatto co esso. Il quadro clinico che viene a configurarsi per l’esposizione ad un medesimo alimento varia con le condizioni generali dl paziente e quindi non è sempre lo stesso.
Anche dosi minime dell’allergene scatenano la sintomatologia che risulta perciò indipendente dalla quantità di alimenti avversi ingeriti. Generalmente bastano quantità minime per scatenare l’allergia. La sintomatologia dipende dalla quantità. consumata di alimenti verso cui si è intolleranti. Comunque sono necessarie dosi consistenti affinchè la reazione avversa si scateni.
L’allergia compare dopo un tempo relativamente breve dall’ingestione del cibo a cui si è allergici nell’ordine di pochi minuti o al massimo qualche ora. La reazione avversa si manifesta anche alcuni giorni dopo l’ingestione dell’alimento incriminato.

 

Tratto dal sito : http://www.medicina360.com/Allergie_alimentari.html